Anche il Giappone in emergenza coronavirus, lockdown limitato e maxistimoli
Tokyo e altre sei province verso un limitato lockdown. Il premier Abe, assieme allo stato di emergenza, annuncia una maximanovra di stimolo all’economia pari al 20% del Pil
di Stefano Carrer
3' di lettura
Dopo molte resistenze connesse al timore delle gravi conseguenze sull’economia, il primo ministro Shinzo Abe ha deciso di proporre lo stato di emergenza da coronavirus in sette prefetture del Giappone per almeno un mese. Domani il premier annuncerà un pacchetto straordinario di ingenti misure fiscali a sostegno dell'economia dal valore complessivo di oltre 900 miliardi di euro, pari a circa il 20% del Pil. Lo stato di emergenza dovrebbe scattare mercoledì , interessando l'area metropolitana di Tokyo (comprese le province di Saiama, Chiba e Kanagawa), l’area metropolitana del Kansai (Osaka e Kobe) e quelal di Fukuoka.
Crescono i contagi
Uno sviluppo diventato inevitabile dopo che nel weekend i casi di contagio nella capitale Tokyo hanno superato quota mille, rafforzando i timori di una possibile esplosione dell'epidemia nell’intero Sol levante.
La dichiarazione del premier sullo stato di emergenza è resa possibile da una legge revisionata il mese scorso: deve specificare zone interessate e tempistica ed è subordinata al parere favorevole di una commissione di esperti. Vari esponenti della comunità medica e gli stessi governatori di Tokyo e di Osaka invocano da giorni un provvedimento che consentirebbe di gestire meglio l'emergenza e frenare la diffusione del contagio.
Senza ordini tassativi
Secondo il sistema costituzionale giapponese, comunque, le autorità non potranno imporre ai cittadini ordini tassativi e sanzionati penalmente che limitino le libertà personali. Inoltre saranno i governatori delle prefetture , e non l'autorità centrale, ad assumere nuovi poteri regolamentari.
Tokyo va dunque verso un sostanziale “lockdown”, con la raccomandazione ai cittadini di stare il più possibile in casa, salvo specifiche necessità. I servizi considerati essenziali continueranno a funzionare. Le autorità locali potranno limitare gli assembramenti, destinare a servizi di pubblica utilità aree private (anche per realizzare strutture ospedaliere temporanee) ed effettuare altri tipi di requisizioni. La Governatrice di Tokyo Yuriko Koike ha anticipato che il governo metropolitano ha fatto i preparativi per attuare e spiegare ai cittadini lo stato di emergenza e le sue conseguenze. Koike ha già raccomandato ai cittadini di restare in casa negli ultimi due weekend e ha deciso di posticipare l'avvio dell'anno scolastico presso gran parte delle scuole che fanno capo all'amministrazione metropolitana.
Se si includono i circa 700 infettati della navetta crociera Diamond Princess, il numero di contagi nel Paese sale a oltre 4.600. Preoccupa soprattutto la situazione di Tokyo, che ha visto una forte crescita dei casi nell'ultima settimana, fino al record di 143 casi annunciati domenica - ae altri 83 oggi - che hanno portato il totale nella metropoli a 1.086 (mentre Osaka ha superato i 400 casi). Numeri ancora bassi rispetto a quelli di altri Paesi più duramente colpiti.
Ma molti osservatori - comprese alcune ambasciate straniere, da quella della Germania a quella degli Usa - ritengono che i casi siano molti di più: il numero contenuto di quelli dichiarati appare connesso al basso numero di test effettuati.
L'approccio del governo , per lungo tempo, è parso orientato a minimizzare il problema, secondo alcuni osservatori anche per cercare di salvare le Olimpiadi di Tokyo 2020 (rinviate infine di un anno). Altri biasimano le incertezze burocratiche e i timori di difficoltà nella gestione dell'emergenza come elementi che hanno portato a sottovalutare il problema. Vari esperti, compresi quelli di una apposita commissione governativa, hanno avvertito che il Paese si profila impreparato ad affrontare una potenziale esplosione dei contagi, in primis per il numero limitato di posti disponibili nelle terapie intensive. La stessa Tokyo Medical Association ha dichiarato oggi uno stato di emergenza medica, nella preoccupazione per un possibile collasso del sistema sanitario. Il Giappone di recente ha chiuso le sue frontiere a quasi tutto il mondo e rafforzato le misure di predisposizione della quarantena per i cittadini provenienti dall'estero.
L’impatto sul Pil
L'impatto economico legato alle restrizioni alla mobilità e alle attività commerciali sarà sicuramente pesante su una economia di cui settimana prossima dovrebbe essere ufficializzata la recessione . Goldman Sachs stima che se la metropoli andrà in sostanziale Lockdown per un mese i consumi caleranno del 40%, con un effetto domino su scala nazionale, fino a ridurre il Prodotto interno lordo di 0,7 punti percentuali. La Borsa di Tokyo ha comunue registrato oggi un recupero del Nikkei di oltre il 4,2%, incoraggiata da segnali di frenata dei contagi a New York e dalla speranza che la dichiarazione di emergenza e le manovre di stimolo pubblico in arrivo possano accelerare una successiva ripresa dell'economia.
Per approfondire
● Fiducia ai minimi, pronti maxistimoli
● Shinzo Abe, il premier dei record e dei paradossi
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