ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa ricerca Erion-Ipsos

Apparecchi elettrici ed elettronici: troppi rifiuti nelle case degli italiani

Secondo il sondaggio realizzato su un campione di 1.400 cittadini, l’81% tiene un apparecchio elettronico senza usarlo e il 61% non lo butta anche se rotto.

di Celestina Dominelli

Materie prime critiche, da riciclo Raee una miniera da valorizzare

3' di lettura

Troppi rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche negli italiani dove non mancano apparecchi ormai in disuso o totti: in media ogni cittadino ne possiede nove. L’81% dichiara di possederne almeno uno in casa ancora funzionante, ma inutilizzato e il 61% lo tiene anche se rotto (tra quest'ultimi per il 33% si tratta di vecchi cellulari, per il 23% di caricabatterie e per il 17% di laptop). E il motivo è semplice: il 39% pensa di poterlo riparare, mentre il 30% di poterne utilizzare le parti di ricambio, il 23% dichiara ancora di non conoscere la corretta procedura di smaltimento e il 15% ha difficoltà nel raggiungere un centro di raccolta. Stessa situazione per le batterie: più di 1 italiano su 2 dichiara di avere in casa pile e batterie esauste.

Il campione analizzato

È questa la fotografia scattata dalla ricerca «Raee e rpa. Livelli di conoscenza, opinioni e comportamenti. Cosa nascondono nei loro cassetti gli Italiani?» realizzata da Ipsos per conto di Erion su un campione di 1.400 cittadini italiani (dai 18 ai 75 anni) con la metodologia Cawi (Computer Assisted Web Interview). Il sondaggio, appena pubblicato, mette in evidenza anche le principali modalità di dismissione e, rispetto a un 63% di intervistati che si sono liberati di almeno un Raee negli ultimi 12 mesi, 1 su 6 dichiara di averlo fatto in modo inappropriato, gettandolo nel sacco dell'indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica. Ai primi posti per conferimento scorretto figura l’asciugacapelli (22%), seguito da tostapane e frullatore (20%) e da caricabatterie per cellulari (18%). Questo nonostante il 79% dichiari di conoscere i rischi ambientali di un errato conferimento.

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Giovani poco virtuosi nella raccolta

Secondo l’indagine Erion-Ipsos sono poi i giovani (18-26 anni) a collezionare più Raee rispetto alla media degli italiani: l'89%, infatti, dichiara di avere almeno un apparecchio elettrico o elettronico ormai in disuso e il 73% di non essersene disfatto anche se rotto. Basso, anche, il livello di conoscenza e consapevolezza in materia: solo il 26% dei giovani sa cosa significa l'acronimo Raee e il 32% ancora non conosce le criticità ambientali legate a uno scorretto conferimento. Un gap informativo che porta a gravi conseguenze: 4 giovani su 10 si sono liberati del proprio caricabatterie gettandolo nel sacco dell'indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica. Anche in tema pile e batterie esauste, i giovani risultano poco virtuosi: soltanto il 39% conosce i rischi di uno sbagliato conferimento e il 70% le tiene in casa anche una volta scariche.

Gli italiani chiedono più comunicazione

Il 35% degli italiani chiede però di aumentare le iniziative di comunicazione e le campagne informative, mentre il 32% vorrebbe veder riportate sui prodotti informazioni chiare circa le modalità di conferimento del rifiuto. Tra i principali incentivi alla corretta dismissione, invece, spicca la presenza di un punto di raccolta vicino a casa (28%).

Bonato (Erion): serve più responsabilità da parte dei cittadini

«Il quadro che ci presenta Ipsos è allarmante: sono davvero ancora troppi i Raee e i rifiuti di pile e accumulatori dimenticati nelle case degli italiani, rifiuti che, se avviati al corretto riciclo, potrebbero rappresentare una miniera strategica di materie prime di cui il nostro Paese è sempre più povero. Occorre maggiore informazione, questo è chiaro. È importante però che ci sia anche più responsabilità da parte di noi cittadini nello sfruttare maggiormente i servizi a disposizione per conferire le proprie apparecchiature non più utilizzate o non più funzionanti: tenerle dimenticate nei cassetti, in soffitta o in cantina è esso stesso un gesto contro l'ambiente. Bisogna invertire questa tendenza», è il commento di Danilo Bonato, direttore generale di Erion.

Della Bella (Ipsos): la corretta informazione è fondamentale

«L’economia circolare fatica ancora a trovare spazio nella quotidianità delle persone: dalla ricerca che abbiamo realizzato per Erion, manca, infatti, la piena consapevolezza che tale processo si può innescare proprio a partire dal corretto riciclo dei nostri rifiuti - sottolinea Alberta Della Bella, senior researcher Ipsos Public Affairs -. Sono soprattutto le nuove generazioni a rivelare un'adesione più ideale che pratica alle buone regole della sostenibilità, in particolare quando si tratta di Raee e Rpa. Informare sul fatto che questi rifiuti sono prima di tutto delle risorse e non semplici scarti è fondamentale, ancor di più se consideriamo che i rifiuti correlati ai prodotti elettronici sono quelli con il maggior tasso di crescita».


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