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App, orologi, viaggi: il lusso del tempo si riflette nel piacere di rallentare

Artisti, designer, ingegneri informatici e scrittori cercano di coglierne l’essenza del valore più inafferrabile. E c’è chi ha trovato il modo di farlo scorrere al contrario.

di Cristina D'Antonio

In una clessidra di piccole dimensioni passano 3,9 grammi di sabbia al minuto. Un'ora peserebbe 234 grammi.Un anno, 2.100 chili circa. Qui, la clessidra antigravitazionale ZeroGravity (da Città del Sole, 14,95 €).

6' di lettura

C'è un nuovo gioco, capace di fermare il tempo nell'istante: è un'app, un social di ultima generazione, che ti contatta a un orario sempre diverso, chiedendo di condividere un'immagine di ciò che hai davanti, e a seguire un selfie, così come sei. Be-Real , si chiama. Si regge sull'imperativo presentificare: hai due minuti a disposizione per registrare l'attimo, che per sua natura è effimero ed irripetibile. Come, dopotutto la vita (ne parla il servizio sui nativi sostenibili). C'è anche un nuovo giocattolo, che invita a fare il conto alla rovescia dei giorni, almeno in termini esistenziali: è la clessidra antigravitazionale , in cui i minuti scorrono al contrario, dal basso verso l'alto. Piace per il suo significato sotteso, l'invito a riflettere sui movimenti del tempo: per i primi popoli sulla terra procedeva per cicli e la storia ha imposto l'idea che il tempo vada sempre in una direzione, come seguendo una freccia, ma se invece procedesse seguendo le curve e avvolgendosi in spirali?

Cronosofia, ripartire dalle basi

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«Su questo pianeta siamo centinaia di milioni di persone che ripetono più volte al giorno: mi dispiace, non ho tempo», scrive Pascal Chabot, filosofo e docente all'Institut des Hautes Études des Communications Sociales di Bruxelles, nelle prime pagine di Avere tempo, saggio di cronosofia appena uscito in Italia con Treccani Libri nella collana Visioni (pagg. 176, 17 euro). Dice: «Il tempo ha mille volti. È ovunque e cambia sempre. È il passato e il futuro, il presente e il divenire (...). È il più vasto dei soggetti, che mette duramente alla prova il nostro linguaggio, poiché mai le parole sembrano così goffe come quando devono caratterizzare questo mezzo onnicomprensivo in cui tutto l'essere prende posto, appare e scompare, conservando un'identità nonostante la sua costante variabilità». In estrema sintesi: «Il tempo è per sempre il trampolino di lancio verso la metafisica».

Un'immagine del Key Calendar.

Oramai è un orologio “destrutturato” da muro con cifre magnetiche.

L'onnipresenza dell'ora

Nelle nostre vite l'ora è ovunque, su schermi di ogni dimensione. Impossibile sbagliarsi: l'ipertempo ci circonda, pone scadenze da rispettare, impedisce le dimenticanze. I designer hanno giocato spesso con la sua visualizzazione, con la pretesa di poter controllare, almeno concettualmente, il suo svolgersi. Giulio Iacchetti lo ha fatto disegnando per Danese Oramai (220 euro, onlinestore.danesemilano.com ), un orologio in cui le cifre magnetiche possono essere posizionate sul quadrante a piacere, scegliendo quale parte della giornata sottolineare. Anche Oki Sato dello studio Nendo ama il tema: perciò anni fa ha immaginato Key Calendar (il progetto è su www.nendo.jp/en ), un calendario perpetuo a forma di parallelepipedo, con una serie di serrature a rappresentare i giorni e i mesi: solo chi possiede le chiavi adatte può inserirle per comporre la data corretta. Ma poi è successo che l'ipertempo ha iniziato a dilettarsi con il conto alla rovescia: i computer indicano quanto manca alla fine di download e le app di navigazione quanto dalla destinazione. È la differenza che separa il cosa ci aspetta dal quanto manca.

Un'opera dell'artista giapponese On Kawara.

La verità del punto di vista

I greci avevano più termini per definire il tempo: Chronos indicava la natura quantitativa (i minuti che scorrono), Aiòn la durata della vita, Kairòs la sua natura qualitativa, quindi quella soggettiva, perciò indeterminata e indefinita. La fondazione in memoria di On Kawara , artista nato in Giappone e morto a New York, alla voce biografia riporta solo il dato essenziale: 29.771 giorni. Kawara li ha usati per dipingerli. Letteralmente: Today, iniziata il 4 gennaio 1966 e finita il 10 luglio 2014, il suo ultimo risveglio, è una serie di quadri all'apparenza tutti uguali; una tela, una data. Le opere sono state prodotte con una serie di parametri: dovevano essere terminate entro quel giorno (pena la distruzione immediata) in otto possibili dimensioni e tre varianti di colore (da Christie's, lo scorso novembre, le opere sono state battute da 720mila euro). Una forma estrema di concentrazione, la scelta di un uomo che ha dedicato tutto al raccoglimento nella pittura (l'autore è nella collezione permanente del Museum für Moderne Kunst di Francoforte). Per i non-On-Kawara, invece, da gennaio c'è la possibilità di comprare il proprio giorno preferito in formato NFT: TimeVerse, in vendita su OpenSea (0,1051 ETH, 1.450 euro), è un lancio italiano. Chi acquista il token riceverà quotidianamente un feed di informazioni su ciò che è avvenuto in quella data.

