ArcelorMittal, 2,5 miliardi di perdite ma il gruppo ora vede segnali di ripresa sul mercato
Lakshmi Mittal: il 2019 «è stato un anno molto difficile»
di Domenico Palmiotti
3' di lettura
Due miliardi e mezzo di dollari. Ecco la perdita nel 2019 della multinazionale dell’acciaio che controlla l'Ilva. I dati di bilancio sono stati presentati il 6 febbraio agli analisti. C’è un dato positivo che riguarda l’Ebitda del quarto trimestre 2019, chiuso a 925 milioni di dollari, in rialzo con le previsioni degli analisti che invece lo attestavano a 847 milioni di dollari. E un’aspettativa di ripresa del mercato dell’acciaio per quest'anno. I segnali, per ArcelorMittal, indicano infatti che «il rallentamento della domanda inizia a stabilizzarsi e ci aspettiamo che la domanda nei nostri mercati core aumenti».
Per Lakshmi Mittal, capo della multinazionale, il 2019 «è stato un anno molto difficile, che si riflette chiaramente nella nostra redditività significativamente ridotta. Tuttavia, la nostra generazione di cassa è rimasta forte - ha detto -, contribuendo a ridurre il debito netto al livello più basso di sempre. Ciò dimostra il contributo del nostro programma Action2020, progettato per garantire che ArcelorMittal possa essere positivo al flusso di cassa in tutti gli aspetti del ciclo dell'acciaio. Prevediamo di compiere ulteriori progressi nella riduzione dell'indebitamento quest'anno».
Per Mittal, «mantenere un bilancio solido e raggiungere il nostro obiettivo di indebitamento netto, è una chiara priorità per ArcelorMittal. Dopo aver completato l’acquisizione di Essar Steel India in collaborazione con Nippon Steel - ha annunciato il numero 1 della multinazionale -, abbiamo anche assicurato una nuova opportunità per il gruppo nel mercato indiano in rapida crescita. L'asset ha buone prestazioni e offre un notevole potenziale brownfield in linea con l'ambizione del paese di triplicare la produzione di acciaio grezzo nei prossimi dieci anni».
Nel 2019 ArcelorMittal ha generato un flusso di cassa gratuito di 2,4 miliardi di dollari (liquidità netta fornita da attività operative di 6,0 miliardi in meno di capex di 3,6 miliardi) e ha registrato una perdita netta di 2,5 miliardi di dollari. Ha poi chiuso l'anno con un debito lordo di 14,3 miliardi di dollari e un debito netto di 9,3 miliardi di dollari che è il livello più basso dalla fusione. Si punta al raggiungimento dell'obiettivo di indebitamento netto di 7 miliardi di dollari entro la fine del 2020. Raggiunti inoltre ulteriori 0,4 miliardi di guadagni di Action2020 e individuate nuove opportunità di miglioramento dei costi per un totale di un miliardo di dollari da raggiungere nel 2020.
Bene le nuove politiche Ue per produzioni più sostenibili
«Continuiamo a investire strategicamente in ricerca e sviluppo - ha sostenuto Mittal -, compresi i processi di produzione di acciaio a basso tenore di carbonio e prodotti a basso contenuto di carbonio. L'acciaio ha il potenziale per ridurre significativamente le sue emissioni di carbonio, ma la nuova politica sarà vitale. A questo proposito, siamo incoraggiati dalla posizione adottata dalla nuova Commissione europea, compreso il loro sostegno per un'equalizzazione delle frontiere del carbonio».
Per Mittal, «sebbene le condizioni del mercato rimangano difficili, ci sono incoraggianti primi segnali di miglioramento, in particolare nei nostri mercati chiave di Stati Uniti, Europa e Brasile. Con i livelli di inventario che hanno raggiunto un livello molto basso dopo un periodo di de-stocking, stiamo assistendo al ritorno dei clienti sul mercato» supportando prezzi migliori.
Ore decisive per Ilva, auspicata una soluzione
E oggi per Ilva dovrebbe essere una giornata chiave per stringere sul nuovo accordo in vista dell'udienza di domani al Tribunale di Milano. L'incontro sull’ Ilva con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, avvenuto il 4 febbraio a Londra all’ambasciata italiana, «è stato positivo» afferma il cfo del gruppo, Aditya Mittal, figlio di Lakshmi, nella conference call con gli analisti. Mittal junior ha ricordato che quella dell’ex Ilva è una questione complessa e che il gruppo auspica si arrivi presto a una soluzione “sostenibile”.
Il 5 febbraio a Taranto, incontrando i sindacati, l’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, ha affermato che all’accordo si arriverà e che ArcelorMittal ha intenzione di restare nella gestione dell'ex Ilva.
Infine sull’impatto del coronavirus cinese sul gruppo, Aditya Mittal vede conseguenze sull’attività almeno del primo trimestre ricordando che il gruppo in Cina ha un piano di investimenti «robusto» e che per ora non ha fermato i suoi programmi.
I più importanti dati del bilancio
Nel 2019, ArcelorMittal ha generato un flusso di cassa gratuito di 2,4 miliardi di dollari e ha registrato una perdita netta di 2,5 miliardi di dollari. Ha poi chiuso l’anno con un debito lordo di 14,3 miliardi di dollari e un debito netto di 9,3 miliardi di dollari, che è il livello più basso dalla fusione. Si punta al raggiungimento dell’obiettivo di indebitamento netto di 7 miliardi di dollari entro la fine del 2020. Raggiunti inoltre ulteriori 0,4 miliardi di guadagni di Action2020 e individuate nuove opportunità di miglioramento dei costi per un totale di un miliardo di dollari da raggiungere nel 2020.
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