l’appello ad aprire i ricoveri

Arriva la guida di San’Egidio per le persone senza dimora per sapere dove mangiare, dormire e lavarsi

Nuova edizione del volumetto della Comunità per informare i bisognosi su dove mangiare, dormire e lavarsi

di Nicoletta Cottone

Coronavirus, in coda alla mensa con i nuovi poveri

4' di lettura

Ripensare la società a partire dagli ultimi. É questo l’obiettivo della nuova edizione di “Dove mangiare, dormire, lavarsi”, una guida della Comunità di Sant’Egidio per le persone senza dimora. Per chi dorme al freddo, sotto le stelle, con la pioggia o col sole, per chi non ha da mangiare un pasto caldo, per chi non sa dove andare a lavarsi. Il volumetto spiega in 265 pagine tutti gli indirizzi utili per chi vive in strada. Un ausilio per chi non ha una casa e con la pandemia si è trovato a non avere più quei punti di riferimento conosciuti per mangiare o dormire. Un aiuto per chi non ha nulla in vista dell’emergenza freddo, aggravata da quella sanitaria. Già sono due volte e mezzo in più le persone che si sono rivolte alle mense di Sant’Egidio. Più che raddoppiati anche i pacchi alimentari distribuiti, passati dai 7.500 al mese dello scorso anno a 18.750. Da marzo a ottobre sono stati distribuiti 150mila pacchi alimentari. E si sono moltiplicati anche i centri di distribuzione, da tre oltre alla mesa di via Dandolo a 28.

Tutte le indicazioni anche per ambulatori medici, day hospital e centri di ascolto

Dai numeri di emergenza ma soprattutto ai riferimenti di ambulatori medici, servizi medici itineranti, ambulatori pubblici, day hospital malattie infettive, case della salute e ospedali. Ancora nella guida ci sono gli indirizzi dei centri di ascolto, orientamento e aiuto compresi i centri di ascolto parrocchiali e gli empori della solidarietà. Sono segnalati anche i centri anti usura e i servizi sociali e anagrafici. Tutto con i relativi orari. Una guida perché non ci siano più casi come quello di Modesta Valenti, alla quale è dedicata la guida. La donna, che viveva alla stazione Termini, è morta senza soccorso il 31 gennaio 1983 perché l’ambulanza si rifiutò di farla salire a bordo per la sua sporcizia. «Questo libretto - si legge nella prefazione - è una bussola da tenere in tasca per orientarsi nella città». Posti dove si può avere aiuto e accoglienza.

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Emergenza freddo, più posti a Milano rispetto a Roma

«Si parla tanto nuovi poveri in più. Vorrei segnalare che per chi è senza fissa dimora tutto è più difficile, a partire dal fatto che i posti per dormire sono diminuiti per il distanziamento. É vero che è stato fatto un bando per l’emergenza freddo, ma ancora non parte», ha sottolineato il presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, nel corso di una conferenza stampa intitolata “Ripensare la società a partire dagli ultimi”. «Quello che ci preoccupa - ha continuato - è che da un confronto tra Roma e Milano per l’emergenza freddo, emerge che Milano ha attivato 790 posti in più e Roma soltanto 300, mentre 800 li gestisce normalmente. È una sproporzione tanto più grande se pensiamo al fatto che il Comune di Roma beneficia invece del sostegno di una grande rete che dà ben 1.700 posti per dormire a chi non ha dimora».

La coda in una mensa per i meno abbienti

Coronavirus: fila e volti alla mensa dei poveri (Ansa/Cesare Abbate)

Appello a prefetto: aprire i ricoveri

San’Egidio lancia un forte appello alle istituzioni per l’apertura dei ricoveri notturni e per piani integrati per le emergenze freddo e crisi. «Perciò - è l'appello lanciato da Impagliazzo - le istituzioni si facciano più impegnate a venire incontro alle esigenze di questi poveri. Il nostro è un appello urgente per piani adeguati per l’inverno. Dove finiscono tutte queste persone con il maltempo? Chiediamo - ha aggiunto - di realizzare con urgenza a Roma queste strutture e ci appelliamo al prefetto perchè possa fare rete per trovare immobili di pronto utilizzo per i senza fissa dimora: ci sono tante caserme, ci sono hotel chiusi. Che ci sia un cabina di regia per tutto questo. C’è uno sforzo che abbiamo notato da parte della Regione, quello che noi chiediamo alla prefettura è che si trovino i posti dove dormire, lo diciamo perchè notiamo la lentezza del Comune di Roma».

Tamponi per i vulnerabili

E con il coronavirus che colpisce ampi strati della popolazione, è nato un nuovo impegno per la comunità. «Nell'emergenza - ha spiegato Impagliazzo - è nato anche un nuovo impegno per la salute. In collaborazione con gli ospedali S. Giovanni Addolorata, Bambin Gesù e Spallanzani, si garantiscono tamponi a fasce vulnerabili della popolazione. Tra i beneficiari anche i cittadini stranieri che non avendo il medico di base non possono richiedere il tampone attraverso la ricetta elettronica».

#natalepertutti con distribuzione capillare di pasti e regali

Con l’emergenza legata al nuovo coronavirus, si trasformerà il tradizionale Natale della Comunità che, spiega Impagliazzo, «non solo farà il Natale, ma lo farà più allargato, per rispondere alla domanda di molti che chiedono notizie sulla tradizionale festa con i poveri organizzata da Sant'Egidio il 25 dicembre. Non ci sarà il pranzo come lo abbiamo sempre conosciuto, con le sue grandi tavolate, perché la pandemia non lo permette. Sarà invece un #natalepertutti, come rilanciato sui social, con distribuzioni capillari di pasti, spese e regali, per donare a tutti il calore del Natale». Ci sarà un pensiero per gli anziani degli istituti, i carcerati, le persone sole. Con una grande sorpresa nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, dove si tenne il primo pranzo nel 1982: e «non sarà l’unico posto - anticipa Impagliazzo - a trasformarsi in luogo dell’accoglienza».

Il numero solidale per fare un dono a chi è in difficoltà

La Comunità ha anche lanciato una iniziativa solidale: “Sarà un Natale diverso ma con gli amici di sempre”, con l’obiettivo di regalare, anche quest'anno e nonostante le difficoltà legate alla pandemia, il calore e la gioia del Natale alle persone più fragili. É stato istituito un numero solidale, il 45586, con il quale dal 7 al 28 dicembre si possono dare donazioni di 2 euro per ciascun sms inviato da cellulari Wind Tre, Tim, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali e 5 e 10 euro da rete fissa Tim, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali e 5 euro per le chiamate da rete fissa Twt, Convergenze, PosteMobile.


Il nodo delle ricette elettroniche per gli stranieri a Roma

Impagliazzo ha sottolineato poi le «difficoltà di 19mila stranieri a Roma a fare prevenzione perchè non hanno accesso alle cosiddette ricette elettroniche». «Va superata - ha aggiunto - l’eccessiva burocratizzazione delle procedure per ottenere aiuto e sostegno e per questo chiediamo di fare rete con istituzioni e ospedali». Per quanto riguarda il coinvolgimento della stessa Comunità di Sant'Egidio, «riapriremo a giorni la chiesa di San Calisto per l’ospitalità notturna, abbiamo poi un nuovo centro notturno anche a Ostiense e ringraziamo tanti circoli del Pd che si stanno attivando anche per la distribuzione dei pacchi».

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