Apple Vision Pro? Non è il futuro della tecnologia e costa troppo. Firmato Zuckerberg (e Musk)
Ecco cosa pensano i due rivali di Apple del nuovo visore della Casa di Cupertino
di Gianni Rusconi
I punti chiave
3' di lettura
Giorni di cronache roboanti hanno accolto la presentazione del Vision Pro, l'ultima creatura di Apple, il device per il mondo virtuale che sarà in commercio a partire dal 2024 negli Stati Uniti a un costo di poco meno di 3.500 dollari. Da più parti sono arrivati elogi al visore della Mela, ma c'è qualcuno nella comunità tech che non ha risparmiato critiche, anche velenose. L'affondo a firma di Elon Musk, volutamente senza parole ma condensato in due immagini con breve didascalia, è senz'altro il più diretto e mette a confronto in un post pubblicato sul proprio profilo Twitter il nuovo gioiellino di Apple con un prodotto per accedere alla realtà aumentata decisamente a più buon mercato (20 dollari). Più morbido e diplomatico, nel commentare l'annuncio di Cupertino, è stato invece Mark Zuckerberg. Il Ceo di Meta, nel corso di una video intervista al content creator Lex Fridman ha espresso dapprima ammirazione per il prodotto di Apple, definendo addirittura “grandiosa” la possibilità di “sostituire il laptop con un visore”, e poi tirato decisamente acqua al proprio mulino incensando le doti del Quest 3, descrivendolo come “il prodotto migliore sul mercato” e sottolineandone il prezzo (il dispositivo sarà disponibile dall’autunno a partire da 499 dollari) che lo renderà appetibile a moltissimi potenziali utenti.
La tecnologia democratica
Un'elegante stoccata contro il collega Tim Cook? Di fatto lo è, perché la battaglia sul fronte della realtà virtuale e aumentata (al pari di quella sull'intelligenza artificiale) vede fortissimamente impegnate (anche economicamente) le due aziende ed è normale che alimenti anche una guerra a colpi di dichiarazioni. Apple, come giustamente ricorda qualcuno, ha lavorato al proprio visore per doversi anni mentre Facebook ha speso (nel 2014) oltre due miliardi di dollari per acquisire Oculus e sulle tecnologie di quest'ultima ha iniziato a edificare il proprio ecosistema puntando (con il rebranding di Meta) sui nuovi orizzonti del Metaverso. E nel raccontare la propria visione della società digitale che verrà, Zuckerberg ha puntualizzato a chiare lettere la differenza sostanziale che scorre fra la sua azienda e quella di Cook. “Loro sono sempre stati concentrati sul costruire prodotti di fascia alta, costosi, noi invece siamo mossi da un ethos più democratico, vogliamo offrire esperienze accessibili a moltissime persone e per questo abbiamo venduto decine di milioni di dispositivi Quest”. Il prezzo del Vision Pro, insomma, è secondo il Ceo di Meta tutto fuorché un'innovazione che democratizza la tecnologia. Ed è un po’ questo anche il senso del Tweet di Elon Musk.
Apple non innova più di Meta
Al cospetto dei propri dipendenti riuniti nella sede di Menlo Park, come riporta un articolo pubblicato da The Verge, Zuckerberg ha affiliato leggermente il tiro mostrandosi sicuro che il Vision Pro non costituirà una minaccia per le opportunità di business di Meta. Il nuovo prodotto di Apple, questa l'essenza della riflessione di Zuck, “è la visione futura della user experience di questi dispositivi di Apple, ma non è quella che voglio io”. In parole più spicce il dispositivo della Mela non presenterebbe secondo il fondatore di Facebook “alcuna innovazione tecnologica che Meta non abbia già esplorato” e, soprattutto, riflette una marcata differenza di vedute e di filosofia in termini di approccio. Apple, a detta di Zuckerberg, privilegerebbe insomma un'esperienza molto individuale della realtà virtuale mentre i valori e la visione di Meta guardano a nuovi modi per far interagire le persone, farle sentire più vicine e renderle attive stimolandole a fare cose. Guerra dialettica, si diceva, perché la posta in palio è alta e il rischio di uscire fuori strada altrettanto elevato. Chi vincerà è difficile a dirsi ma, come dice Zuck, “sarà sicuramente un viaggio divertente”.
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