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Arlecchino, il ritorno del Mito

Il treno straordinario in programma domenica 3 ottobre da Bologna a Firenze e Roma ha fatto registrare il tutto esaurito in meno di 48 ore

di Marco Morino

I punti chiave

  • Primo viaggio con il tutto esaurito
  • Un po’ di storia

2' di lettura

Per gli appassionati di treni storici è iniziato il conto alla rovescia. Domenica 3 ottobre 2021 torna sui binari un celebre treno rapido del passato, tra i i simboli della storia delle Ferrovie dello Stato: l’Etr 252 Arlecchino, conosciuto come il Mito. A distanza di sessant’anni e dopo un lungo e meticoloso lavoro di restauro condotto dalla Fondazione Fs, il treno che assieme al Settebello (nato qualche anno prima) ha rappresentato il particolare momento del rilancio economico nel Dopoguerra, viaggerà lungo la tratta Bologna-Firenze-Roma.

Il treno percorrerà all’inizio l’ottocentesca ferrovia Porrettana (linea lenta) e successivamente la Direttissima a partire da Orte, per concludere la corsa alla stazione di Roma Termini. Partenza dalla stazione di Bologna Centrale alle ore 8, arrivo nella Capitale alle 13,40. Prevista una fermata intermedia a Firenze Santa Maria Novella (arrivo alle ore 10,16; partenza alle 10,31). L’Arlecchino è il primo treno in Italia a essere convertito da treno d’epoca in treno storico di lusso per servizi turistici.

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Il restauro dell’Arlecchino

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Primo viaggio con il tutto esaurito

Già da qualche giorno Fondazione Fs ha fatto sapere che il ritorno dell’Arlecchino (chiamato così per via dei diversi colori degli arredi interni, che evocavano le pezze multicolore della famosa maschera) ha fatto registrare il tutto esaurito in meno di 48 ore. I prezzi: da Bologna a Roma, il costo del biglietto è di 75 euro; da Firenze a Roma, 60 euro. Grande successo, quindi, per la prima uscita commerciale dell’elettrotreno (Etr) 252 Arlecchino. Un evento atteso da numerosi appassionati che non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di viaggiare a bordo del mitico treno simbolo dell’ingegneria e del design made in Italy. Considerato l’apprezzamento, la Fondazione Fs, prossimamente, organizzerà nuovi itinerari con l’Etr 252 Arlecchino sulle linee ferroviarie più belle del nostro Paese.

Arlecchino, un treno senza tempo

Un po’ di storia

L’Arlecchino, insieme al fratello maggiore Etr 300 Settebello, costituì sino alla fine degli anni Settanta l’eccellenza del parco rotabili Fs. I due elettrotreni furono progettati da Giulio Minoletti e Giò Ponti, che li allestirono con interni eleganti e d'avanguardia. Dal punto di vista estetico l’Arlecchino, che entrò in servizio ordinario alla vigilia dei Giochi Olimpici di Roma (agosto 1960), richiamava il predecessore Settebello, mantenendone la composizione in 4 carrozze e le finiture con la leggendaria livrea grigio nebbia-verde magnolia. Dal belvedere i viaggiatori potevano assistere allo scorrere veloce del paesaggio fuori dalla vetrata, come se fossero al cinema.

L’Etr 252 era composto da quattro carrozze: la blu, la ocra, la rossa e la verde.

Nel 1986 l’Arlecchino svolse l'ultimo servizio come rapido “Genova Sprint” e alla fine degli anni ’90 ne fu decretata la demolizione. Ne rimase un solo esemplare, l’Etr 252, che entrò ufficialmente a far parte del parco rotabili storici della Fondazione Fs Italiane il 3 settembre 2014. E ora l’inizio di una seconda vita. Come treno turistico di lusso.

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