ArtVerona la nuova direzione e i generosi premi soddisfano i galleristi
di Gabriele Biglia e Maria Adelaide Marchesoni
9' di lettura
Art Verona | Art Project Fair 2017 , da quest'anno sotto la direzione artistica di Adriana Polveroni, prosegue nel suo intento di guadagnarsi un posto d'onore nella classifica delle fiere nazionali. La 13ª edizione, che si è svolta dal 13 al 16 ottobre è stato un excursus nel mondo dell'arte contemporanea e moderna attraverso le proposte di 140 gallerie, di cui 30 presenti per la prima volta, 14 nuove realtà indipendenti e 20 del settore editoria.
Sul versante dell'affluenza la fiera ha registrato 23mila visitatori in aumento rispetto ai 22mila dell'anno passato, con un aumento del 26% nella giornata di inaugurazione.
La fiera ha registrato un dato particolarmente significativo in questa 13ª edizione : finalmente si è abbassata l'età media dei collezionisti, anche grazie all'entusiasmo di quelli che fanno parte del Consorzio Collezionisti delle Pianure e sta lavorando al fine di sviluppare le relazioni di Veronafiere S.p.A. connettendo l'arte e la cultura con le eccellenze del portfolio fieristico: Vinitaly, Marmomac e Fieracavalli. Da sempre caratterizzata dalla forte presenza di gallerie italiane, i dati ufficiali forniti dall'ente fieristico indicano che circa il 90% degli espositori ha venduto e si ritiene soddisfatto. Secondo alcuni espositori a Verona vi è un buon feeling tra istituzioni, musei e collezionisti e l'evento espositivo si addice a chi si sta avvicinando al mercato dell'arte.
I Premi e I fondi di acquisizione. Come ormai consuetudine anche quest'anno numerose sono state le acquisizioni da parte di diverse istituzioni e imprenditori che hanno sostenuto l'attività commerciale della fiera. Ai numerosi premi promossi dalla fiera sono stati destinati 221mila euro (215mila euro nell'edizione passata). Per la maggior parte i premi sono stati assegnati agli artisti italiani in relazione anche al focus della fiera stessa “Viaggio in Italia #backtoitaly”, ma non sono mancati i riconoscimenti agli artisti stranieri come l’acquisto dell'opera di Dzenan Hadzihasanovic, “Blank Title”, 2017, acrilico su tela 30 x 30 cm, presentato in fiera dalla Prometeogallery di Ida Pisani, Milano, da parte dl Club Rotary di Asolo .
Purtroppo il principale sponsor e sostenitore della fiera il Fondo Acquisizione della Fondazione Domus per l'arte moderna e contemporanea , che ogni anno acquisiva una serie di opere, ha dovuto interrompere il sostegno economico. Mentre la Fondazione Cariverona ha voluto dare un segno di continuità e ha effettuato un solo ma importante acquisto: un'opera di Emilio Scanavino del 1960.
Il Fondo Privato Acquisizioni, oggi Gruppo Privato d'Acquisto per l'arte contemporanea di ArtVerona, nato nel 2015, aveva un budget di investimento nell'ordine di 50.000 euro con la possibilità di rivedere al rialzo la cifra da investire. Giorgio Fasol, al telefono con Arteconomy24 ha dichiarato che «le opera acquistate sono state 11 in prevalenza di artisti italiani per un totale complessivo di 82.500 euro con un range di prezzo che oscilla dai 3.500 euro (l'opera più economica) a 24.000 euro quella più costosa». I lavori sono stati selezionati dal Comitato Sci composto dai collezionisti Giorgio Fasol, Lorenzo Lomonaco, Mauro De Iorio, Francesco Taurisano, Cristiano Seganfreddo e presieduto dal direttore del Mart di Trento e Rovereto, Gianfranco Maraniello, Per il momento la destinazione delle opere non è ancora stata decisa, ma sicuramente andranno ad ampliare con un comodato d'uso gratuito la collezione di un museo italiano.
