Fiera

Art Dubai sdogana l’arte digitale e gli NFT

Dal moderno al contemporaneo con un focus sul Global South e su NFT e criptovalute

di Maria Adelaide Marchesoni

Lawrence Lek. Nepenthe Valley, 2022. Courtesy of the artist, SO-FAR and AORA

6' di lettura

Alla 15ª edizione di Art Dubai (11-13 marzo al Madinat Jumeirah Dubai) hanno partecipato oltre 100 gallerie provenienti da 44 paesi, ma nessuna dalla Russia e dall'Ucraina, con 30 gallerie new entry in gran parte presenti nelle sezioni Bawwava e Art Dubai Digital, la vera novità della fiera, ma anche nelle tradizionali aree dedicate al Contemporaneo e al Moderno.
Tra i collezionisti invitati per l'opening l'ansia della guerra sembrava lontana e non si vociferava nulla di quello che sta accanendo in Europa anzi, per alcuni galleristi, la fiera è stata una “grande distrazione” tranne per una galleria. Artbeat proveniente da Tbilisi (Georgia) che rappresenta per la maggior parte artisti georgiani (nello stand tre generazioni diverse con un range di prezzo da 1.500 a 15.000 dollari) la sera dell'opening ha coperto il tavolo con una bandiera ucraina e la co-fondatrice georgiana Natia Bukia indossava un vestito blu e giallo per dichiarare il suo stato d'animo per quello che sta succedendo in Ucrania, già vissuto in passato dalla Georgia.
La fiera dal canto suo ha dichiarato il sostegno all’Ucraina e ha deciso di donare il 25% dei ricavi da biglietteria per aiutare la difficile situazione dei rifugiati ucraini.

«NFT animation CarpETHereum» 2021 di Mazyar Kamkar e Reza Vojdani. Courtesy of the artists and Emergeast

Il format di Art Dubai

Per Benedetta Ghione, Executive Director, la forza del format di Art Dubai è aver consolidato negli ultimi 15 anni il suo ruolo di catalizzatore nello sviluppo e nella promozione dell’arte del Medio Oriente e della regione circostante (MENASA - Middle East, North Africa & South Asia) sulla mappa globale dell'arte. La fiera ha avuto un ruolo molto importante nello sviluppo nell'ecosistema culturale dell'area, ha incoraggiato la creazione di collezioni private e lanciato l’attività di advisory per i privati con Dubai Collection. <Siamo una fiera di piccole dimensioni e rappresentiamo quella parte del mondo che ci rende una fiera di successo, presentiamo talenti giovani e mid-career con il focus sul Global South e un livello di prezzo più contenuto, perché vogliamo essere un entry point per giovani collezionisti> conclude Ghione. La manager non tralascia di sottolineare che la fiera è una piattaforma commerciale che si inserisce tra quelle con un costo elevato degli spazi - l'affitto al metro quadrato nella main section è nell'ordine di 615 dollari che scende a 500 dollari per la sezione Bawwava, mentre le giovani gallerie costituite da cinque anni sono agevolate e pagano una percentuale in base alle vendite - ma offre un vip program con collezionisti da tutto il mondo e istituzioni culturali che ripaga l'investimento delle gallerie.

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«Singularity in Heritage part of the Revival of Aesthetics series», 2022 di Orkhan Mammadov. Courtesy of GAZELLiO

