Apritimoda, a Milano torna il weekend alla scoperta degli atelier
di Marta Casadei
2' di lettura
Porte aperte negli headquarter delle aziende di moda, negli atelier, nei laboratori artigianali e anche nelle fabbriche fuori città. Apritimoda torna a Milano (e dintorni) per la sua terza edizione, in programma nel weekend del 18 e 19 maggio. Con un obiettivo ben preciso: mostrare il dietro le quinte della moda al grande pubblico, interessato a capire qualcosa in più dei processi creativi e produttivi che stanno dietro a capi e accessori. E alcune novità, come il coinvolgimento di oltre 300 studenti delle scuole che aderiscono alla Piattaforma del sistema formativo moda che accompagneranno il pubblico nelle visite.
L’iniziativa, ideata da Cinzia Sasso e realizzata con il patrocinio di molti soggetti istituzionali (Mibact, Comune di Milano, Confcommercio Milano, Fondazione Altagamma, Confindustria moda, Fai e, a supporto, Cnmi) e sponsor privati, coinvolge in questa edizione 12 aziende di moda italiana: Alberta Ferretti, Agnona, Marras, Armani, Cucinelli, Curiel, Herno, Moncler, Prada, Trussardi, Versace, Zegna a cui si affiancano la F ondazione Gianfranco Ferré, i laboratori del Teatro alla Scala e il laboratorio Pino Grasso ricami, coinvolto attraverso la Fondazione Cologni. Tutte realtà famose a livello mondiale, ma raramente viste da vicino dal grande pubblico: «È molto importante che la moda si apra e faccia vedere ciò che c’è dietro - ha detto Giuseppe Sala, sindaco di Milano alla presentazione di Apritimoda - ; non c'è più molta gente che la considera un mondo fatuo, ma è importante far vedere i luoghi dove nasce».
Tra le novità di questa edizione , la scelta di alcune maison di portare i visitatori nelle loro fabbriche fuori città per un’esperienza immersiva nei loro luoghi d’origine: Zegna, per esempio, porterà le persone (previa prenotazione) fino a Trivero (Biella), sede dell’azienda e dell’Oasi; Herno, invece, aprirà le porte della storica fabbrica (con tanto di collezione d’arte) a Lesa, sul Lago Maggiore. «La parola chiave di questa edizione di Apritimoda - ha detto Cinzia Sasso – è lavoro: il nostro non è un progetto commerciale, ma un’operazione culturale che mostri il backstage di un settore chiave». E, magari, faccia avvicinare i giovani alle professioni manifatturiere.
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