Vaccini over 60: arriva Prisma, l’algoritmo per scovare i fragili da immunizzare
Ancora 3,8 milioni di over 60 da immunizzare. La svolta decisiva per giungere all’immunità di gregge sarà tech
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
- Mancano all’appello 3,8 milioni di over 60
- Con il Covid ben 104.595 morti fra gli over 60
- Prisma, l’algoritmo a caccia dei non vaccinati
- Un semplice clic per individuare nella fascia a rischio i pazienti da vaccinare
- La tecnologia può suggerire le priorità nelle vaccinazioni
- Potrebbe essere riadattato per altre campagne vaccinali
3' di lettura
La svolta decisiva per giungere all’immunità di gregge arriverà dall’integrazione a livello nazionale delle banche dati per sapere esattamente chi manca all’appello delle vaccinazioni per combattere il nuovo coronavirus. Insomma per sapere esattamente chi sono i fragili rimasti nell’ombra, per raggiungere chi non si è vaccinato. E non è detto si tratti di no vax. Magari non ci si è vaccinati per incapacità del sistema di raggiungere chi vive in luoghi isolati o chi è svantaggiato e non ha accesso alle piattaforme di prenotazione per mancanza di competenze digitali. O non è in grado di contattare il call center.
Mancano all’appello 3,8 milioni di over 60
In base ai dati aggiornati al 25 maggio di Lab24, l’area visual del Sole24ore.com, gli over 60 da vaccinare sono ancora 3.877.172 (21,68%). Hanno ricevuto due dosi 7,1 milioni di over 60 (40,09%), mentre ne hanno avuta solo una 6,8 milioni (38,24%).
Con il Covid ben 104.595 morti fra gli over 60
Come raggiungere la platea degli over 60 non vaccinati? Che sono poi le persone ritenute più fragili rispetto all’aggressività del nuovo coronavirus, quelli per i quali le conseguenze della malattia sono state terribili. Da Lab 24, l’area visual del Sole24ore.com, emerge che alla data del 19 maggio (ultimo aggiornamento Iss) dei 122.539 morti per Covid-19, ben 104.595 sono over 60. Esattamente 12.345 sono i decessi fra i 60 e i 69 anni (10,1%), 30.733 fra i 70 e i 79 anni (25,1%), 49.855 fra gli 80 e gli 89 anni (40,7%) e 24.007 fra gli over 90 (19,6 per cento).
Prisma, l’algoritmo a caccia dei non vaccinati
Ora arriva un algoritmo per scovarli. Si chiama Prisma ed è pensato dalla Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg ) e Cittadinanza Attiva, con alcuni esperti, da Walter Ricciardi a Pier Luigi Lopalco, realizzato da NetMedicaItalia, società informatica della Federazione, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria informatica dell’Università politecnica della Marche. «L’algoritmo - spiega la Federazione - consente di collegare la piattaforma nazionale, quelle regionali e i sistemi gestionali in grado di far sapere ai medici di base quali sono i pazienti vaccinati e quali non lo sono». L’algoritmo è basato sulle soluzioni di intelligenza artificiale, applicato ai database clinico-assistenziali dei medici di famiglia, «è in grado di fornire indicazioni che, seppur non definitive, supportano il medico a stabilire la priorità nell’esecuzione della vaccinazione. La risorsa è integrata con altri strumenti utili alla gestione completa del percorso di reclutamento attivo del paziente, per l’intero processo vaccinale, ed è già utilizzata da molti medici su tutto il territorio nazionale».
Un semplice clic per individuare i pazienti da vaccinare
«Oggi un medico di base tramite il codice fiscale - dice Nicola Calabrese, vice segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale - deve controllare uno per uno i pazienti, per sapere se sono stati vaccinati o no. In Campania, invece, attraverso la cooperazione fra Prisma e la piattaforma regionale Sinfonia, con un semplice clic il medico riesce a individuare nella fascia di rischio se il paziente è vaccinato o prenotato. Così il medico può sapere chi non risulta vaccinato o prenotato e può interventire chiamando il paziente senza perdere tempo in telefonate a vuoto. Molti non riescono ad accedere a un hub perché soli o per mancanza di supporto familiare. Spesso si tratta di hub magari a 40 chilometri da casa e senza un supporto sociale è difficile raggiungerli. Una fetta di questi soggetti, invece, non riesce a effettuare la prenotazione per carenza di competenze digitali».
La tecnologia può suggerire le priorità nelle vaccinazioni
«È indispensabile - sottolinea la Federazione - che in tempi brevissimi questo software possa lavorare con i database dei registi vaccinali nazionali e regionali. L’esempio della Campania, dove questo già avviene, ci dimostra che questa è la strada vincente. Solo così questa tecnologia può supportare centinaia di migliaia di medici in tutta Italia dando un volto a chi ancora non è stato vaccinato e suggerendo una lista di priorità per il reclutamento».
Potrebbe essere riadattato per altre campagne vaccinali
Un algoritmo determinante per individuare e vaccinare il resto della popolazione a rischio a rischio in caso di focolai pandemici sostenuti anche da varianti del virus. Vaccinando si eviterebbero da una parte l’aumento dei decessi, dall’altra gli accessi alla terapia intensiva. «Il software - spiega la federazione - potrà anche essere rapidamente riadattato per altre future campagne vaccinali e per garantire un cambio di passo su tutta una serie di attività decisive in favore della salute dei cittadini.
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