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Arte e scienza, la “simbiosi” del futuro

A parlarne nel panel “Le nuove frontiere della cultura: tra arte e nuove tecnologie” Massimo Lapucci di Fondazione Crt e Flavio Trione, co-founder di Revibe

di Marta Cagnola

2' di lettura

Arte e scienza sono sempre più vicine. Altro che mondi diversi, gli scienziati tra rigore e ricerca e gli artisti che vivono di immaginazione e fantasia: arte e nuove tecnologie sono affini, si cercano, si sposano in un presente che prefigura già pienamente il futuro.

A Torino se ne parlerà durante gli Stati Generali della Cultura nel pomeriggio, nel panel “Le nuove frontiere della cultura: tra arte e nuove tecnologie” insieme a Massimo Lapucci, Segretario generale della Fondazione Crt e Ceo delle Ogr di Torino e a Flavio Trione, co-founder di 3x1010 e Revibe.

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Proprio Massimo Lapucci ha coniato il termine “artechnology”, semplice eppure efficacissimo, per evidenziare ciò che sta succedendo nel mondo dell’arte. È forse un ritorno al passato, a quello che ha ispirato tanti artisti dal Rinascimento in poi, ma sempre più chi fa arte diventa quasi uno scienziato.

Mostre inno alla scienza

Molte mostre recenti sono quasi un inno alla scienza. Per esplorare i nuovi confini della creatività gli artisti si avvicinano moltissimo alle nuove tecnologie, dalla realtà virtuale all’intelligenza artificiale, alle più recenti ricerche. E dall’altra parte gli scienziati, i ricercatori utilizzano sempre più gli strumenti della creatività per rafforzare il potenziale di comunicazione. Non a caso le Ogr, le Officine grandi riparazioni di Torino, arrivano proprio da un passato tecnico e tecnologico: erano lo stabilimento di manutenzione dei veicoli ferroviari, delle locomotive a vapore e delle locomotive elettriche e ora, dopo la rigenerazione, uniscono innovazione e arte. La rinascita delle Officine, ha spiegato Lapucci, «è la restituzione alla città di un luogo che nel passato è stato il simbolo del cuore industriale di Torino e del Paese, con una missione internazionale legata ad arte, cultura, innovazione, sostenibilità e filantropia». E uno sguardo costante al futuro: nell’area “Tech” ospitano iniziative mirate alla ricerca e all’accelerazione d’impresa, con l'obiettivo di catalizzare mezzo miliardo di euro di investimenti e mille nuove startup accelerate nei prossimi vent'anni. Impossibile, poi, non pronunciare la parola d’ordine degli ultimi mesi, “metaverso”.

“Metaverso”

Flavio Trione, con la sua società 3x1010 (sviluppatrice di siti, strategie per social media&platform, design e realizzazione di app), ha annunciato la creazione di Revibe - Metaverse factory. Insieme a Ribelli e Mixed Bag, si occuperà della progettazione strategica, della costruzione e dello sviluppo dei processi interattivi legati alla presenza di brand e aziende nei vari metaversi. Nella carta d’identità del progetto, la volontà di perseguire obiettivi legati alla valorizzazione dell’arte e della cultura perché, come dichiara Trione, «la tecnologia non à mai fine a sé stessa, ma deve essere usata per semplificare dinamiche complesse e rendere le esperienze delle persone più ricche e complete”.La casa di Revibe? Ovviamente le Officine grandi riparazioni. Da qui, chiaramente, si vuole far partire la locomotiva del futuro. Da qui, agli Stati generali della cultura, capiremo insieme dove porta il treno tecnologico verso il futuro dell’arte.

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