Massimo Ferrero arrestato, si dimette da presidente Sampdoria. Club non coinvolto
Inchiesta della procura di Paola sul fallimento di quattro società. L’imprenditore è stato trasferito in carcere, mentre per altre 5 persone sono stati disposti gli arresti domiciliari
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Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un inchiesta della procura di Paola per reati societari e bancarotta. Secondo quanto si apprende, la squadra ligure non è coinvolta nelle indagini. Ferrero è stato arrestato questa mattina in un albergo di Milano e trasferito in carcere a San Vittore, mentre per altre 5 persone (tra cui la figlia Vanessa e il nipote Giorgio) sono stati disposti i domiciliari.
Da questa mattina sono anche in corso perquisizioni nell’abitazione romana del patron del club ligure. L’arresto del presidente della Sampdoria è legato al fallimento di 4 società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico con sede in provincia di Cosenza. Le società, da quanto si è appreso, sono state dichiarate fallite qualche anno fa. L’avvocata di Ferrero, Giuseppina Tenga, ha presentato un’istanza alla Procura di Paola affinché possa essere trasferito a Roma per consentirgli di assistere alla perquisizione e procedere all’apertura di una cassaforte all’interno di un’abitazione. «Lo stanno trattando peggio di Totò Riina», ha detto l’avvocata.
Stupore Sampdoria: «Non chiare esigenze cautelari»
Nel frattempo una nota del club ligure fa sapere che Ferrero si dimette da presidente della Sampdoria. «Massimo Ferrero, proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera - si legge -, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio, intende formalizzare le dimissioni immediate dalle cariche sociali di cui sinora è stato titolare».
«Con grande stupore - sottolinea la Sampdoria - si è appreso dell’odierna esecuzione di una misura cautelare di custodia in carcere a carico di Massimo Ferrero, richiesta da parte della Procura della Repubblica di Paola per vicende fallimentari relative a fatti di moltissimi anni fa e rispetto alle quali non sono di chiara e immediata percezione le stesse esigenze cautelari». La società aggiunge che le vicende dell’inchiesta “sono del tutto indipendenti” dal club e dalle attività romane legate al cinema. I legali di Ferrero si mettono “a completa disposizione degli inquirenti” per “chiarire fin da subito” la posizione del loro assistito.
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