Aprilia, Moto Gp da top five. E la fabbrica tocca i 25mila pezzi
di Katy Mandurino
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Nel 2017 sono uscite dallo stabilimento Aprilia di Scorzè 25mila motociclette, prevalentemente a marchio Aprilia, ma anche Derbi e Gilera. Un numero che rappresenta un incremento delle vendite Piaggio notevole – soprattutto grazie al gradimento del pubblico nei confronti delle supersportive della famiglia RSV4, delle “naked” Tuono, delle nuove Aprilia Shiver 900 e Dorsoduro 900 (in vendita dallo scorso giugno) e delle nuove 125cc lanciate lo scorso aprile –; un numero che ha portato il gruppo di Pontedera a chiudere il 2017 con 376mila veicoli su due ruote venduti in tutto il mondo, con una crescita del 9,3% sul 2016, per un fatturato netto di 950,6 milioni di euro (+3,7%) sul complessivo di gruppo di 1,34 miliardi (in crescita del 2,2%).
Il segmento “moto” viaggia a gonfie vele in Piaggio. Il marchio Aprilia ha fatto dell’innovazione la sua bandiera, prova ne sono le componenti tecnologiche applicate, in modo crescente, ai numerosi nuovi modelli che ogni anno escono dall’ufficio ricerca e sviluppo, dove lavorano mille dipendenti dei 6.620 addetti totali, i quali possono contare su investimenti annuali per più di 80 milioni.
La punta di diamante dell’innovazione tecnologica di Aprilia è la divisione racing, che ieri ha presentato al pubblico il nuovo modello RS-GP2018 destinato a partecipare al Gran Premio 2018, al via il 18 marzo in Qatar. Una livrea tricolore che esalta un progetto tecnico, giunto alla sua terza versione, tutto italiano, il quale, tra le altre cose, sperimenta anche un nuovo forcellone posteriore in carbonio anziché alluminio, per facilitare il controllo della moto. «Aprilia racing, avanguardia tecnologica nata in un reparto formato da giovani, è una delle piattaforme di ricerca e sperimentazione più avanzate di cui beneficia Piaggio», ha detto ieri il presidente del gruppo industriale Roberto Colaninno. «La RS-GP2018 ha telaio, airbox, sistema di raffreddamento e aerodinamica radicalmente nuovi - ha aggiunto il responsabile di Aprilia Racing, il progettista Romano Albesiano -. Il campionato sarà difficile ma con i nostri piloti Aleix Espargarò e Scott Redding puntiamo alla top five».
Aprilia Racing è solo una parte dell’avanguardia di Piaggio. Mentre prosegue il progetto sulla Vespa elettrica, la cui produzione e commercializzazione è prevista per ottobre - soluzione a emissioni zero con 70 chilometri di autonomia - in concomitanza con il lancio mondiale del modello ibrido Vespa X, un grande lavoro si sta facendo sul fronte della robotica e dell’intelligenza artificiale.Piaggio Fast Forward, la società del gruppo con sede a Boston che rappresenta il centro di ricerca sulla mobilità del futuro e impiega 50 persone (dall’età media di 23 anni), ha appena inaugurato la nuova sede da 20mila metri quadri e si prepara a fine anno ad andare in produzione con Gita: un vero e proprio robot, già presentato nella sua fase sperimentale lo scorso anno, un veicolo intelligente capace di muoversi in autonomia (20 chilometri nel circuito urbano) che migliora la mobilità urbana, è in grado di mappare l’ambiente che circonda una persona, immagazzina e scambia dati attraverso una serie di sensori, facilita l’utente nel trasporto di bagagli o altri oggetti (fino a 100 chili). «A questo progetto stanno lavorando le migliori menti - ha detto Michele Colaninno, presidente di Piaggio Fast Forward e ad e direttore generale del gruppo Immsi -, come Daniela Rus, direttrice del Computer science and artificial intelligence laboratory del Mit di Boston, appena entrata nel nostro advisory board. Spero di poter vedere Gita in azione già in questi mesi, nei paddock della Moto GP». «Piaggio in questi anni ha fatto tanto - ha concluso Roberto Colaninno - e nel futuro farà altri nuovi prodotti, con tecnologie che nemmeno immaginavamo. Il futuro è magico».
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