ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLo scontro

Chiara Colosimo (Fdi) eletta presidente Antimafia: «Non ho amicizia con Ciavardini». L’opposizione lascia aula

Colosimo è finita al centro di polemiche dopo un servizio di Report che l’ha indicata come vicina a Luigi Ciavardini, l’ex estremista nero dei Nar

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3' di lettura

Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia, è la nuova presidente della commissione Antimafia. Colosimo è stata eletta con 29 voti, quelli della maggioranza che registrava una assenza nelle sue fila. I parlamentari dell’opposizione sono usciti dall’aula. Il centrodestra ha deciso di votare per il proprio candidato sul quale Pd, M5s e Avs avevano espresso la loro contrarietà. A presiedere la seduta è stato il parlamentare più anziano, Francesco Castiello di FI.

La seduta si è svolta nel giorno in cui si celebra il 31esimo anniversario della Strage di Capaci. L’organismo è stato convocato per eleggere presidente, vicepresidenti e segretari.

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Il muro contro muro tra maggioranza e opposizioni

Sul nome della candidata unica del centrodestra, fortemente voluta da Fratelli d’Italia, è andato in scena un muro contro muro tra governo da una parte e opposizioni dall’altra. Colosimo è finita al centro di alcune polemiche dopo un servizio di Report, che l’ha indicata come vicina a Luigi Ciavardini, l’ex estremista nero dei Nar, condannato a 30 anni per la strage di Bologna, a 13 per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e a 10 per quello del giudice Mario Amato.

Le opposizioni, con in prima fila il Pd e i Cinque Stelle, nelle ore che hanno preceduto la seduta hanno minacciato di non votarla. «Se la maggioranza dovesse insistere sul nome che è circolato in questi giorni, il Movimento 5 Stelle non parteciperà al voto in segno di totale contrarietà alla scelta che si vuole portare avanti», hanno sottolineato i membri M5S della Commissione Antimafia. Anche Alleanza Verdi e Sinistra ha annunciato che non avrebbe partecipato al voto. E così alla fine è stato.

Antimafia, Colosimo nuova presidente

Colosimo, non ho amicizia con Ciavardini

«Io non ho amicizie. Ho semplicemente espletato, nelle mie funzioni di consigliere regionale, quello che mi era concesso e che era anche dovuto e cioè incontrare anche persone che sono state o sono detenute» ha spiegato Colosimo a chi le chiedeva come intendesse rispondere ai familiari delle vittime che avevano chiesto di non votarla vista la sua conoscenza con l’ex Nar Ciavardini . «Conosco il presunto Ciavardini - ha aggiunto -, esattamente come lo conoscono moltissimi altri eletti di altre appartenenze politiche, poiché lui è in un’associazione che si occupa, come da articolo 27 della Costituzione, del reinserimento di altri detenuti nel momento in cui hanno scontato le loro pene».

Le altre partite parallele

Fonti della maggioranza hanno sottolineato che sul piatto della bilancia, nella trattativa per la pedina dell’Antimafia, ci sarebbero le presidenze di altre commissioni, tra cui quella per gli Affari regionali, per il Federalismo fiscale, per Schengen e per il Femminicidio. E quindi il dialogo sarebbe più che mai aperto.

Le nuove funzioni della Commissione

La nuova commissione Antimafia è composta da 50 membri, 25 senatori e 25 deputati. Tra i compiti della Commissione, oltre a quelli già previsti nella scorsa legislatura, un esplicito riferimento alle “zoomafie” e alle nuove forme di criminalità organizzata di tipo mafioso connesse all'immigrazione, a nuove popolazioni residenti e a specifici contesti sociali, economici e culturali di formazione più recente. Novità rispetto al passato, la Commissione Antimafia si occuperà anche dell’infiltrazione all'interno della comunità nigeriana, con attenzione anche allo sfruttamento di donne e minori, e del settore manifatturiero cinese, particolarmente radicato in alcune zone della Toscana tra Prato e Firenze, con attenzione allo sfruttamento del lavoro clandestino e alla sicurezza nei luoghi di produzione e ancora dell'esportazione di capitali verso Stati esteri attraverso canali di trasferimento di denaro regolari o irregolari. Un esplicito riferimento viene fatto nel testo anche a compiti contro i rischi di infiltrazione nei progetti previsti dal Pnrr.


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