Artcurial: Italia da sempre un terreno fertile per arte, design e beni di lusso
Nel decennale della presenza in Italia della casa d’asta, Emilie Volka direttrice della sede italiana, annuncia gli incanti e gli sviluppi futuri
di Maria Adelaide Marchesoni
4' di lettura
La casa d'aste francese Artcurial ha da poco festeggiato il decimo anniversario della presenza in Italia, e il legame con il nostro paese si esprime attraverso le numerose vendite che vengono effettuate a Parigi durante tutto l'anno. Il prossimo 30 novembre è la volta del design italiano, con un focus sul design radicale, parte del movimento dell’architettura radicale, nato negli anni Settanta in Italia, e più precisamente a Firenze, incarnato dai collettivi, UFO, Archizoom Associati, Superstudio Grupo STRUM. Il prossimo 7 dicembre sarà la volta dell’artista e collezionista italiano Massimo Campigli (il cui vero nome è Max Hilenfeld (Berlino, 4 luglio 1895- Saint-Tropez, 3 maggio 1971), la casa d’asta francese gli dedica un incanto con 75 lotti in vendita, che comprenderanno non solo i dipinti e le opere grafiche dell'artista, ma anche la sua collezione di dipinti su corteccia aborigeni dell’Australia settentrionale che Campigli ha raccolto negli anni Cinquanta. Il top lot della vendita la tela monumentale Maison/Casa, esposta regolarmente a partire dagli anni ’60, è stimata a 120.000-180.000 euro.
Il gruppo Artcurial a fine 2021 ha generato un volume d'affari pari a circa 169 milioni di euro. Nel decimo anniversario della presenza italiana la direttrice Emilie Volka, che dal 2017 dirige la sede milanese, racconta ad Arteconomy24 lo sviluppo dell'attività nel paese e le attese future.
In che misura - rispetto ad altri Paesi - l’Italia è fonte di offerta di opere d’arte e oggetti da collezione?
L'Italia è sempre stato un terreno fertile per reperire non solo opere d'arte o mobili di design, ma anche beni di lusso, come le automobili, gli orologi e i gioielli, settori in cui Artcurial è per altro molto forte. È difficile parlare in termini percentuali basandosi sui cataloghi pubblicati, ogni dipartimento può presentare a sua discrezione più o meno opere selezionate con provenienza dall'Italia, una cosa però è certa: non capita una vendita in cui non ci siano pezzi italiani.
Quali oggetti da collezione vendono i collezionisti italiani attraverso le vostre aste?
Si va dall'opera di Street Art a una collezione di vini pregiati, passando per le automobili antiche, sino ai fondi oro del XV secolo. Abbiamo clienti che comprano e altri che vendono oppure chi fa entrambe le cose. Anche il settore fashion va molto, molto bene. Avendo 25 dipartimenti possiamo offrire un'ampia scelta ai nostri collezionisti. Va da sé che il design e il mobilio antico sono oggi settori cardine per la vendita dal territorio italiano, a questo si affiancano le auto di lusso, gli orologi e i gioielli sicuramente. A tale proposito, ricordiamo per esempio: le “Ballerine” di Van Cleef&Arpels vendute a 250.800 € e i “Serpenti” di Bulgari andato a 430.600 €, entrambi battuti a Montecarlo nel 2018 e credo sia ormai leggenda la fortunata vendita di una Ferrari 335 Sport Scaglietti del 1953, venduta a 32.100.000 € a Parigi nel 2016.
L’evoluzione del fatturato 2022 rispetto al 2021: cosa vi aspettate in termini di crescita per il 2022?
Nel primo semestre del 2022 abbiamo totalizzato 155 milioni di euro, ciò significa il +41% rispetto allo stesso periodo del 2021. Questo primo semestre è stato il migliore, sotto diversi punti di vista, in tutta la storia di Artcurial e, di conseguenza, la chiusura dell'anno sarà molto felice.
Artcurial ha aumentato le vendite private negli ultimi anni? Se sì, in che misura?
Facciamo qualche vendita privata, ma la nostra filosofia è sempre quella delle vendite all'incanto al pubblico, è nella cultura francese ed è la nostra prima passione.
Dall’inizio dell’anno, quanti record sono stati stabiliti?
Il 2022 è stato un anno pieno di record: a marzo è stato presentato un quadro di Jean Simeon Chardin, una natura morta raffigurante un cesto di fragole, venduto a oltre 24 milioni di euro. Abbiamo battuto la nostra prima asta di design brasiliano aggiudicando un importante tavolo di Zanine Caldas a 236.000 euro, due plafoniere BBPR sono state battute a 700.000 euro partite da una stima di 30.000-50.000 euro, prezzo più alto mai registrato per i progettisti italiani. Il dipartimento Motorcars ha battuto una Porsche 907 del 1968, dalla collezione Ernst Schuster Collection a 4.390.400 euro.
Vendite online: i volumi sono aumentati dal 2021? Se sì, in che misura?
Il numero di aste online è in costante crescita, soprattutto per i dipartimenti di orologi, gioielli, fashion con collezioni che spaziano sui più grandi marchi, vini, comics, piccoli oggetti di design. Le vendite di questo tipo nascono, non tanto per sostituire in fase di pandemia o affiancare quelle dal vivo, né per ampliare il bacino di utenza di una determinata asta, ma con l'obiettivo di soddisfare una fetta di mercato che vuole oggetti meno impegnativi, ma di prestigio. Queste specialità si prestano molto bene per un'offerta nel comparto digitale per la natura dei lotti che possono avere sicuramente prezzi più accessibili che tutto il comparto Fine Arts, ma tuttavia ci stiamo provando anche con la prima vendita di Modern & Contemporary Art che ha avuto la sua costola Post War solo ed esclusivamente online all'inizio di ottobre. Su questa intuizione Artcurial si è mossa già in tempi non sospetti, la prima vendita online risale infatti già al 2019, con una collezione dedicata a Martin Margiela. Dal 2019 a oggi le aste Online Only sono cresciute del 50%, soltanto da settembre 2021 a settembre 2022 ne abbiamo presentate 23.
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