Il viaggio tra epoche, updated 

Qualunque sia il ragionamento per stabilire un modello di viaggio nel tempo, i fisici ricordano che non è possibile tornare nel passato prima che sia stata inventata la prima macchina, appunto, del tempo. L'anno scorso Tim Peake, astronauta inglese dell'Agenzia Spaziale Europea, è stato consultato dal programma Good Morning Britain a proposito del fenomeno che il governo americano definisce UAPs, unexplained aerial phenomena. Alla domanda: lei che ha visto i filmati, pensa che si tratti davvero di extraterrestri?, Peake ha fatto riferimento a una delle teorie in circolazione. E se fosse semplicemente gente del futuro, che ha capito come esplorare il nostro presente?

Strade e scorciatoie

Nel frattempo, sulla terra si sperimenta. Viaggi iperveloci in direzione contraria al fuso orario, per guadagnare ore. Viaggi iperlenti per dilatare la percezione dei giorni, come insegnano la meditazione e uno degli aforismi più celebri di Stephen Hawking: «Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto, ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo». Quale lusso supremo, allora, poter attraversare il tempo forzandone le dimensioni note con una partenza speciale.

In Marocco con Byway. (ph courtesy Byway)

Supersonico o flight-free?

Il giro del mondo in jet, a numero chiuso, è la proposta regina di TCS World Travel , compagnia specializzata in signature expedition, tutte in rapidissimo movimento. Il tour, con più partenze, include 10 destinazioni in 24 giorni ed è riservato a gruppi ristretti di persone (massimo 52, a seconda dell'aereo), che vengono ripartiti in nuclei minori, scelti in base agli interessi dei partecipanti. La quota è intorno ai 125mila dollari a testa: l'unico dovere del passeggero è comunicare con precisione le proprie preferenze, perché l'esito finale calzi le aspettative. Cat Jones, invece, ha messo in pausa la sua società di investimento ed è partita per un anno con la famiglia, scegliendo di muoversi il più possibile in treno, barca e bici. Durante la pandemia ha fondato Byway , startup oggi certificata B Corp, per aiutare più persone a diventare flexi-air-ian, flessibili sulla possibilità di acquistare solo una tratta - l'andata o il ritorno - o di evitare proprio il volo aereo. Il suo catalogo ideale è via terra, anche per chi si sposta per affari: il prossimo bleisure sarà senza data di scadenza (Jones ha appena lanciato il primo tour intercontinentale, da Londra al Marocco, 16 giorni da 2.600 euro, www.byway.travel).

Il Cintrée Curvex Remember di Franck Muller (il modello in oro rosa della nuova collezione costa 21.470 euro).

La saggezza del movimento

Sembra che in Cina alcune persone abbiano l'abitudine di leggere l'ora negli occhi dei gatti. E che un popolo dell'Amazzonia annusi gli odori del tempo: è in base al loro sentore che vengono decise le date importanti, come il Capodanno. Ma nel vecchio mondo sono ancora gli orologi a esercitare un fascino sottile sulla mente umana, e sulla sua capacità di rappresentare lo scorrere delle giornate. Anche all'inverso. Il primo esempio è l'Orologio della Controfacciata: dipinto da Paolo Uccello nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, a Firenze, ha un quadrante di 24 ore in numeri romani. Su di esso le lancette si muovono però all'indietro, copiando il movimento dell'ombra in una meridiana (per visite esclusive di massimo 10 persone: 350 euro, duomo.firenze.it ). Poi verranno Vivienne Westwood e la sua boutique al 430 di Kings Road, a Londra: dagli anni Settanta il negozio ha cambiato nome diverse volte, fino a diventare Worlds End , ma senza perdere il celebre orologio scelto al posto dell'insegna; anche questo procede in direzione opposta al consueto. E infine: il Cintrée Curvex Remember di Franck Muller (il modello in oro rosa della nuova collezione costa 21.470 euro, it.franckmuller.com ) ha un movimento a carica automatica invertito: le lancette delle ore, dei minuti e dei secondi compiono una rotazione al contrario. Un indiscutibile invito a prenderci il nostro tempo.

Un'opera di Sarah Sze, Timekeeper, 2016, in mostra Timelapse, dal 31 marzo al 10 settembre al Guggenheim di New York.

Cronometraggio collettivo

Una risposta possibile la dà Sarah Sze, protagonista della prossima mostra al Guggenheim di New York (Timelapse, dal 31-3 al 10-9, www.guggenheim.org ). Con una serie di installazioni site-specific, Sze riflette su come l'esperienza del tempo venga continuamente rimodellata da una memoria condivisa. Da Jantar Mantar, il complesso architettonico pensato come strumento astronomico a Jaipur, in India, al meridiano di Greenwich, in Inghilterra, alla miriade di minareti: l'edificio di Frank Lloyd Wright ospiterà un esperimento di cronometraggio collettivo. Per dirla con l'artista, «una contemplazione su come segniamo il tempo e su come questo segna noi». Sfuggirgli, ricordiamocelo, è l'unica opzione impossibile.

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