Apple taglia i prezzi dell’iPhone: la nuova strategia dopo il picco
Con il mercato degli smartphone in calo, Apple si sta spostando in maniera evidente sulla valorizzazione dell’esperienza che gli utenti fanno con i loro device, non solo i margini sull’hardware.
di Luca Salvioli
2' di lettura
L’attenzione degli analisti, già alla vigilia, era sui prezzi dei nuovi iPhone. Dopo anni di crescita costante, dove un momento cruciale è stato il superamento dei 1000 dollari con iPhone X, questa volta il prezzo medio dei modelli che rappresentano l’evoluzione di quelli dello scorso autunno cala. Si nota nel grafico qui sotto (i prezzi sono quelli negli Stati Uniti, in dollari).
I modelli top di gamma appena lanciati iPhone Pro e iPhone Pro Max hanno un prezzo di partenza rispettivamente di 1.189 euro e 1.289 euro, fino al massimo, in base ai giga, di 1.589 e 1.689 euro, esattamente come un anno fa Xs e Xs Max. Il modello “base” iPhone 11, addirittura vede calare il prezzo rispetto al cugino iPhone Xr: parte da 839 euro contro gli 889 euro del precedente al debutto.
Non solo: ora Xr, come prevedibile, aggiorna il prezzo al ribasso, ma a 739 euro: un taglio di 150 euro è piuttosto ampio rispetto alla tradizione Apple. Cala di 150 euro anche iPhone 8, che oggi costa 559 euro. Con la permuta dei vecchi iPhone si scende ancora. Per non parlare dell’Apple Watch: la serie 3 parte da 249 euro.
Sono ovviamente prezzi ancora elevati, ma si avvicinano maggiormente ai competitor e soprattutto invertono la curva costante al rialzo, con margini molto ampi più tipici di un’azienda fashion che tech.
Con il mercato degli smartphone in calo da un paio di anni e le stime al ribasso anche per il 2019 (Idc si aspetta -2,2%), Apple cerca così di convincere più utenti, anche perché nel frattempo la strategia si sta spostando in maniera evidente sulla valorizzazione dell’esperienza che gli utenti fanno con i loro device.
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Il lancio di Tv+, con serie tv originali Apple, a 4,99 ha sorpreso il mercato. È un costo molto più basso rispetto a Netflix e Disney e consente l’utilizzo di 6 schermi contemporaneamente per la famiglia. Lo stesso prezzo anche per Arcade, per i videogiochi. Entrambi costano la metà rispetto ad Apple Music e Apple News (quest’ultimo ancora assente in Italia).
La Borsa sembra aver premiato il posizionamento strategico di Apple sui prezzi. In genere alla fine dei keynote il titolo scende a Wall Street, mentre questa volta è salito dell'1,18%. La crescita è proseguita nei giorni successivi, con la capitalizzazione che è tornata sopra il miliardo di dollari.
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