Moderno e Contemporaneo

Le gallerie nelle due sezioni hanno dichiarato di essere soddisfatte sul fronte commerciale, in particolare quelle residenti a Dubai, che con le loro proposte hanno attirato l'attenzione dei collezionisti degli Emirati Arabi Uniti e dell’Europa, soprattutto verso gli artisti che saranno presenti alla prossima Biennale di Venezia come Mohamed Ahmed Ibrahim - che rappresenterà gli Emirati Arabi Uniti – proposto dalla galleria Lawrie Shabibi. La galleria emiratina nel giorno dell'opening ha venduto oltre al dipinto di Ibrahim, altre opere, tra cui una scultura di Mehdi Moutashar e un’opera a intarsio di marmo di Hamra Abbas, per un valore di 180.000 dollari. Alcune gallerie hanno presentato artisti che sono i protagonisti di alcune mostre in città come ad esempio la galleria Experimenter di Kolkata, India, che proponeva opere di Samson Young, attualmente in mostra con un’installazione sonora al Jameel Arts Centre, così come un lavoro di Radhika Khimji, che quest’anno rappresenta l’Oman, una delle new entry alla Biennale di Venezia.

Art Dubai Digital

Ma la vera sorpresa è stata la sezione dedicata all'arte digitale. Per attirare un pubblico più giovane o per incuriosire il collezionismo d'arte più tradizionale, Art Dubai ha deciso di far leva e capitalizzare sull'arte del momento con un focus su NFT e criptovalute dedicando, oltre alla nuova sezione, una serie di conferenze su tutto ciò che è metaverso. <Art Dubai Digital vuole esaminare – spiega il direttore artistico della fiera Pablo de Val - il contesto in cui gli NFT, le criptovalute, la video arte e la realtà virtuale (VR) si sono ritagliate uno spazio nell'universo dell'arte a partire dall'arte digitale negli anni ’80>. Questa visione del futuro e il voler celebrare le nuove tendenze durante Art Dubai fa parte di un preciso copione e si inserisce in altri appuntamenti sparsi per Dubai, da sempre considerata “città del futuro”. Tra gli eventi lo scorso 22 febbraio è stato inaugurato e aperto il tecnologico Museum of the Future, dove una tecnologia immersiva permette ai visitatori di viaggiare nel tempo fino all’anno 2071, esplorare lo spazio, ma il museo punta anche a sensibilizzare sulle questioni più immediate quali il climate change.

