Apple scansionerà i device degli utenti a caccia di materiale pedo-pornografico
Salutata positivamente dai governi la misura è stata aspramente criticata da più parti perché l’infrastruttura potrà essere utilizzata dai governi per sorvegliare i cittadini
di Andrea Franceschi
2' di lettura
Salutato positivamente da governi e alle associazioni che lottano contro gli abusi sui minori ma anche duramente criticato da chi ci vede una nuova forma di aggressione alla privacy. Il nuovo sistema studiato da Apple per intercettare materiale pedo-pornografico nei device degli utenti farà discutere. Le indiscrezioni sull’adozione del sistema, che si chiamerà “NeuralMatch” e sarà inserito nel nuovo sistema operativo Ios, sono uscite in questi giorni. Ma cosa prevede?
La scansione preventiva
Il software, che Apple vorrebbe adottare inizialmente tra i suoi utenti negli Stati Uniti, passa al setaccio i contenuti fotografici presenti nei dispositivi degli utenti prima che siano caricati su iCloud. In caso di materiale sospetto, il tutto passerebbe al vaglio del personale Apple addetto che potrà decidere se fare o meno la segnalazione alle autorità. La casa di Cupertino ha confermato le indiscrezioni sul suo blog. «Il sistema - si legge nel post - fa parte di un piano generale per la prevenzione degli abusi sull’infanzia che è destinato ad espandersi nel prossimo futuro.
Le pressioni dei governi
La misura sarebbe stata varata su pressione del governo americano che da tempo chiede ai colossi della tecnologia di fare di più per arginare il problema della pedopornografia. Apple, in ogni caso, ha voluto assicurare i propri utenti sul fatto che la loro privacy sarà tutelata: le immagini - ha chiarito l’azienda - saranno sottoposte al vaglio di una persona solo se sussisteranno determinati parametri. La mossa di Apple è stata accolta positivamente da diversi esponenti di governi in tutto il mondo. Secondo Sajid Javid, ministro della salute britannico «è tempo che anche altre aziende del settore, come Facebook, prendano misure analoghe».
I rischi per la privacy
Eppure, tra i concorrenti, non pare esserci tutta questa fretta ad adottare provvedimenti in questo senso. Anzi, c’è chi, come Will Cathcart, ceo di Whatsapp (società controllata da Facebook), ha accusato Apple di voler introdurre un sistema di sorveglianza privato che potrebbe riguardare non solo la pedopornografia, ma anche qualcunque altra tipologia di materiale e informazione che potrebbe essere richiesto dai governi. «Non adotteremo nulla di simile» ha dichiarato il manager. Jennifer Granick, consulente per la cyber security dell’American Civil Libery Union, ha dichiarato: «Sebbene mossa da buoni fini, Apple ha di fatto messo in piedi un’infrastruttura che, in cattive mani, può facilmente essere sovvertita creando un sistema di sorveglianza globale di tutte le nostre comunicazioni».
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