ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl software

Appia Antica, il censimento del verde è made in Verona

Futura Sistemi ha messo a punto la piattaforma Ginve che monitora lo stato di salute delle piante: è possibile calendarizzare gli interventi contro i parassiti, le potature e il fabbisogno di acqua

di Valeria Zanetti

L’azienda ha censito circa 2mila alberi nel parco archeologico dell’Appia Antica. Sopra, resti della Villa dei Sette Bassi; a fianco, Villa dei Quintili, Appia Antica

3' di lettura

Circa 2mila alberi censiti nel parco archeologico dell’Appia Antica, 2.300 anni di storia nel cuore del Lazio che affascina visitatori da tutto il mondo.

A contribuire al successo dell’operazione, la piattaforma Ginve, strumento prezioso perché aiuta a monitorare lo stato di salute del verde pubblico, su cui si ripercuotono le conseguenze dei cambiamenti climatici e che non sempre le pubbliche amministrazioni riescono a curare adeguatamente a causa delle risicate risorse economiche e di personale di cui dispongono.

Loading...

Ad idearla è stata Futura Sistemi di Sommacampagna, nel Veronese, microimpresa informatica fondata 32 anni fa, che dà lavoro ad una decina di addetti, fatturando in media 550mila euro l’anno.

L’azienda è specializzata in progettazione e installazione di software per gestire polmoni verdi - parchi urbani, viali, piante, siepi e aiuole - e nella creazione di dispositivi a supporto delle agenzie di viaggio. La prima nicchia di mercato è in progressivo sviluppo: sono oltre 300 i clienti, soprattutto pubbliche amministrazioni, ma anche imprese e professionisti che si avvalgono del portale, con il quale sono già state censite oltre 500mila alberature nel Belpaese.

«Negli anni, abbiamo ottenuto incarichi per la fornitura di Ginve, in forma diretta o partecipando ai bandi con aziende partner che si propongono agli enti locali per gestire il verde», spiega Giandomenico Allegri, amministratore unico. «L’uso del nostro dispositivo è inserito come offerta migliorativa da parte delle imprese manutentrici che vogliono vincere una gara pubblica e dimostrano di avere strumenti per censire patrimonio arboreo e manto verde di Comuni e Province», aggiunge. Lo strumento, che si può usare tramite un browser sia in campo, con tablet e smartphone, che in ufficio e consente di campionare l’esistente, mettendo a fuoco le necessità e gli interventi futuri, è utilizzato anche a Matera dal 2019, quando la città, capitale globale della cultura, voleva presentarsi impeccabile agli occhi del mondo.

La svolta vera però è arrivata nel 2020. Il decreto ministeriale numero 63 (10 marzo 2020), in vigore dall’aprile di tre anni fa, ha introdotto i Criteri ambientali minimi (Cam) per il servizio di gestione del verde pubblico. I Cam prescrivono un approccio di medio-lungo periodo, indirizzando le stazioni appaltanti a dotarsi di strumenti tecnologicamente avanzati per il censimento e la gestione dei polmoni green, di parchi e aree giochi nei centri e nei quartieri. Così le Pa e le imprese, soprattutto turistiche, hanno dovuto cercare velocemente partner all’altezza del compito e per Futura Sistemi il lavoro è incrementato.

«Poco dopo il ministero della Cultura ha bandito una gara per la fornitura del software utile a misurare lo stato di salute degli alberi che si trovano lungo i percorsi più battuti dai turisti del parco archeologico dell’Appia Antica», ricorda Allegri.

Una questione di tutela del patrimonio arboreo, costituito in larga parte da piante secolari, e di sicurezza per i visitatori. La piccola impresa veronese partecipa e vince. Gli agronomi del ministero possono quindi cominciare ad utilizzare la piattaforma, inserendo i dati raccolti. E in questi giorni è stata completata una prima fase dei lavori.

«Il censimento effettuato consente di strutturare le attività di tutela del patrimonio su più anni e ragionare in una logica di lungo periodo. Inoltre, ci permette di registrare e verificare i trattamenti contro parassiti dei pini, la pianta più diffusa insieme ai cipressi, e gli effetti nel tempo», racconta Luigi Oliva, architetto e funzionario del Ministero della Cultura che, insieme al collega Michele Reginaldi è co-responsabile dell’ufficio Verde e paesaggio del parco da 4.580 ettari nei Comuni di Roma, Ciampino e Marino, dove si rintracciano rovine e monumenti archeologici, tra cui tombe, catacombe, chiese, acquedotti, mausolei e resti di antiche ville romane di enorme rilevanza, oltre a sentieri naturalistici, che attraversano i boschi e le campagne e che i turisti visitano soprattutto durante la bella stagione.

Tramite la piattaforma si possono calendarizzare gli interventi legati alla gestione delle aree e degli alberi, si può controllare l’attività svolta dalle imprese che gestiscono il verde o monitorare la stabilità delle piante. Il lavoro ora continua.

«Il censimento ha interessato finora il verde lungo le vie di maggiore fruizione come strade o percorsi in aree archeologiche non boscate o di difficile penetrazione. Le prossime attività riguarderanno le analisi di stabilità rispetto alle verifiche condotte e, ad esempio, la registrazione delle superfici a prato in modo da gestire anche i tagli dell’erba», precisa.

Intanto Ginve - «che la nostra microimpresa può adattare in modo sartoriale anche alle esigenze del singolo cliente», assicura Allegri - viene richiesto da parchi tematici e del divertimento.

Nella stessa provincia di Verona, a pochi chilometri dalla Futura Sistemi, ad esempio, è utilizzato dal Parco Natura Viva di Bussolengo, vicino al lago di Garda, dove in ampi spazi che riproducono l’habitat degli animali vivono specie a rischio allevate per poi essere reinserite in libertà.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti