Apple alza il prezzo delle app. Colpa di inflazione e dollaro forte
Rincari di circa il 20% dal prossimo 5 ottobre, ma non per il mercato statunitense. Coinvolti Europa e alcuni paesi asiatici
di Biagio Simonetta
I punti chiave
3' di lettura
La scure dell’inflazione non poteva non abbattersi anche sull’app-economy, con Apple che nelle scorse ore ha comunicato agli sviluppatori tutta una serie di rincari che riguarderà il suo App Store. Così, dal prossimo 5 ottobre, tutte le applicazioni a pagamento presenti nel “negozio” di Cupertino, costeranno di più, con aumenti che - secondo la tabella allegata alla comunicazione della stessa Apple - dovrebbero essere di circa il 20%. E che riguarderanno non solo le App a pagamento, ma anche quelle che prevedono degli acquisti “in-App”, che ormai proliferano sugli store virtuali. Quest’ultimo caso è spesso quello dei videogiochi: gratuiti al momento del download e poi a pagamento nelle fasi di utilizzo.
Inflazione e dollaro forte
Una scelta, quella del colosso di Cupertino, che pare dettata da almeno due fattori chiave. Il primo, come detto, è la corsa dell’inflazione, mai così alta negli ultimi 40 anni. Ma a giocare un ruolo abbastanza pensante in questa storia c’è anche la forza del dollaro: l’inflazione galoppante, unita alla crescita dei tassi di interesse e dei prezzi dell’energia, hanno colpito lo yen, l’euro e la maggior parte delle valute delle economie emergenti. La moneta unica europea è scesa ai minimi da due decenni, in questi mesi. E da settimane oscilla attorno alla parità rispetto al dollaro.E non è un caso che gli aumenti previsti da Apple non riguardino il mercato americano ma proprio quello europeo, e in parte quello asiatico.
Nel messaggio inviato agli sviluppatori, l’azienda californiana ha spiegato che «una volta che queste modifiche entreranno in vigore, la sezione “Prezzi e disponibilità” sotto la voce “Le mie app” verrà aggiornata». E il singolo sviluppatore potrà modificare il prezzo delle app e degli acquisti in-app (inclusi gli abbonamenti con rinnovo automatico) «in qualsiasi momento» in App Store Connect. Inoltre, chi offre servizi in abbonamento, potrà scegliere «di preservare i prezzi per gli abbonati esistenti».
Secondo rincaro in pochi mesi
Giova ricordare che già nell’agosto del 2021, Apple aveva deciso di aumentare i prezzi degli acquisti “in-App” per gli utenti in Sud Africa, Regno Unito e tutti i Paesi dell’area euro. Per questo motivo siamo davanti al secondo aumento dei prezzi nel giro di poco più di un anno. E a tutto questo va aggiunto un trend di prezzi in salita per volere degli stessi sviluppatori. Trend, quest’ultimo che sarebbe legato all’App Tracking Trasparency, la modalità introdotta da Apple un paio d’anni fa che consente all’utente di non farsi tracciare dalle applicazioni. Questa opzione, secondo la società di analisi Apptopia - molto attiva e autorevole nel mondo dell’app economy - avrebbe spinto gli sviluppatori ad alzare i prezzi delle loro app nello store di Apple (con aumenti anche superiori al 40%), in risposta a una raccolta dei dati a scopi pubblicitari molto più avara.
Apple, che ha lanciato la sua ultima generazione di iPhone due settimane fa, sta puntando con forza sulla sua attività di servizi per ridurre la dipendenza dal comparto smartphone. E proprio relativamente all’attività di servizi, che include l’App Store, i ricavi sono cresciuti a ritmi molto sostenuti negli ultimi anni, arrivando a contare circa 20 miliardi a trimestre sui bilanci attuali. Ora l’aumento dei prezzi delle app, che sembra anche una mossa per mettere al riparo i margini dai mercati in tempesta.
loading...