
L'arte tribale è uno dei settori del collezionismo che sta sviluppandosi maggiormente nel mercato internazionale, grazie al
prestigioso museo, il Museo di Quai Branly, ad essa dedicato a Parigi e voluto dall'ex presidente Chirac, al museo Tervuren a Bruxelles e alle numerose gallerie specializzate, in particolare con sede a Parigi e Bruxelles, che ormai da anni espongono
nelle principali fiere internazionali. Uno dei più acclamati antiquari nel settore, Didier Claes, con galleria a Bruxelles nel quartiere Sablon e vicepresidente del Brafa nella capitale belga, ha confermato il successo: “Il boom nei prezzi dell'arte tribale è paragonabile a quello dell'arte moderna.
Le quotazioni dei manufatti più importanti, negli ultimi dieci anni, sono cresciute dal 40 all'80%. Esteticamente e storicamente
questi manufatti dalle linee minimali, creati per l'uso delle tribù, oltre a diventare sorgente d'ispirazione all'inizio del
XX secolo per gli artisti precursori dell'arte moderna, hanno suscitato un vivo interesse di collezionisti e mercanti precursori.
Così le opere di arte tribale si sono integrate rapidamente e in modo perfetto, alla stregua dei reperti archeologici, nella
collezione degli appassionati di arte moderna”.
Numerose le case d'asta internazionali che hanno focalizzato l'attenzione su queste settore. Ora due case leader in Europa,
Artcurial di Parigi, e Lempertz di Colonia, si sono associate in una partnership indirizzata all'arte tribale, al fine di accrescere la loro potenzialità
nella ricerca di collezioni e di collezionisti a livello internazionale, permettendo ai collezionisti di ricevere una completa
expertise nel settore. Negli ultimi 12 anni le due case hanno già sperimentato una partnership collaborativa nel settore dei
gioielli. E hanno organizzato una prima asta frutto di questa partnership che si terrà a Bruxelles il 30 gennaio 2019, durante
le giornate della prossime edizione del Brafa.
Artcurial. La casa parigina è stata fondata nel 2002, quando il mercato francese si è aperto alla competizione internazionale, diventando
ben presto la casa leader francese e lanciando nuovi settori emergenti sul mercato mondiale, come la Street Art e i Fumetti.
Oggi, con un fatturato annuale che sfiora i 200 milioni di euro, gode di una clientela per il 75% non francese. Ciascun anno
Artcurial organizza un centinaio di aste dedicate alle arti del XX secolo, alle auto d'epoca, alle arti classiche, ai beni
di lusso (per quest'ultimi si organizzano vendite anche a Montecarlo), con 25 aree di expertise.
Il fatturato totale nel 2017 è stato di 191,1 milioni di euro, mentre al 1° semestre del 2018 ammonta a 118 milioni di euro.
Nel corso degli ultimi anni, Artcurial ha venduto importanti manufatti di arte tribale, come una figura femminile Dogon, Wakara
Malo nel dicembre 2016 per 257mila euro, un eccezionale cucchiaio antropomorfico Dan alto 70 cm della Costa d'Avorio proveniente
dalla collezione Wolf nel dicembre 2014 per 115.900 euro, ed un altro esemplare similare alto 60 cm per 101mila euro, un'eccezionale maschera Guru
da indossare nelle danze rituali della Costa d'Avorio con i raffinati lineamenti del Master di Bouaflé venduta nel dicembre
2014 per 125.800 euro.
Lempertz. È la più antica casa in Europa a carattere familiare, risalente al 1798, originalmente nata come Libreria antiquaria, poi
casa d'aste, fondata da Johann Matthias Heberle. In seguito alla morte del suo fondatore nel 1840, il giovane dipendente della casa, Heinrich Lempertz, a soli 24 anni, prese in mano l'azienda e nel 1844 l'amministrazione della Città di Colonia concesse l'autorizzazione di
aprire una filiale a Bonn, gestita da Mathias Lempertz, fratello di Heinrich Lempertz, ove nello stesso anno venne tenuta la prima asta. La reputazione della casa si affermò nel
1845 quando venne dispersa l'importante biblioteca di August Wilhelm Schlegel, seguita da altre due biblioteche, quella di E.M.Arndt nel 1860 e di B.Hundshagen nel 1867 con una manoscritto nibelungo risalente ai primi anni del XV secolo che venne acquistato dalla Royal Library di Berlino. Nel 1875 Peter Hanstein, un dipendente di Mathias Lempertz, acquista l'azienda, gradualmente trasferisce le sue attività a Colonia. Dopo decenni
e trasferimento in nuovo edificio a Neumarkt nel 1952, a seguito della distruzione del vecchio edificio nel 1943 dalle bombe
alleate, Lempertz diviene la prima casa d'aste tedesca. Nel 1965 viene fondata la Gallery Lempertz Contempora, un forum espositivo per l'arte contemporanea. Le sue attività spaziano dalla fotografia all'arte asiatica, dagli Old Master
alle arti decorative, dai libri antichi alle stampe, e nel 1992 muove i suoi passi anche a Bruxelles ove organizza aste di
arte tribale africana e oceanica.
Il fatturato totale nel 2017 ammonta a 57 milioni di euro, mentre nei primi sei mesi del 2018 è stato pari a 31,8 milioni.
L'arte tribale da sola nel 2017 ha totalizzato 500mila euro, mentre nella prima metà del 2018 il fatturato è salito a 1,2
milioni. Grande attesa è risposta sulla prossima asta di Bruxelles del 24 ottobre ove Lempertz disperderà la prima parte di
un'importante collezione di arte oceanica (una figura Malagan della Northern New Ireland – Papua Nuova Guinesa alta 133 cm,
proveniente dalla collezione di Wilhelm Heinrich Solf, primo Governatore della Samoa tedesca, scomparso nel 1936, è stimata 30-50mila euro). I manufatti oceanici sono molto ricercati
negli ultimi anni e le loro quotazioni sono enormemente cresciute in poco tempo. Il record price tra i manufatti oceanici è stato raggiunto da Lempertz da una figura “Uli” memoriale della New Ireland risalente al XIX secolo
alta 123 cm, in legno, intarsi di conchiglie, fibra vegetale, pigmento rosso, bianco e nero, proveniente dalla collezione
Arthur Speyer e di Otto Dix, stimata 700-900mila euro e venduta a 1.160.000 euro. Una figura inginocchiata alta 26,5 cm dell'area del basso Sepik, il
fiume più lungo che attraversa Papua Nuova Guinea, proveniente dalla collezione di Hinrich Bolten di Amburgo, proprietario di una segheria in Papua Nuova Guinea dal 1905 all'inizio della I guerra mondiale, stimata 15-20mila
euro ne ha realizzati 59.500. Una figura Korwar in legno alta 33 cm, dalla regione Irian Jaya, Doreh (Nuova Guinea) acquistata
da un ufficiale medico tedesco nel XIX secolo, con stima 15-20mila euro ne ha realizzati 128mila. Tra i manufatti africani,
una maschera Dan della Costa d'Avorio alta 21 cm, stimata 4-5mila euro ne ha realizzati 37.200. “I manufatti di arte tribale
provengono da ogni parte dell'Europa - spiega Emilie Jolly, esperta nel settore di Lempertz, - mentre la maggior parte degli acquirenti è non solo europea, ma anche statunitense”.
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