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Tende, frangisole o veneziane. Pergole e pergolati. Fino a sistemi integrati in facciata che, soprattutto nelle nuove costruzioni, sono vere e proprie parti dell’architettura di un immobile.
Nei giorni caldi dell’estate, soprattutto negli edifici esposti all’irraggiamento diretto del sole, proteggere la casa dal caldo significa anche calibrare bene gli apporti di luce naturale. Regolando la temperatura degli ambienti, migliorando le condizioni di comfort per chi vive lo spazio e riducendo il surriscaldamento delle superfici vetrate (e, di conseguenza, di tutto ciò che è contenuto nella struttura).
Schermare la casa dal sole è un consiglio che affonda le radici nella cultura mediterranea: le case delle località di mare, dal Nord al Sud Italia sono fisicamente strutturate per ridurre gli apporti solari, dal colore bianco ai sistemi per mantenere al buio le stanze interne.
Oggi i sistemi di protezione sono però diventati una questione hi-tech, con la domotica che riesce ad assecondare le esigenze dell'architettura. Quando la colonnina del termometro sale e il sole batte a picco, anche una tradizionale tapparella, una persiana a lamella fissa o uno scuro può essere d’aiuto. La grande differenza è che si tratta, in questo caso, di sistemi oscuranti e non di schermature solari.
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«Il carattere peculiare delle schermature – spiega Massimiliano Nastri, docente di Tecnologia dell'Architettura al Politecnico di Milano – consiste nelle possibilità di regolare l’apporto termico dell’edificio. Sia con le specifiche caratteristiche fisiche delle superfici vetrate degli infissi, oggi con notevoli proprietà di trasmissione termica e luminosa, sia con le apparecchiature di funzionamento domotico di una casa, controllabili anche a distanza e in remoto».
Le schermature possono essere ottimizzate rispetto all’orientamento, alla forma e al materiale di un edificio. L’uso di elementi diversi determina differenti modalità di riflessione, di assorbimento e di trasmissione dell’irraggiamento solare e ottimizza le soluzioni.
Il vantaggio è significativo sotto l’aspetto del consumo di energia: una casa facile da “raffreddare” sarà meglio climatizzata (principio che vale anche all'inverso, nella stagione invernale). Integrare impianti di raffreddamento o di ventilazione meccanica controllata può fare la differenza, in termini di risparmio sui consumi.
Per ciò che riguarda l'installazione della schermatura (a sud, est o ovest o interna/esterna all'edificio) occorre studiare bene il progetto per scegliere.
«L’analisi – prosegue Nastri – riguarda le condizioni ambientali del contesto specifico, la combinazione con i caratteri morfologici e tipologici dell’architettura, la valutazione rispetto all’installazione esterna o interna agli infissi, i materiali, le esigenze di illuminazione negli spazi interni, l’interazione con il progetto degli impianti termici e di ventilazione, climatizzazione e condizionamento».
Molte le aziende che lavorano su questa tecnologia, che si integra con i sistemi di facciata e vede in campo ad esempio i produttori di infissi. Da Internorm a Velux, da Schüco a Domal fino a player come Oknoplast o Rehau (conosciuta anche per i sistemi di riscaldamento radiante). Per ciò che riguarda la produzione di pergole bioclimatiche o tende ad alta tecnologia in capo aziende come Gibus o Pratic.
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Per quanto riguarda le detrazioni fiscali con ecobonus, come ha chiarito di recente l'Enea, è agevolabile l'acquisto e posa in opera di schermature solari e/o chiusure tecniche mobili oscuranti «montate in modo solidale all’involucro edilizio o ai suoi componenti e installati all’interno, all’esterno o integrati alla superficie finestrata». Pergole e gazebo non solidali al fabbricato sono esclusi dall’agevolazione. Sono invece incluse nella misura le zanzariere, se in qualche modo integrate con sistemi che schermano la luce.
Le spese ammesse comprendono la fornitura e posa in opera, l'eventuale smontaggio e dismissione di analoghi sistemi preesistenti, le opere provvisionali e accessorie e le spese per le prestazioni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi nonché della documentazione tecnica necessaria.
Il bonus consente la detrazione del 50% delle spese totali sostenute per interventi realizzati fino a fine anno e per un massimo di 60mila euro per unità immobiliare.
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