L’Argentina rifinanzia il debito per 36 miliardi
Nel vivo della sua crisi di liquidità, Buenos Aires ha portato a termine con successo un’operazione di roll-over del debito emesso in valuta
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Nel contesto di una grave crisi di liquidità delle finanze statali, il governo dell’Argentina, alle prese con la crisi sociale causata dall’inflazione a livelli record, ha portato a termine con successo un’operazione di roll-over del debito emesso in valuta locale per l’equivalente di oltre 36 miliardi di euro.
Si è trattato, come ha affermato su Twitter il sottosegretario alle Finanze, Eduardo Setti, della «più grande capitalizzazione della storia dell’Argentina» in relazione al debito in pesos. Secondo le prime cifre raccolte dall’esecutivo, la domanda per il roll-over dei titoli in scadenza questo mese (del valore di circa 365 milioni di euro) ha raddoppiato l’offerta e il governo è riuscito inoltre a incassare «nuovo finanziamento netto positivo».
Setti: scambio di debito più grande della storia
«Oggi abbiamo portato a termine lo scambio del debito più grande della nostra storia nel mercato domestico, non solo per la rilevanza economica e l’impatto sui conti pubblici ma anche perché riguarda le scadenze più importanti che si erano accumulate nel secondo semestre», ha affermato Setti. Le nuove scadenze, secondo quanto appare dal prospetto diffuso dal governo, sono passate nella maggior parte dei casi al 2024 con titoli in scadenza anche al 2025.
In precedenza. il Fondo monetario internazionale (Fmi) aveva dato il suo assenso all’operazione di scambio annunciata dal ministro dell’Economia, Sergio Massa. «Il Fondo monetario accoglie con favore gli sforzi delle autorità argentine per ridurre i rischi del finanziamento associati con il debito sul mercato locale», ha affermato la portavoce dell’Fmi in una conferenza stampa.
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