6000 bottiglie ALL’ANNO

Appius 2015, il vino da collezione che cambia “veste” a ogni vendemmia

Presentato alla Milano Wine Week la sesta annata del vino di San Michele Appaiano ideato da Hans Terzer, riconosciuto come uno dei dieci migliori winemaker al mondo

di Mauro Giacomo Bertolli

Appius 2015

3' di lettura

La sesta annata di Appius, vino di punta della Cantina San Michele Appiano, uno dei più importanti vini bianchi d'Italia, è stata svelata mercoledì 9 ottobre, durante la Milano Wine Week.

Appius è quello che Hans Terzer, winemaker di San Michele Appiano, definisce il suo “vino da sogno”, nato con l'idea di destinare le selezioni di punta di Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Sauvignon ad un'unica cuvée, che sia rappresentativa delle massime potenzialità dell'annata. Proprio per questo motivo la “ricetta” di Appius cambia di anno in anno, nel senso che le percentuali dei vini che formano la cuvée vengono ridefinite ad ogni vendemmia da Hans Terzer.

Il nome Appius è la radice storica e romana del nome Appiano.
L'annata presentata, il 2015, è la sesta consecutiva a partire dal 2010. Ogni anno il design della bottiglia e la sua etichetta sono reinterpretati, andando a realizzare una vera e propria “wine collection”. Quest'anno la raffigurazione creativa di Appius, ideata e realizzata da Life Circus di Bolzano, esprime un concetto d'insieme e il legame tra Natura e Persone, la coesione tra il Terroir, i viticoltori e la Cantina. Una primordiale nube di particelle, che racchiude l'incessante movimento e l'addensarsi di elementi come terra, acqua, luce, stagioni, e rappresenta la visione appassionata di ricerca verso l'eccellenza.

Ogni edizione di Appius è limitata; quest'anno saranno disponibili 6000 bottiglie più qualche grande formato. La cuvée di Appius 2015 è così composta: Chardonnay (55%), Pinot grigio (20%), Pinot bianco (15%) e Sauvignon (10%). La vinificazione avviene in botti di legno, così come la prima parte della maturazione svolta in barrique / tonneaux per circa un anno; segue poi un ulteriore affinamento di tre anni sui lieviti in tini d'acciaio inox.

La degustazione di Appius 2015
Nel bicchiere è di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli.
Al naso è marcato decisamente dal Sauvignon, pur essendo presente solo al 10 %. Hans Terzer conferma che nella cuvée lo ha voluto inserire in una percentuale ridotta, proprio perché si è trovato una partita di Sauvignon dalle caratteristiche “imponenti”. Quindi foglia di bosso, fiori bianchi, gelsomino, erbe di montagna, una fresca nota di muschio. Tra i frutti evidenti i tropicali, mango soprattutto, kiwi, ananas, papaya e banana. Poi frutti a polpa bianca e gialla, mela, pera, albicocca e pesca. Da non dimenticare l'uva spina ed un sentore agrumato. Appena accennate le note tostate e di tabacco. Al sorso è di grande eleganza, raffinato ma dinamico. Un vino verticale, fresco, con una piacevole nota amaricante, persistente ed energico. Destinato a durare parecchio tempo, credo che il suo massimo sarà tra 4-5 anni.


I numeri della Cantina produttori San Michele Appiano
La Cantina Produttori San Michele Appiano si trova sulla Strada del Vino in Alto Adige, nel comune che conta 15.000 abitanti, a soli 10 chilometri a sudovest da Bolzano. Con più di 1.000 ettari vitati, Appiano è il comune vinicolo più grande dell'Alto Adige. Costituita nel 1907 la cantina oggi ha 330 soci viticoltori che lavorano 385 ettari di vigneti. La produzione è di 2,5 milioni di bottiglie all'anno. Il fatturato del 2018 è stato di 21,4 milioni. E' una delle cantine più rinomate in Alto Adige ed in Italia, con vini pluripremiati a livello nazionale e internazionale, eletta “Cantina dell'anno” nel 2000 dal Gambero Rosso.

La produzione è orientata prevalentemente sui vini bianchi, circa il 70 %. I principali vitigni a bacca bianca sono Pinot Bianco, Pinot Grigio, Gewürztraminer, Sauvignon, Chardonnay, Müller Thurgau, Riesling e Moscato Giallo. Tra i vitigni a bacca nera i più importanti sono Schiava, Pinot Nero, Lagrein, Merlot e Cabernet.

Chi è Hans Terzer
Il winemaker Hans Terzer è senz'altro il principale artefice del successo della Cantina San Michele Appiano. Figlio di una famiglia di viticoltori di Niclara/Cortaccia, ha iniziato a lavorare a 21 anni a San Miche Appiano, oltre trent'anni fa. Il suo grande merito è aver convinto i soci conferitori a realizzare una vera e propria rivoluzione in vigna ed in cantina: da un lato espiantando parte della Schiava per passare ai vitigni a bacca bianca, ribaltando il rapporto tra vini rossi (allora la maggioranza della produzione) e vini bianchi, a vantaggio dei secondi, dall'altro riducendo drasticamente la quantità di uva prodotta al fine di migliorare la qualità dei vini. Premiato come uno dei dieci migliori winemaker di tutto il mondo.

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