ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùSpazio

Artemis II, ecco chi sono i quattro astronauti della missione verso la Luna

Tre uomini e una donna, tre bianchi e un nero, tre americani e un canadese

di Leopoldo Benacchio

Christina Koch, Victor Glover, Reid Wisemane l’astronauta canadese Jeremy Hansen

3' di lettura

Quattro astronauti sono stati presentati al pubblico ad Houston, Texas, il 3 aprile, sono quelli pronti per la prossima missione verso la Luna: Artemis II di Nasa. Notevole scenografia, anche su rete, telefonata del Presidente Biden che parla dell'importanza epocale della missione messa in piedi dagli Usa e dai suoi alleati nello spazio: Canada, Europa, Giappone.

I prescelti, dopo lunga selezione, sono tre uomini e una donna, tre bianchi e un nero, tre americani e un canadese. Non è uno scioglilingua, ma la ricetta trovata da Nasa per non scontentare nessuno e mantenere le promesse fatte per riparare al machismo delle missioni Apollo. Pare riuscita: Cristina Koch diventerà la prima donna astronauta mai assegnata a una missione lunare, mentre Victor Glover sarà il primo astronauta nero a vedere il nostro bel satellite da vicino. I due faranno squadra con Reid Wiseman e Jeremy Hansen per la prossima missione Artemis II che porterà degli esseri umani di nuovo fino alla Luna, dopo 50 anni e passa.

Loading...

Tutti e quattro sopra i 40 anni e tre con grande esperienza alle spalle: Cristina Koch per esempio ha un record di 328 giorni nello spazio, Reid Wiseman è stato addirittura capo ufficio astronauti di Nasa, Victor Glover è stato il primo afroamericano a rimanere sulla stazione spaziale internazionale per un periodo prolungato di sei mesi. Resta il canadese Jeremy Hanson, pilota da caccia alla sua prima esperienza di volo nello spazio, ovviamente orgoglioso.

Nasa, missione Artemis: presentazione stile Hollywood

«L’equipaggio di Artemis-2 rappresenta migliaia di persone che lavorano instancabilmente per portarci fino alle stelle. Questo è l’equipaggio che rappresenta tutta l'umanità», ha dichiarato l’amministratore della Nasa Bill Nelson. «Questi astronauti hanno ognuno la loro storia, e rappresentano il nostro credo: E pluribus unum - Insieme, stiamo inaugurando una nuova era di esplorazione per una nuova generazione di navigatori stellari e sognatori: la Generazione Artemis».

Missione delicata perché segue quella dello scorso anno, Artemis 1, senza astronauti che portò la capsula Orion per la prima volta in un volo realmente complesso: 25 giorni dalla Terra alla Luna e viceversa. Il razzo che l'ha lanciata, lo Space Launch System, SLS, 90 metri di altezza, ha ricevuto forti critiche anche al Congresso Usa: è infatti in buona parte una riedizione del vettore che portava in orbita gli Space Shuttle degli anni 80 e 90, Nasa di fatto ha rinunciato a sviluppare un razzo completamente nuovo e all’orizzonte si intravede l'immancabile Elon Musk con il suo poderoso Starship.

Comunque sia Artemis 2 farà da prova definitiva prima dello sbarco con Artemis 3 che, se tutto andrà bene, non potrà avvenire prima di un anno dalla conclusione di Artemis 2. A quel punto la strada sarà sgombra e inizierà la vera e propria fase di colonizzazione della Luna, prima con robot che opereranno al suolo per costruire gli edifici necessari agli astronauti e i laboratori previsti e poi con un via vai continuo da e per il suolo lunare, con tappa intermedia nella stazione spaziale orbitante attorno al nostro satellite, tutta da costruire e in cui le imprese italiane, che hanno partecipato in prima fila alla costruzione della Stazione spaziale internazionale, specialmente Thales Alenia Space, avranno una parte fondamentale.Il volo di Artemis 2 sarà un po' particolare rispetto alle missioni precedenti.

La capsula Orion con i quattro astronauti a bordo non solo non atterrerà sulla Luna, ma neppure ci orbiterà attorno, seguirà invece una traiettoria ibrida di ritorno. In pratica Orion utilizzerà il suo modulo di servizio, costruito in Europa, per eseguire le manovre che gli permetteranno di orbitare prima attorno alla Terra e poi lanciarsi verso la Luna, da cui ritornerà per effetto del richiamo della gravità terrestre, con una specie di effetto fionda, ci girerà attorno in parole povere. In questo modo i 4 astronauti sorpassano, per così dire, il nostro satellite fino a 10.300 chilometri dal lato a noi più lontano. Per loro la consolazione di un record comunque: è il punto più lontano dalla Terra raggiunto da esseri umani. Inizia con Artemis 2 anche nello spazio una nuova era, per nuove generazioni di audaci esploratori.


Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti