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Appello dell’Unhcr alle aziende italiane: «Servono con urgenza generatori elettrici»

L’inverno è un’arma potentissima dentro a questa guerra, gli attacchi continui alle infrastrutture energetiche e idriche mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle persone in Ucraina, soprattutto delle persone più vulnerabili

di Luca Veronese

Gli abitanti di Kharkiv, colpiti dai bombardamenti e rimasti senza alettricità come altri 10 milioni di ucraini, ricevono un pasto caldo distribuito dalle autorità municipali nel punto Nezlamnosti

2' di lettura

«In Ucraina servono con urgenza generatori elettrici. L’inverno è un’arma potentissima dentro a questa guerra, gli attacchi continui alle infrastrutture energetiche e idriche mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle persone in Ucraina, soprattutto delle persone più vulnerabili: stimiamo che per affrontare il freddo serviranno 20mila generatori elettrici e il nostro appello va alle aziende italiane che li producono, perché ci aiutino a trovare questi generatori indispensabili per l’emergenza di questi mesi».

Giovanna Li Perni, responsabile di Unhcr Italia per la raccolta fondi dalle aziende, spiega con i numeri la gravità della situazione: «In Ucraina dall’inizio della guerra - dice - un terzo dei residenti sono stati costretti a lasciare le proprie case. Oltre 7,8 milioni di persone sono scappate all’estero, in tutta Europa, mentre altri 6,5 milioni risultano tuttora sfollati all’interno dei confini nazionali».

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A causa dei continui bombardamenti e del freddo sempre più intenso la situazione diventa ogni giorno più difficile: «Almeno dieci milioni di persone vivono senza energia elettrica, quindi senza riscaldamento e senza acqua, soprattutto nelle regioni meridionali di Kherson, Kharkiv, Zaporizhzhia. Famiglie con bambini e anziani in grave difficoltà che si arrangiano come possono in case danneggiate o in centri di accoglienza come palestre, scuole, stadi».

L’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, sta per questo creando degli heating point, dei punti di riscaldamento: nelle scuole, negli edifici pubblici, nei centri che già accolgono gli sfollati, i generatori elettrici saranno utilizzati per riscaldare ma anche per permettere alle persone di cucinare qualcosa di caldo o di ricaricare i cellulari. «Abbiamo un bisogno disperato di questi generatori: non si trovano nel mercato locale - aggiunge Li Perni - e nemmeno nei Paesi confinanti, per questo ci rivolgiamo ai produttori italiani: bastano generatori da 10-30 Kw per aiutare la popolazione ed evitare che si muoia letteralmente per il freddo come purtroppo è accaduto già in altre guerre. Il trasporto in Ucraina non è un problema, il problema sono la guerra e il gelo con le temperature che resteranno sotto lo zero almeno fino ad aprile».

Sono tre le linee di intervento predisposte dall’Unhcr in Ucraina. La prima riguarda il sostegno con attrezzature e materiale di prima necessità, come letti e coperte, ai centri per gli sfollati. C’è poi l’assistenza economica diretta alle famiglie più in difficoltà, con l’erogazione di denaro attraverso gli sportelli postali. Vengono inoltre forniti materiali - come legname, finestre, vetri - per riparare case, scuole, ospedali. «L’emergenza però è l’inverno, per affrontarlo - ribadisce Li Perni - servono i generatori elettrici».

Per informazioni sulle donazioni dei generatori si prega di contattare:
filantropia@unhcr.org

06.80212435

Riproduzione riservata ©

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