Arredissima acquista Berloni per 2 milioni di euro
La holding veneta si è aggiudicata lo storico marchio di cucine marchigiano, per cui l’ultimo tentativo di concordato era fallito nel maggio 2023
I punti chiave
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ArredissimA si aggiudica l’asta per l’acquisto del marchio Berloni, azienda specializzata nella produzione e nella commercializzazione di cucine componibili che resterà dunque in Italia, più precisamente nel Trevigiano, dove la holding ha da sempre il suo quartier generale. Un’operazione importante, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro, per la società di Riese Pio X (Treviso) fondata nel 1995 da Ottavio Sartori e Franco Rinaldi. ArredissimA, forte di 24 show-room in Italia e oltre 500 dipendenti è stata capace di generare ricavi per 100 milioni di euro nel 2022 (+35,5% sul 2021) e le prospettive indicate dall’azienda per il 2023 sono di un’ulteriore crescita del +8%.
«Berloni entra a far parte del grande universo di ArredissimA», ha spiegato Ottavio Sartori, co-fondatore di ArredissimA: « È un’opportunità che stavamo accarezzando da tempo e che, non appena se n’è presentata l’occasione, abbiamo colto al volo. La volontà ora è quella di metterla a frutto e di arrivare a promuovere una linea dedicata, “Berloni by ArredissimA ”, che, secondo i piani, dovrebbe essere presto disponibile in tutti i nostri showroom. Il progetto prevede infatti che in ogni punto vendita ArredissimA siano presenti almeno 4/5 prodotti Berloni, cucine, ma anche camere o divani a seconda delle esigenze che di volta in volta andremo a valutare. Siamo fieri di contribuire alla rinascita di un’eccellenza italiana di questo calibro, che ci impegneremo per valorizzare al massimo mantenendo però intatta la nostra identità».
La crisi di Berloni
Nata nel 1960 per volontà dei fratelli Antonio e Marcello Berloni, che avevano una falegnameria artigianale a Pesaro, nelle Marche, la Mobili Berloni nel 2010 ha dovuto fare i conti con un repentino calo delle vendite e del fatturato. Una parabola discendente che nel 2014 l’ha portata a una prima drastica riduzione del personale e poi al primo passaggio di mano, quando Berloni Spa ha ceduto di fatto il posto alla neonata Berloni Group Srl, società a predominanza asiatica (tre gli investitori taiwanesi coinvolti nel salvataggio) in cui la famiglia Berloni detiene solo alcune quote di minoranza. Un nuovo assetto che purtroppo non è stato sufficiente a risanare i conti, tanto che nel novembre 2019 l’azienda è stata messa in liquidazione fino all’ultimo tentativo di concordato fallito a maggio 2023.
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