Anish Kapoor, la gioia della pittura dell’acclamato scultore
Una mostra fino al 13 febbraio al “Modern Art Oxford” celebra un versante meno noto dell’artista
di Nicol Degli Innocenti
2' di lettura
Anish Kapoor, uno degli scultori più celebri al mondo, si dedica alla pittura. In attesa della grande restrospettiva delle sue opere che aprirà ad aprile alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, una mostra a Modern Art Oxford rivela un aspetto meno noto del grande artista.
Non è una dipartita radicale per Kapoor, che ha sempre “segretamente” dipinto nel suo studio e che anni fa si era definito come “un pittore che lavora come scultore”.
Una celebrazione della gioia della pittura
Il titolo della mostra, conciso e diretto, è “Painting”: una celebrazione della gioia della pittura e della sua capacità di creare illusioni. Non c'è nulla di semplice però nelle opere in mostra che sono violente, esplosive, brutali e intrise di sangue. Siamo molto lontani dalle liscia perfezione delle famose gigantesche sculture specchiate di Kapoor, il cui effetto è basato su quello che riflettono.I quadri sono opere più esplicite. Qui l'accento è posto tutto sul colore e l'attenzione è tutta fissata sull'interno, letteralmente sulle viscere della terra e sulle interiora dell'uomo.
Cremisi e rosso
Domina il cremisi, il colore preferito dall'artista, che ama il rosso perchè “è il colore della violenza, ha una presenza fisica e un'oscurità intrinseca, più scura del nero”.
I quadri di Kapoor sono paesaggi immaginari, sculture su tela che mostrano vulcani in eruzione dove il nero e il rosso dominano, abbinati al giallo zolfo e al grigio fumo. E' come se la terra ferita si aprisse per rivelare i suoi organi interni, in un'esplosione che potrebbe portare alla distruzione o essere un momento di rigenerazione.I quadri sono appesi alle pareti della galleria mentre al centro delle sale ci sono opere a tre dimensioni, sculture cruente che rappresentano gli organi interni dell'uomo, appesi e drappeggiati come in un mattatoio infernale. Modellando cera, silicone e resina Kapoor crea sculture rosse come il cuore, il sangue, le viscere, le parti più interne e più fragili del corpo umano. Kapoor abbina la terra e il corpo umano, squarciando entrambi in quadri e sculture per rivelare quello che c'è dentro ma anche per rappresentare la brutalità della natura, la violenza che si annida latente in ogni uomo e l'imprevedibilità degli eventi. La sua ispirazione, spiega l'artista, è “La punizione di Marsia”, uno degli ultimi quadri di Tiziano, che Kapoor descrive come un “action painting”, come vedere in diretta in tutto il suo orrore la tortura di Marsia scorticato vivo da Apollo.
Le opere hanno il potere di scioccare ma soprattutto di far riflettere sulla nostra esistenza fisica, in particolare ora che la pandemia ha ricordato a tutti gli esseri umani quanto siano vulnerabili.
Dopo un lungo e brillante iter artistico, carico di onorificenze e premi e insignito dalla Regina del rango di Baronetto, il 67enne Sir Kapoor può scegliere di andare in qualsiasi direzione lo aggradi e ha deciso di dedicare più tempo alla pittura. Spiega che “dipingere per me è stata un'attività parallela per quarant'anni, ma ora per la prima volta sento di doverlo fare”.
Anish Kapoor, Painting, fino al 13 febbraio 2022, Modern Art Oxford. modernartoxford.org.uk
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