ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMedio Oriente

Appello a Israele e ai leader mondiali da 12 Ong: stop evacuazione e cessate ostilità

L’appello in sette punti rivolto da 12 Organizzazioni tra cui Oxfam è rivolto ai leader mondiali perché intervengano e a Israele affinché revoci l’ordine di evacuazione

Metsola: "Hamas non rappresenta le aspirazioni del popolo palestinese"

2' di lettura

Un nuovo appello ad Israele affinchè revochi l’ordine di evacuazione dal nord di Gaza è stato diffuso da 12 ong internazionali, tra cui Oxfam. “Siamo allarmati dalla richiesta fatta dal governo di Israele a più di un milione di palestinesi di lasciare il nord di Gaza in meno di 24 ore. Israele deve revocare immediatamente questo ordine, poiché il trasferimento dell’intera popolazione, in tempi così brevi, mette a rischio la vita di coloro che sono costretti a fuggire. Nessuna garanzia è stata fornita per la loro sicurezza durante il transito o per la sicurezza dei civili rimasti nella Striscia di Gaza, mentre i combattimenti continuano”. Le agenzie umanitarie che operano a Gaza riferiscono che è in corso una crisi umanitaria di incredibile entità. Non ci sono strutture adeguate ad ospitare in sicurezza i residenti del nord di Gaza e la loro incolumità rimane a rischio, dato che gli attacchi aerei israeliani continuano a colpire il centro e il sud di Gaza.

Priorità alla protezione dei civili

Nel loro appello le Ong scrivono: «Centinaia di bambini sono stati uccisi, mentre centinaia di migliaia di bambini e famiglie di Gaza sono già stati costretti a lasciare le loro case, interi quartieri sono stati distrutti e ridotti in macerie. Tuttavia, i recenti sviluppi indicano che la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare». E ancora: «È per questo che i sottoscriventi, in qualità di leader di alcune delle più grandi organizzazioni umanitarie del mondo, chiedono che la comunità internazionale sostenga inequivocabilmente il diritto internazionale e dia priorità alla protezione dei civili per evitare ulteriori sofferenze e perdite di vite umane».

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Le sette rischieste

Sette le esortazioni rivolte ai leader mondiali: chiedere al governo di Israele di revocare immediatamente il suo ordine; chiedere che tutte le parti accettino un’immediata cessazione delle ostilità; chiedere la cessazione dell’uso di armi esplosive nelle aree popolate, dell’attacco ai civili, alle sedi inviolabili delle Nazioni Unite, alle scuole e agli ospedali in cui si rifugiano i civili; facilitare la fornitura di aiuti essenziali e salvavita, compresi cibo, acqua, forniture mediche e l’accesso del personale umanitario a Gaza; facilitare immediatamente l’evacuazione medica dei bambini e delle famiglie che lo richiedono in Egitto, Cisgiordania o Israele; garantire il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone private della libertà, in particolare dei bambini, delle donne incinte e delle madri con neonati o bambini piccoli, dei feriti e dei malati tenuti prigionieri dai gruppi armati a Gaza; garantire un passaggio sicuro alle famiglie che hanno bisogno e vogliono cercare rifugio in qualsiasi luogo si sentano al sicuro. Le famiglie hanno bisogno di un accesso adeguato alle informazioni sulle opzioni che hanno e di un tempo adeguato per farlo in sicurezza. Il governo israeliano ha l’obbligo, ai sensi del diritto umanitario internazionale, di fornire un rifugio sicuro e assistenza umanitaria ai civili sfollati a causa della sua offensiva, e tutto questo dovrebbe essere pianificato con cura prima di qualsiasi offensiva. Chiunque cerchi sicurezza al di fuori della Striscia di Gaza deve essere immediatamente autorizzato a rientrare non appena cessano le ostilità, in linea con il suo diritto al rimpatrio o al ritorno ai luoghi di residenza abituale. Tutto questo deve essere garantito a livello internazionale.

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