Arredo & design

Antincendio, le telecamere vedono il fuoco anche nel vuoto

Nonostante gli incendi che nelle ultime settimane hanno interessato aree residenziali e infrastrutture, la tecnologia oggi consente a speciali sensori di individuare sul nascere l’innesco di microbraci e salvaguardare l’ambiente e gli edifici

di Paola Guidi

5' di lettura

Il fuoco ha covata a lungo sotto la cenere. E quando le fiamme escono, spesso è troppo tardi. Ed è proprio in questo vuoto oscuro che, per la prima volta, la tecnologia di speciali telecamere già impiegate in foreste e siti sensibili, riesce a vedere l’innesco delle microbraci dalle quali poi si sprigioneranno le fiamme.

I sistemi disponibili

Questi ed altri sistemi avanzati sono ora disponibili per prevenire e ostacolare tempestivamente gli incendi che fanno e faranno sempre più parte di quelle emergenze ambientali che stanno progressivamente crescendo e aggredendo gli edifici, le città, l’ambiente. Un problema però è insito nella stessa attuale compresenza di un numero crescente di diversi dispositivi di controllo e allarme: il fatto che quasi sempre sono scollegati tra loro e hanno doppioni, disfunzioni e mancate efficienze che solo la system integration e una dorsale digitale multiservizi, possono eliminare. A dirlo a Real Estate sono gli esperti della SBA Italia (Smart Buildings Alliance for Smart Cities) che fa parte dell’associazione europea SBA, con 460 soci, che supporta la promozione degli edifici intelligenti con competenze di eccellenza.

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«L’aumento delle temperature medie, l’intensificarsi di eventi meteorologici estremi e la manipolazione di grandi quantità di energia, come per esempio la ricarica dei veicoli elettrici – ha detto Ernesto Santini, titolare di oltre 75 brevetti, a lungo direttore dell'innovazione della multinazionale Legrand-BTicino, e che ora ricopre la carica di vicepresidente di SBA Italia – renderanno sempre più esposti i nostri edifici a rischi di incendi. La digitalizzazione, la connessione e la standardizzazione degli accessi saranno un passo essenziale per tenere il sistema abitativo sotto controllo».

L’argomento delle emergenze ambientali come gli incendi o i danni di violenti temporali è di grande attualità dopo un’estate rovente e i numerosi disastri che il fuoco ha causato al patrimonio boschivo e agli edifici. Ma che ha visto anche in azione sistemi avanzati di intervento come le speciali telecamere di cui abbiamo parlato in apertura.

Le telecamere del “vuoto”

L’allarme antincendio viene emesso dai tradizionali sensori spesso troppo tardi. Ebbene ora è possibile anticipare l'allarme ben prima che si crei un incendio non più circoscrivibile. Sono disponibili telecamere, come quelle della Emerson, con tecnologie che captano un “vuoto” speciale, quello emesso dagli invisibili ultravioletti della combustione. Le fiamme, anche quelle sotto il focolaio infatti emettono radiazioni elettromagnetiche nelle lunghezze d’onda non solo degli infrarossi (IR), della luce visibile ma anche degli ultravioletti (UV), invisibili. Questo significa che sono possibili anche in remoto avvistamenti di pericolo di incendio proprio nel momento in cui si forma un piccolo innesco, cioè in tempo. Un passo avanti notevole rispetto alle telecamete termiche, ampiamente usate per la security e il monitoraggio degli edifici, che si basano sulla capacità di cogliere anche nel buio grazie agli infrarossi la minima traccia del calore emesso da una qualsiasi fonte e quindi anche quello di un incendio.A bruciare sono anche le case-Degli oltre 250mila incendi che si sono verificati nel 2020 in Italia, secondo i dati dell’Osservatorio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, quasi il 20% (19,2%) avviene in edifici residenziali e aree annesse. Tutto il resto è suddiviso in una miriade di altri luoghi. E del 61% di questi eventi è stato impossibile accertare le cause per le reali difficoltà dovute alla forza distruttiva del fuoco ma anche alla mancanza quasi totale nelle nostre case e nei nostri condominii di sistemi efficienti e funzionanti di prevenzione e protezione.
Il disastroso incendio di Torre dei Mori in via Antonini, a Milano, è dovuto anche al fatto che in molti piani l’impianto anticendio era fuori uso.

