Ancora sbarchi, al vaglio dell’Ue lo stato di emergenza
L’esecutivo ha chiesto anche l’assistenza finanziaria dell’Europa per affrontare la situazione critica dell’isola. Ma proprio l’Unione europea si riserva di accendere un faro sulla dichiarazione italiana di stato di emergenza nazionale
I punti chiave
- Governo, l’hotspot di Lampedusa alla Croce Rossa
- Stato di emergenza sotto la lente Ue
- Per Giorgetti incontro bilaterale con ministro economia tunisino, fra i temi i migranti
- Centro Astalli, migranti sbarcati trattati diversamente da ucraini
- Migranti, Ue: «Non servono modifiche a piano sul Mediterraneo»
3' di lettura
Mentre non accenna a diminuire la pressione migratoria sull’Italia, con l’agenzia europea Frontex a sottolineare che sono quadruplicati a quasi 28mila (+305%) i rilevamenti di migranti nel Mediterraneo centrale nei primi tre mesi del 2023 - nelle ultime ore è giunta nel porto di Vibo Marina la nave Diciotti con a bordo 397 migranti soccorsi nel canale di Sicilia dalla Capitaneria di Porto - la priorità per il governo è ora quella di alleggerire l’hotspot di Lampedusa costantemente sovraffollato di migranti.
Stato di emergenza sotto la lente Ue
La cornice di riferimento è quella dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri. Il commissario dovrebbe essere il prefetto Valerio Valenti. L’esecutivo ha chiesto anche l’assistenza finanziaria dell’Europa per affrontare la situazione critica dell’isola. Ma proprio l’Unione europea si riserva di accendere un faro sulla dichiarazione italiana di stato di emergenza nazionale.
Governo, l’hotspot di Lampedusa alla Croce Rossa
Fino al 31 dicembre 2025 il ministero dell’Interno potrà avvalersi della Croce rossa italiana per la gestione dell’hotspot di Lampedusa «al fine di assicurare adeguati livelli di accoglienza» in quel centro. È una delle novità introdotte da un emendamento al decreto migranti proposto dal governo e depositato nella commissione Affari costituzionali del Senato. In base all’emendamento, inoltre, alla struttura di Lampedusa saranno estese le deroghe previste dall’articolo 10 del decreto, ossia si potrà derogare al codice dei contratti pubblici bypassando di fatto i bandi di gara.
Per Giorgetti incontro bilaterale con ministro economia tunisino, fra i temi i migranti
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha avuto un incontro bilaterale con il suo omologo tunisino, Samir Saied, a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale. Fra i temi affrontati anche i flussi immigratori verso l’Italia. Al centro del colloquio, ha riferito il Tesoro, la situazione di entrambi i Paesi, il congelamento del Fmi nei confronti di Tunisi, la possibilità dell’Italia di dare un positivo contributo per superare questo stallo, gli sforzi del governo tunisino per sviluppare le potenzialità delle pmi.
Centro Astalli, migranti sbarcati trattati diversamente da ucraini
«Nel 2022 sono arrivati via mare in Italia 105.129 migranti, di cui 13.386 minori non accompagnati. Il sistema di accoglienza nazionale ha registrato alla fine del 2022 un totale di presenze pari a 107.677 persone». Lo dice il Rapporto annuale 2023 del Centro Astalli per i Rifugiati che denuncia una disparità di trattamento rispetto ai rifugiati ucraini. Le persone arrivate in Italia dall’Ucraina, si legge, sono «170mila nel corso dell’anno» e «in non poche occasioni nell’esperienza del Centro Astalli, è sembrato come se ci fossero due percorsi paralleli: uno per gli ucraini e uno per tutti gli altri che pure vengono da guerre».
Migranti, Ue: «Non servono modifiche a piano sul Mediterraneo»
La Commissione europea non ha intenzione di modificare il piano di azione sul Mediterraneo centrale presentato lo scorso novembre a causa dell’aumento degli arrivi registrato nel corso delle ultime settimane. «Siamo al lavoro per attuarlo», ha precisato una portavoce precisando che è in oltre in corso il lavoro legislativo per arrivare all’approvazione del nuovo Patto sulla migrazione entro il 2024. Per quanto riguarda l’aumento delle morti in mare, la portavoce ha ricordato che salvare le vite è «un obbligo morale oltre che legale» e che tutti gli Stati membri devono agire in fretta e in modo coordinato quando si tratta di mettere in atto operazioni di ricerca e soccorso. A questo proposito, la prossima riunione del Gruppo di coordinamento tra i Paesi Ue sul tema, rivitalizzato dalla Commissione, si riunirà «prima dell’estate» con il preciso intento di discutere su come rafforzare la cooperazione.
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