Anche a luglio è positiva la raccolta dei Pir
Con un saldo di oltre 60 milioni i piani individuali confermano il recupero mostrato a giugno (65 milioni)
di Isabella Della Valle
I punti chiave
3' di lettura
Due dati positivi in due mesi forse sono qualcosa di più di una semplice coincidenza. Parlare di inversione di tendenza è certamente prematuro, ma 60 milioni incassati a luglio consolidano ampiamente i 65 entrati nelle casse dei gestori di Pir a giugno. Due risultati importanti che però non sono ancora in grado di riportare il bilancio da inizio anno anche solo vicino al pareggio: -272 milioni sono tanti da recuperare.
Comunque è evidente che qualcosa nel settore stia cambiando e dopo mesi e mesi trascorsi nella più totale disaffezione e indifferenza da parte degli investitori, i piani individuali tornano riaffacciarsi sulla scena del risparmio gestito italiano e a riconquistare uno spazio all’interno dei portafogli.
Il ruolo di chi colloca
La sensazione è che chi colloca questi strumenti sul mercato abbia recentemente cominciato a spingere con più convinzione sulla loro vendita. E i motivi di questo atteggiamento sono riconducibili al fatto che si respiri più fiducia sul mercato italiano e che il segmento delle piccole e medie imprese nostrane venga guardato con attenzione sempre crescente dagli operatori.
La raccolta delle società
A luglio le società che hanno raccolto di più sono state Arca Sgr (12,8 milioni e 52,3 nel 2021), Neam Am (12,1 milioni e 26,3 nel 2021) e Banca Generali (11,8 milioni e 37,7 nel 2021). La società che da gennaio ha incassato più di tutti è Lyxor con 66,3 milioni. Da segnalare il ritorno in territorio positivo per Banca Mediolanum per la prima volta quest’anno (6,6 milioni), anche se da gennaio il rosso resta cupo (-175 milioni). Non è riuscita a risalire la china invece Eurizon che ha chiuso i battenti di luglio con un deficit di 5,2 milioni, portando il saldo da inizio anno a -104 milioni.
I prodotti
Sulla base delle rilevazioni dell’Osservatorio Pir di Plus24, i prodotti che in assoluto hanno incassato di più nel mese di luglio sono stati Amundi Risparmio Italia B con un saldo di 12 milioni, seguito a ruota da Bg Lux Im Focus Italia che ha raccolto 11,8 milioni (ultimamente la rete di Banca Generali sta puntando molto più che in passato sui piani individuali di risparmio), mentre Nef Risparmio Italia I ha incassato 9,1 milioni. La maggioranza dei prodotti analizzati ha registrato dati positivi e i segni negativi hanno comunque riguardato cifre modeste.
Le performance
È probabile che a favorire i flussi di raccolta abbiano avuto un ruolo importante anche i rendimenti conseguiti dai Pir che, soprattutto a partire dal 2019 sono stati molto elevati. In questo arco temporale i Pir che hanno dato più soddisfazione a chi li ha sottoscritti sono stati Anthilia Small Cap Italia con una rivalutazione di quasi il 120% (46% a partire dal 2020), seguito da Arca Economia Reale Equity Italia che ha offerto il 91% (52,7% dal 2020). Molto positivo anche l’andamento di Symphonia Azionario Small Cap Italia con una performance superiore al 75%, e dei due Pir targati AcomeA, il PmItalia Esg P2 con il 68,7% e il PmItalia Esg P1 con il 63,9 per cento. Anche a partire dal 2020 i rendimenti sono a prevalentemente a due cifre e, oltre ai top performer già citati, si sono messi in evidenza anche Lendersel Pmi con il 35% ed Eurizon Am Mito 95 con una rivalutazione del 21,6 per cento.
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