Apple batte le stime e lancia «split» di 4 azioni per una. Amazon ricavi record
La scuola a distanza ha spinto le vendite di iPad e Mac. Il colosso di Bezos fa il pieno di fatturato e utili grazie al lockdown
dal nostro corrispondente Riccardo Barlaam
4' di lettura
NEW YORK - Apple nell’ultimo trimestre, nel periodo del lockdown e degli store chiusi, ha battuto le stime di Wall Street, grazie al numero crescenti di persone che durante la pandemia sono rimaste connesse e hanno acquistato nuovi iPhone, iPad e computer Mac. Negli scambi after hours le azioni hanno avuto un balzo del 6,3%. La casa della Mela morsicata ha anche annunciato uno «split», un frazionamento azionario di quattro azioni per una. A seguito dell’incremento del valore dei titoli in borsa nell’ultimo anno di oltre l’80%. Il frazionamento, ha spiegato la società, è stato deciso per rendere accessibile le azioni Apple a un più ampio ventaglio di investitori.
Ricavi e utili oltre le attese
Per Apple quello che si è chiuso era il terzo trimestre fiscale. I ricavi nel periodo sono stati di 59,7 miliardi di dollari. Un risultato record. Con un incremento dell’11% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Ben oltre le attese degli analisti finanziari sentiti da un sondaggio di Bloomberg che ipotizzavano la cifra di 52,3 miliardi. Nel trimestre appena chiuso Apple ha annunciato utili per azione di 2,58 dollari, con un incremento del 18%, meglio delle stime ferme a 2,04 dollari per azione.
Il lockdown ha spinto le vendite
La pandemia e la necessità di restare connessi ha spinto la domanda dei prodotti Apple: «In questi tempi di incertezza queste performance sono la dimostrazione del ruolo che hanno i nostri prodotti nelle vite dei nostri clienti», scrive il ceo Tim Cook in una nota commentando i buoni risultati. Le vendite di iPad e di Mac sono state spinte dalla necessità di lavorare e di studiare da casa. Mentre le vendite online di iPhone hanno compensato la chiusura degli Apple Store. Continuano a crescere i ricavi nei servizi e negli accessori, un indicatore della forza del brand che ha contribuito da marzo a spingere i corsi azionari della società di Cuppertino percepita come un porto sicuro nel mare in tempesta da molti investitori.
Nuovo iPhone in ritardo di qualche settimana
Con il 60% dei ricavi che arrivano dall’estero, Apple nel trimestre ha riportato quasi metà del fatturato dalle vendite degli iPhone: 26,4 miliardi di dollari, 4 miliardi sopra le attese degli analisti sentiti in un sondaggio Refinitiv. Cook ha detto che, dopo un crollo in aprile, le vendite hanno ripreso a salire nei mesi di maggio e giugno, aiutate da quello che lui ha definito «il forte lancio» dell’iPhone SE da 399 dollari, partito in aprile.
Nella conference call con gli analisti il cfo Luca Maestri ha confermato il lancio del nuovo iPhone a 5G in autunno. Con «poche settimane di ritardo», come previsto, rispetto a quanto annunciato in precedenza, cioè a settembre, per problematiche tecniche legate alla supply chain a causa dei processi produttivi rallentati dalla pandemia. Non sono state fornite guidance per il prossimo trimestre ma gli executive della società continuano a prevedere buone performance per i prodotti della società della Mela morsicata.
Per Amazon miglior trimestre di sempre
Organizzare il negozio del mondo qual è Amazon davanti ai problemi della pandemia non è stato facile, anche in termini di investimenti, oltreché di necessità di rivedere tutti i processi in funzione dell’aumento della domanda con il lockdown, ma la sfida a vedere i risultati per il colosso dell’e-commerce di Jeff Bezos è riuscita. Amazon ha riportato i maggiori utili nei suoi 26 anni di storia, spinta dalle vendite online e dal suo lucrativo business dei negozi gestiti da fornitori terzi che hanno registrato un notevole incremento di ricavi durante la pandemia del coronavirus. Negli scambi after-hours le azioni Amazon hanno avuto un rialzo del 5%. Da inizio anno i titoli della società di Seattle hanno registrato un incremento continuo finora del 65%.
Oltre 4 miliardi di extra-costi per il Covid
Per riuscire a soddisfare la domanda crescente derivata dalla chiusura dei negozi durante il lockdown, Amazon ha assunto negli ultimi mesi 175mila persone. I ricavi nel secondo trimestre sono schizzati del 40% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, a 88,9 miliardi di dollari, molto al di sopra delle stime degli analisti ferme a 81,2 miliardi di dollari. Gli utili sono stati record: 10,2 dollari per azione, contro una media delle proiezioni degli analisti di 1,51 dollari, secondo i dati compilati da Bloomberg. Tutto questo nonostante gli extra costi affrontati a causa della pandemia. «Come previsto - ha detto il ceo Jeff Bezos - nel trimestre abbiamo speso più di 4 miliardi di dollari per garantire la sicurezza dei nostri lavoratori nei magazzini e di chi consegna le merci ai clienti in questo momento di elevata domanda di acquisto».
La pandemia ha spinto gli acquisti
Il cfo Brian Olsavsky nella conference call ha detto che i risultati sono migliori del previsto: la pandemia ha spinto l’acquisto di prodotti alimentari, di guanti e mascherine nel primo periodo. La continuazione dell’emergenza sanitaria ha portato a un aumento della spesa in prodotti a maggiore profittabilità come l’elettronica di consumo e oggetti per la casa. «La domanda resta forte. Gli abbonati al servizio Prime acquistano più spesso e di più». Le previsioni di Amazon sono positive anche per il prossimo trimestre, suggeriscono che il buon momento per il gigante di Seattle continuerà. Insomma che l’abitudine ad acquistare di più online continuerà anche nei prossimi mesi. La guidance della società per il trimestre in corso parla di ricavi tra 87 e 93 miliardi di dollari. Con utili operativi tra i 2 e i 5 miliardi. Le stime degli analisti parlano di vendite per 86,5 miliardi e profitti a 3,04 miliardi. Gli investitori intravedono una promessa di profittabilità a lungo termine per Amazon, perché la società continua ad crescere nonostante gli extra costi affrontati per le misure di sicurezza sanitaria per i dipendenti, sostiene Brian Yarbrough, analista di Edward D. Jones & Co, considerando anche che nel trimestre in corso che termina a settembre la società prevede di spendere ancora più di 2 miliardi di dollari per il coronavirus.
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