Anche Elton John sceglie Qloo, la startup dell’intelligenza artificiale che piace alle star
di L.Tre.
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Sì, è proprio lui, la pop star di “Tiny Dancer” e “Candle in the Wind.” A settant’anni Elton John non diventa startupper ma si limita a investire insieme al fondo Axa Strategic Venture nel filone tecnologico più scintillante degli ultimi cinque anni, quello dell’intelligenza artificiale. La startup si chiama Qloo e si definisce una “the cultural artificial intelligence data platform”. Non è un fulmine a ciel sereno. L’anno scorso un’altra star aveva investito in Qloo.
Parliamo di Leonardo di Caprio che insieme a Barry Sternlicht, il fondatore della catena di Hotel Starwood aveva finanziato il progetto con 4,5 milioni di dollari. Cosa fa Qloo. Esamina database pubblici e in formato open relativi a film, musica, tv e libri e cerca di capire se esistono dei patterns, degli schemi che guidano i consumi. In sostanza, usa il machine learning per imparare le abitudini di consumo degli utenti, cercare correlazioni con altri beni e quindi suggerire modelli di spesa. Esiste sul mercato una applicazione che offre suggerimenti ma il core business dell’azienda sembra essere quello di vendere queste informazioni a terze parti. Per esempio, se un consumatore è un fan di Elton Jhon, per esempio, a quali altri prodotti è interessato. Qloo afferma di essere in grado di mappare 750 milioni di queste correlazioni. Per un inserzionista pubblicario queste informazioni possono essere interessanti per decidere su quale media o in quale evento allocare i propri investimenti.
«Siamo convinti del potenziale di Qloo - scrive sir Elton in un comunicato in cui da notizia dell’investimento -. È uno strumento potente per Rocket Enterainment (la sua cosa discografica ndr) per stringere nuove partnership all’interno dell’industria dell’intrattenimento».
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