All’esame dalla prossima settimana

Arriva alla Camera la proposta di riforma della professione di estetista

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Arriva in Parlamento una richiesta di riforma della professione di estetista, attualmente disciplinata dalla legge 4 gennaio 1990, n. 1. L’obiettivo della proposta di legge, ha spiegato il promotore, Raffaello Vignali, responsabile sviluppo economico di Alternativa Popolare dare «una risposta concreta, attraverso un rinnovamento della disciplina, alle esigenze di un settore che negli anni ha dimostrato un grande dinamismo e una progressiva evoluzione della domanda. Un dinamismo, tipico della piccola impresa, che è la risposta più efficace alla crisi e che dobbiamo facilitare e sostenere con norme che razionalizzino il comparto senza imbrigliare la nascita di nuove professionalità e la crescita dell’offerta».

Le mille facce della professione
La proposta indica i principi fondamentali per la disciplina delle professioni dell’estetica, riconoscendo, nell’ambito della più generale disciplina dell'estetica, le singole attività di specializzazione dell'estetista, del tatuatore e piercer, del make up artist; onicotecnico, Lash – eyebrow maker, socio estetista (ovvero lo svolgimento di trattamenti estetici mirati al miglioramento della qualità della vita di soggetti deboli ed in condizioni di fragilità psico-fisica). La proposta di legge è stata presentata a Montecitorio da Vignali insieme a Ignazio Abrignani, vice presidente della Commissione Attività produttive e secondo firmatario, dei deputati sostenitori, del presidente Estetisti Confartigianato, Sandra Landoni, e del delegato Confartigianato alle Categorie, Giovan Battista Donati.

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L’iter legislativo inizierà la prossima settimana
«La riforma della disciplina - ha sottolineato Abrignani - è un passaggio necessario alla luce della forte crescita del settore e la proposta di legge ha il merito di rispondere a questa necessità lavorando su due grandi direttrici: da una parte quella di una indicazione e chiarezza rispetto alle nuove attività dell'estetica e dall'altra la fondamentale direttrice della tutela del consumatore, garantita grazie anche alla richiesta di qualificazione professionale che la legge di riforma definisce bene». L’iter legislativo inizierà la prossima settimana in Commissione Attività produttive e i primi firmatari hanno sottolineato la sede legislativa.

Sono oltre 44mila le imprese attive nel settore dell’estetica
Secondo Sandra Landoni, presidente Estetisti Confartigianato, la proposta di legge «recepisce le sollecitazioni di Confartigianato dando regole chiare, semplici ed uguali in tutto il Paese su formazione e requisiti professionali, modalità di accesso ed esercizio dell'attività per le 44.171 imprese attive nel settore dell'estetica, il 74,5% delle quali sono artigiane». Di queste, ha spiegato Landoni, 35.459 sono istituti di bellezza, 1.650 attività di manicure e pedicure, 3.765 sono centri benessere e 3.297 attività di tatuaggio e piercing. «Si tratta - per Landoni - di uno strumento normativo indispensabile per elevare la professionalità degli operatori e, al tempo stesso, per difendere bellezza e benessere dei consumatori i quali, grazie a questa nuova legge, avranno garantite prestazioni di qualità offerte da imprenditori adeguatamente formati e costantemente aggiornati».

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