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Meloni in piazza ad Ancona: «Voglio riforme condivise ma ho il mandato per farle». Il centrodestra punta a conquistare il capoluogo

La sfida più importante è tra Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il Movimento 5 Stelle sostiene Enrico Sparapani

di Nicola Barone

(joyt - Fotolia)

3' di lettura

«Voglio fare una riforma ampiamente condivisa ma la faccio perchè ho avuto il mandato dagli italiani e tengo fede a quel mandato: voglio dire basta ai governi costruiti in laboratorio, dentro il Palazzo, ma legare chi governa al consenso popolare». Dal palco di Ancona, Giorgia Meloni ribadisce la sua ferma determinazione ad andare sino in fondo nella partita delle riforme costituzionali. «Domani abbiamo convocato le opposizioni per parlare delle riforme costituzionali. Dicono che non è una priorità, no. Io penso che sia una priorità dire basta ai governi costruiti in laboratorio dentro palazzo che passano sulla pelle dei cittadini e legare chi governa al consenso popolare e dare a questa nazione stabilità, governi che durano cinque anni».

Meloni: per la città una persona capace e con idee chiare

Per la premier Giorgia Meloni e i vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, l’occasione che si offre è di riconquistare la città marchigiana dopo due mandati consecutivi della dem Laura Mancinelli. La sfida più importante è tra Daniele Silvetti (centrodestra) e Ida Simonella (centrosinistra), mentre il Movimento 5 Stelle sostiene Enrico Sparapani. «Abbiamo una persona capace, competente, con le idee chiare», rivendica Meloni. «Dall’altra parte, non voglio dire nulla di male, ma dico che» se governi da tanto «accade spesso che a un certo punto smetti di governare e ti limiti a gestire il potere ed è quello che è accaduto in questa città», quindi «forse anche per loro» serve questa vittoria.

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Centrodestra unito intorno a Silvetti

Ancona torni «città capofila della Regione» e «sappia essere protagonista». Per rilanciarla, Daniele Silvetti, candidato sindaco del centrodestra, punta «sullo sviluppo economico, sul turismo, sull’esaltazione del dato patrimoniale storico e culturale della città , fortemente mortificato da un atteggiamento rinunciatario nei passaggi pubblico-amministrativi degli ultimi dieci anni». Le liste che sostengono l’avvocato, ex esponente del partito di Silvio Berlusconi, sono Ancona Protagonista, Lega, Fratelli d’Italia, Unione di Centro, Rinasci Ancona Civici e solidali, Forza Italia. «Riteniamo - ha attaccato Silvetti, presidente dell’Ente Parco del Conero - che Ancona meriti di più , che l’anconetano non debba aver paura del cambiamento ma debba essere protagonista e fautore del cambiamento». Uno dei punti del programma riguarda lo «sviluppo definitivo del porto che produce occupazione, sviluppo ed economia. Lo faremo in termini molto chiari, privilegiando la sostenibilità, uno sviluppo che sarà un regalo alla città , ai cittadini». Il turismo si vuole collegato sempre più a un concetto di Ancona capoluogo del Conero. Per infrastrutture e sviluppo, l’idea è di un Comune che mette in rete un’area vasta: una grande piattaforma sociale e civica, da Falconara alla Riviera del Conero, con un ruolo da protagonista per Ancona con Regione e governo nazionale.

Anche per Simonella big in campo

Ida Simonella, ex assessore al Piano Strategico e al Porto dell’amministrazione guidata dalla dem Valeria Mancinelli, ha vinto le primarie di coalizione del Progetto Ancona, battendo di misura il competitor Carlo Pesaresi, avvocato ed ex assessore alla Cultura della Provincia di Ancona. «Parte una nuova storia anche per il Pd locale con tradizione e basi solide», ma anche per i dem a livello nazionale regionale. Per Simonella, a livello locale «il Pd è l’architrave dell’alleanza di centrosinistra e lo è stato anche durante le primarie di coalizione». A livello nazionale e regionale «il Partito democratico sta attraversando una nuova storia con due segretarie donne, Elly Schlein e Chantal Bomprezzi. C’è un entusiasmo che si percepisce, le persone hanno voglia di parlarsi, di confrontarsi, di partecipare. Dobbiamo raccogliere questa nuova fase e tradurla in una bella occasione». Anzi in «una proposta nuova per Ancona» ha ribadito Simonella, che rivendicando i risultati raggiunti in due mandati dell’amministrazione guidata da Valeria Mancinelli ha ricordato che però che «c’è un sindaco alla volta». Liquidando così una delle argomentazioni del centrodestra sulla necessità di una discontinuità. Ad Ancona per Simonella sono accorsi i big di Azione, Italia Viva e Psi ed è attesa anche la segretaria Schlein.

Conte: noi da soli, mancavano presupposti

Ad Ancona il Movimento 5 Stelle si presenta da solo con il candidato sindaco Enrico Sparapani e ogni volta che si profila un’alleanza al secondo turno «si parla di laboratorio o banco di prova». Qualche giorno fa, accolto festosamente dai sostenitori, Giuseppe Conte ha osservato che nelle amministrative «ci sono tante ragioni anche territoriali che influenzano le nostre scelte». Ma «la prima ragione è di presentare un progetto coerente, solido, utile per la città . In alcuni casi non è possibile farlo in coalizione e allora andiamo da soli. Qui ad Ancona andiamo da soli, perché non ci sono stati i presupposti. È anche una garanzia della nostra serietà e responsabilità, se non c’è un progetto assolutamente coerente con i nostri principi e valori, un progetto che non riteniamo davvero utile alla cittadinanza non ci accomodiamo ad un compromesso». Per il M5S la città deve avere «l’aria pulita e bisogna costituire comunità energetiche, sotto l’egida del Comune».

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