Nella sezione Art Digital della fiera erano presenti 17 tra gallerie e piattaforme e le protagoniste, oltre ai grandi schermi multicolori, erano opere d'arte tradizionali: disegni, sculture realizzate in 3D che per diverse ragioni erano collegate alla creazione o all'ulteriore sviluppo delle proposte digitali o degli NFT stessi.
Se da un lato, quello degli NFT, è un universo affascinante, dall'altro le transazioni non sono ancora governate da contratti per la protezione dell'acquirente nelle varie sedi d’acquisto e questo potrebbe essere ancora più problematico sui mercati online dove non sono ancora soddisfatti i requisiti legali per verificare l’identità dei venditori di NFT o l’autenticità degli NFT. A tutto ciò si aggiungono anche le probematiche legate all’applicazione della disciplina della proprietà intellettuale degli NFT, della protezione dei dati e dell'eventuale tassazione. I quesiti non mancano e in attesa di una maggior trasparenza vediamo le proposte delle gallerie presenti ad Art Dubai.
Postmasters Gallery (New York e dal 2019 anche a Roma) dagli anni 90 ha lavorato con l’arte digitale, inclusa la net.art, e attraverso la PostmastersBLOCKCHAIN ha presentato l'arte digitale sulla blockchain come NFT. Nello stand, con prezzi che oscillavano dai 3.000 ai 200.000 dollari, oltre alle sculture in plastica 3D e i corrispondenti NFT dell'artista Gracelee Lawrence che riproducono una varietà di frutta, vi erano i lavori di Jennifer e Kevin McCoy con l'«NFT Quantum Leap» un’opera generativa del 2021 basata su un lavoro del 2014, «Quantum», definita la prima opera d’arte tokenizzata sulla blockchain. Lo scorso giugno in asta da Phillips Quantum Leap (Primordial Star 1) (coniato il 22 giugno 2021, variante unica di una serie di otto) di Jennifer e Kevin McCoy è stato venduto per 201.600 dollari. Nello stand erano inoltre presenti le animazioni psichedeliche «Hugs on Tape» del duo di artisti LoVid; «Sheeple Punk» di Olive Allen e i rendering di fakeshamus. La piattaforma curatoriale NFT MORROW Collective, fondata nel periodo del boom NFT nel marzo 2021, esponeva NFT di 35 artisti con prezzi che vanno da 0,8ETH a 10ETH (euro 1.890 - euro 23.630). “Abbiamo uno schermo dedicato nella VR, che mostra gli spazi della galleria attraverso diverse piattaforme metaverse, e siamo anche orgogliosi della nostra scultura fisica al centro dello stand, realizzata con stampa 3D da una controparte NFT”, ha dichiarato la co-fondatrice e curatrice di MORROW Collective, Anna Seaman. Emergeast, una galleria online dedicata agli artisti emergenti e mid-career del Medio Oriente e del Nord Africa, lancerà la propria piattaforma Emergeast.io entro la fine di quest'anno. In fiera ha presentato opere dal prezzo di 0.8 ETH a 8 ETH (euro 1.890 - euro 18.904): una delle opere in mostra è «CarpETHereum» (2021) di Mazyar Kamkar e Reza Vojdani, che mostra il simbolo della valuta Ethereum avvolto in un tappeto persiano, un’ode alla nascita del Web 3.0 in Medio Oriente. Opere ispirate al tappeto anche per GAZELL.iO, il braccio digitale di Gazelli Art House realizzate da Orkhan Mammadov (Azerbaijan, 1990) con «Singularity in Heritage», parte della serie «Revival of Aesthetics», apparso sulla scena internazionale nel 2019 quanto ha rappresentato il suo paese alla Biennale di Venezia. Con un algoritmo AI raccoglie i disegni dei tappeti mediorientali e produce modelli di tappeti “immaginari”. In fiera sono esposti una serie di video che mostrano il lavoro. Gli NFT saranno 333 in edizione di 3 (con prezzi a partire da 5 ETH l'uno, circa 12.000 euro). Tra le altre proposte «Nepenthe Valley» primo progetto “fine art NFT” della blockchain Solana, che tra le sue caratteristiche dichiara di avere “tariffe estremamente basse, transazioni veloci e sostenibile”. Nepenthe Valley è stato realizzato dall'artista Lawrence Lek presentato da Horizons, una piattaforma di commissioning che esplora gli NFT e lo spazio Web3 di nuovi media con SO-FAR, una piattaforma di secondo mercato per gli NFT (royalty del 7%) con un progetto curatoriale di AORA. Nepenthe Valley lanciato ad Art Dubai il 9 marzo durerà fino alla Singapore Art Week, gennaio 2023, attraverso quattro “Mappe” uniche (1.111 dollari l'uno) e quattro “Poster sonori” unici (1.111 dollari l'uno). Queste otto opere sono in edizione di 111 e ciascuna assegna casualmente un numero di edizione. I compratori vengono inseriti in una whitelist che permette un acquisto limitato a un massimo di 8 NFT, permettendoti di collezionare un set completo. Le whitelist della prevendita sono assegnate ad un indirizzo di portafoglio SOL e per coloro che non hanno un portafoglio Solana, gli ideatori consigliamo Phantom. Questo ulteriore passo nello “sdogadamento” degli NFT all'interno di una fiera d'arte contemporanea apre nuovi orizzonti commerciali che stimolando la curiosità, attraverso un mix di lavori fisici come la scultura, consente di iniziare a comprendere l'ulteriore sviluppo dell'arte digitale e attirare la nuova generazione di collezionisti. Quello che tuttavia emerge da questo primo esperimento dell'arte digitale è che tutto sommato anche gli NFT abbiamo bisogno dell'intermediazione di soggetti più autorevoli come le gallerie “tradizionali” che affiancano alle loro offerte anche lo sviluppo di piattaforme in grado di offrire direttamente NFT realizzati dagli artisti che rappresentano nelle loro sezioni digitali.

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