Consapevolezza e unicità nelle storie dei campioni
Antonio Fantin
«Io come la mia Bibione, mi sono preparato tutto l'anno per Tokyo»
Adesso il campanile di Bibione chiederà al parroco gli straordinari: le campagne a festa hanno avvolto il litorale dorato della cittadina veneta dove vive Antonio Fantin per ognuna delle sue cinque medaglie (tre conquistate nelle staffette). In questo caso, più del mezzo (una medaglia d'oro con urlo liberatorio nei 100 stile S6) poté il messaggio. Ecco le parole di Antonio Fantin, vent'anni, il più giovane fra i medagliati italiani di Tokyo, colpito, da quando ne ha 3, da una malformazione artero-venosa, avvolto nel tricolore quasi fosse un mantello da supereroe: «Ho avuto tutto nei 100 stile, medaglia e record e mi piace paragonarmi alla mia città d'origine: Bibione che si prepara per tutto l'inverno all'arrivo della stagione turistica e così faccio anch'io, mesi di allenamento in vista di questa grande manifestazione. Il lavoro è stato tanto e sul podio c'ero io, ma anche la mia famiglia, l'allenatore, lo staff, gli amici della piscina di Lignano. Tutte queste persone mi aiutano e mi danno serenità: solo l'Antonio sereno come persona è capace di far vincere Antonio, l'atleta. E ora, raggiunto questo obiettivo immenso, avanti con il prossimo, perché sognare è il verbo che dobbiamo usare ogni giorno».