ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMilano-Torino, 13-14 settembre

Arte, libri, musica: il valore della creatività, la bellezza come investimento

Una staffetta da Milano a Torino, due giorni di interviste e dibattiti. Al via gli Stati Generali della Cultura dove protagonista è il patrimonio italiano che genera valore.

di Nicoletta Polla-Mattiot

Da sinistra, Castello Sforzesco, sala Viscontea - Cavallerizza Reale, Aula Magna.

2' di lettura

Il grande maestro Claudio Abbado sosteneva che la cultura è un bene comune e primario, come l'acqua. Teatri, biblioteche, musei, sale concerti, cinema sono gli acquedotti che alimentano la vita, dissetano cervello e anima. Un filosofo esperto di lusso come Stefano Zecchi – suo il libro dedicato “all'eterno desiderio di voluttà e bellezza” (ed. Mondadori) – preferisce parlare di educazione estetica e sentimentale, imparare a conoscere il bello, e cita Dostoevskij per spiegare il significato della vita: “L'umanità può vivere senza la scienza, può vivere perfino senza il pane, ma soltanto senza la bellezza non potrebbe più vivere, perché non ci sarebbe più nulla da fare al mondo”.

Due punti di vista apparentemente antitetici quelli di necessità e gratuità, di surplus e bisogno, che si integrano però nell'evidenza dei dati, quando l'attenzione si sposta al sistema produttivo culturale e creativo. La cultura è un formidabile attivatore economico: solo in Italia, se stiamo ai dati del Rapporto Symbola 2023, genera – direttamente e indirettamente – valore aggiunto per circa 272 miliardi di euro (quasi il 15,9 % dell'economia nazionale).

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Su queste premesse, teoriche e pratiche, speculative e tangibili, tornano gli Stati Generali della Cultura a cura di Sole 24 Ore, HTSI, Radio 24 e con il supporto di 24Ore Cultura.

Quest'anno l'appuntamento raddoppia e coinvolge, in una staffetta di temi e territori, Milano e Torino. La scelta delle sedi va nella direzione di quell'attenzione alla custodia del patrimonio e alla valorizzazione delle differenze che Zecchi indica come una delle chiavi per orientare al futuro e alle nuove generazioni il sentimento del classico: due edifici storici, entrambi patrimonio mondiale dell'Unesco, il Castello Sforzesco, uno dei più grandi in Europa e la Cavallerizza Reale, l'antica sede delle Scuderie sabaude.

I ministri Antonio Tajani e Gennaro Sangiuliano. ©Quirinale/Ministero dei beni culturali.

Focus degli incontri e dei dibattiti su cui si concentreranno gli oltre sessanta relatori è il valore dell'internazionalizzazione, la necessità di valicare i confini per rilanciare il sistema Paese, dove il brand Italia è, in primo luogo, storia e innovazione in ambito creativo e culturale. Design, editoria e media, teatro e cinema come parte integrante di un marchio globale riconosciuto, dove il rapporto pubblico-privato è cruciale. Accanto ai ministri Antonio Tajani e Gennaro Sangiuliano, dunque, i grandi imprenditori del made in Italy, da Antonio De Matteis a Marco Vidal e, in un concetto allargato e trasversale di cultura aperta al nuovo e a un pubblico sempre più ampio, spazio ai giovani imprenditori culturali del web e ai grandi fenomeni popolari, come la serie tv dei record, Mare fuori: un successo nazionale e internazionale, una vera case history.

La locandina di Mare fuori. ©Rai

 

Evento in presenza e in diretta streaming a partire dalle 9.30 su:

https://24oreventi.ilsole24ore.com/evento-stati-generali-della-cultura-2023/

Riproduzione riservata ©

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