Arduino raccoglie altri 22 milioni per crescere nell’industria, CDP Venture Capital tra gli investitori
L’operazione completa il round B lanciato lo scorso giugno, per un totale di 54 milioni di dollari. Primo investimento per Large Ventures, il nuovo fondo di Cdp Venture Capital
di Luca Salvioli
2' di lettura
Arduino raccoglie altri 22 milioni di dollari per crescere nelle applicazioni industriali. Questa operazione completa il round B che nel giugno 2022 aveva messo insieme 32 milioni, per un totale che oggi raggiunge 54 milioni di dollari.
Oltre alla cifra in campo, questa volta è significativo che a guidare l’investimento sia CDP Venture Capital attraverso il nuovo fondo Large Ventures, insieme al fondo di investimento americano Anzu, già presente nella prima fase del round. A loro si aggiunge nuovamente il partner tecnologico Arm, tramite una conversione di debito.
Per Large Ventures si tratta della prima operazione. Il fondo è dedicato a investimenti in startup in fase matura per sostenere la crescita dei prossimi campioni dell'innovazione e ridurre il gap dimensionale rispetto agli altri principali Paesi europei.
L'azienda nata all'Interaction design institute di Ivrea come semplice tool open source per la prototipazione rapida, che ha appassionato studenti e artigiani digitali negli anni, fa un ulteriore salto di scala nel mondo dell’industria, dopo un anno «di forte crescita in particolare negli Stati Uniti - spiega al Sole 24 Ore Fabio Violante, amministratore delegato di Arduino -. Il nuovo finanziamento ci servirà per supportare la nostra espansione internazionale nel mondo enterprise e cloud. Vogliamo che Arduino sia la piattaforma end-to-end dell’iOT».
Arduino ha sede legale in Svizzera, ma dei 185 dipendenti la maggior parte è in Italia. A Torino sono in 130, concentrati prevalentemente sulla ricerca e sviluppo. In 30 lavorano a Malmo, in Svezia, mentre le altre sedi sono a Lugano, un nuovo ufficio americano a Austin e una presenza a Chicago. La produzione è in Italia, tra Ivrea e Biella.
Una parte consistente dei 22 milioni di dollari verrà destinata al rafforzamento del team di ricerca e sviluppo con sede a Torino, con l’obiettivo di far crescere le librerie di applicazioni aziendali e l’“Arduino Cloud for Business” con maggiori integrazioni e funzionalità di intelligenza artificiale. Arduino utilizzerà i fondi anche per accelerare le sue iniziative di go-to-market, in particolare il team marketing e commerciale.
«Abbiamo due tipologie di prodotto - continua Violante -. Il primo è una scheda con caratteristiche adatte al mondo dell’industria, come potenza, sofisticazione e resistenza. Un prodotto capace di uscire dalla prototipazione rapida per passare alla produzione. In questo caso c’è una parte di progettazione elettronica che fa tesoro di una enorme quantità di ingegneri con competenza Arduino. Sono 680mila su Linkedin. Nel secondo caso, si tratta invece di prodotti più finiti del tipo “plug and play”, dove nella installazione non sono richieste capacità informatiche».
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