I rilevatori intelligenti di fumo

Quasi tutti i sistemi di videosorveglianza e di automazione domestica sono dotati di controlli per la captazione di fumi in modo che scatti immediatamente l’allarme; i rilevatori di fumo intelligenti di ultima generazione oltre a emettere un allarme acustico inviano notifiche in tempo reale direttamente sullo smartphone, nel momento stesso in cui viene rilevato del fumo in casa. Per avere un servizio completo che garantisca sempre un intervento rapido è consigliabile un abbonamento ad un servizio di sorveglianza in remoto di assoluta efficienza. Nei condominii è importante, in caso di incendio, che sia possibile avvisare tutti gli abitanti, in tutti i piani, con sirene e sistemi di illuminazione di emergenza possibilmente con la rete connessa a tecnologia Dali, come il sistema BMS, Building Management Systema della Eaton, che tramite App e smartophone, fa funzionare in modo coordinato, la rilevazione incendio, le sirene e l’illuminazione con estrema rapidità anche quando avvengono in aree remote, come i garage per esempio o nelle scale.

Particolarmente affidabili e di design le sirene per evacuazione dell’italiana Venitem che sincronizzano i funzionamenti nei diversi piani e zone, gestendo così l’evacuazione in modo sicuro..Con la Home automation-. Ben il 70 per cento delle vittime di incendi in abitazioni subisce gravi lesioni durante il sonno per l’esposizione ai gas tossici della combustione; la Zettler mette a disposizione sensori che riuniscono la tripla tecnologia per la Co, i fumi e il calore che ha una rilevazione molto veloce ed evita i falsi allarmi. Dei 1,6 milioni di incendi in abitazioni che avvengono in Europa oltre il 30% ha un’origine elettrica, fa notare Bticino che risponde a questo problema con interruttori BtdinStopArc, che evitano l’innesco di archi elettrici quando un cavo si rompe o cede l’isolamento o si verificano correnti per dispersioni a terra. L’installazione di rilevatori e di sensori antincendio può avvenire anche dopo che la casa è stata costruita o quando si entra in una nuova abitazione, ricorrendo a sistemi wireless. È possibile anche integrare il preesistenti sistema di allarme o di home automation delle aziende europee del settore home e building automation perché l’installazione di questi rilevatori wireless è abbastanza semplice. L’importante è che siano controllati e che venga eseguita una periodica verifica del funzionamento.

Dai singoli device e IoT alla digitalizzazione dell’edificio

La disponibilità di questi diversi dispositivi e sistemi connessi rende però fondamentale, come ha sottolineato Santini, la dorsale multiservizi, richiesta dalla legge 164/2014 e dall’articolo 135 bis del Testo Unico dell’edilizia, che consente di utilizzare la stessa infrastruttura per ogni servizio esistente e futuro senza limiti. Con enormi vantaggi in termini di sicurezza, di efficienza ed ecosostenibilità dell’edificio e di risparmi notevoli sui costi di gestione. «La digitalizzazione degli edifici – sottolinea ancora Santini – costituisce il nerbo dell’edificio intelligente, delle funzioni offerte all’utente, consente l’erogazione dei servizi e permette la connessione dello smart building con la smart city e la smart grid. Non è un’aggiunta posticcia di tanti device ma l’elemento fondamentale sia nella nuova edilizia che nella ristrutturazione».

Gestire in remoto le emergenze

In termini pratici cosa significa? «Una dorsale unica sempre connessa consente una facile e rapida installazione di qualsiasi sensoristica, senza nessuna aggiunta di cavi e costose reti ad hoc come accade oggi – risponde Santini –. L’edificio risponde a interrogazioni e comandi che provengono dall’esterno, e ricevendo molto tempestivamente dati e allarmi, può informare gli abitanti indicando come comportarsi in caso di emergenze e per eventuali sicure evacuazioni ma soprattutto si connette con enti esterni di sorveglianza e di intervento fin dalle prime fasi di un incendio, per esempio. Ed è anche possibile che i gestori di simili eventi possano intervenire in remoto grazie all’intelligenza e alla connessione digitale dell’edificio». Si potrebbe così disattivare selettivamente l’erogazione dell’energia elettrica e del gas in determinate zone a rischio, conservando, sottolinea Santini, la rete attiva in zone sicure, per facilitare l’intervento dei soccorritori o per lasciare in funzione e sorvegliate le vie di fuga come scale, ascensori, porte automatiche, sbarre. Utilizzando le telecamere e i sensori di movimento sarebbe possibile verificare la presenza di persone o animali nelle zone critiche, guidando con rapida precisione, le squadre di soccorso.

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