I collezionisti. Anche quest'anno ArtVerona ha voluto mettere al centro della propria attività e programmazione la figura del collezionista attraverso diverse forme e collaborazioni. Al Consorzio Collezionisti delle Pianure costituito nell'aprile scorso, da parte di un gruppo di 40 collezionisti, si sono affiancati, il progetto editoriale Critical Collecting – ideato e curato da Antonio Grulli, e quello social di Collector Studios, basato sul profilo Instagram della fiera. Infine la mostra “Iconoclash, il conflitto delle immagini” a cura di Eddy Merckx, Antonio Grulli insieme a Diego Bergamaschi e Marco Martini, è stata realizzata con le opere di alcuni collezionisti in programma al Museo di Castelvecchio dal 13 ottobre 2017 al 7 gennaio 2018.
Tra i vari collezionisti presenti in fiera abbiamo sentito il parere di Andrea Boghi e Michele Spagnolo, due giovani collezionisti di Brescia. Entrambi hanno apprezzato l'organizzazione di ArtVerona e l'atmosfera. «Sebbene in questa edizione sia aumentato il numero delle gallerie e la qualità delle opere presentate ha mantenuto un’atmosfera più rilassata rispetto alle grandi fiere internazionali, si sente la necessità di far squadra nel sistema fieristico dell'arte in Italia». E gl acquisti? «Abbiamo comprato un bellissimo lavoro in ceramica di Davide Monaldi (“Weightlifting for dandy People”, 2017) presentato dalla galleria Studio Sales di Roma (new entry 2017) e due opere da Prometeo Gallery, un grande lavoro su carta dell'artista bosniaco Dženan Hadžihasanović (“Blank Title”, 2017, (prezzi da 4.500 euro, ndr) che avevamo già visto in galleria a Milano, e una foto (“Tierra”, 2013, 15mila euro, ndr) dell'artista Regina José Galindo» proseguono di due collezionisti.
«Abbiamo trovato molto interessanti i lavori dell'artista cinese Liu Bolin in vendita da Boxart e la ricerca fatta dalla galleria Rossmut di Roma, con artisti giovani e impegnati quali il cubano Carlos Martiel e lo spagnolo Abel Azcona».
I padiglioni. Nei due padiglioni, tradizionalmente dedicati al Moderno e al Contemporaneo, erano cinque le sezioni espositive: Grand Tour e Scouting le novità di quest'anno, Main Section, Raw Zone e i8-spazi indipendenti. Focus dell'edizione è “Viaggio in Italia #backtoitaly”, che ha voluto sottolineare la vocazione italiana della manifestazione e la volontà di sostenere gli artisti e il mercato che li rappresenta in unione con il sistema dell'arte.
Il contemporaneo: le nuove sezioni. Nella sezione Gran Tour erano presenti sei gallerie e tra queste, alcune straniere che hanno anche una sede in Italia, per esempio Emanuel Layr che ha una galleria a Vienna e a Roma. Nello stand, che ha avuto un buon successo di pubblico e di vendite, erano esposte le opere di Philipp Timischl, Anna Sophie Berger e Birgit Megerle. Dell'artista Philipp Timischl sono state vendute due opere, una grande tela, “Class Drag”, 2017 (prezzo 9.000 euro) e alcune piccole tele dal titolo “Who's in charge”, 2017 (prezso 1.200 euro cadauna). Ilaria Leoni della galleria Ermes Ermes , che oltre a Roma ha sede a Vienna è molto soddisfatta di aver partecipato per la prima a ArtVerona e oltre ai contatti che ha avviato ha venduto un dittico di Andrea Kvas del valore di 6mila euro.
Più numerosa la presenza delle gallerie della sezione Scounting. Tra le 16 gallerie presenti Federica Schiavo Gallery , prima volta a ArtVerona, presentava i lavori dell'artista Francesco Ardini. Tre le opere esposte e tra queste, “Yoga”, 2016 (tappetino da yoga, rete, resina, frammenti di ceramica di scarto industriale 5 x 64,5 x 180 cm, prezzo 8.000 euro) e “Maiolica”, 4 2016 (MDF cornice, tela, gesso, ossidi, acquerelli, d. 127 cm h.1,5 cm, prezzo 7.000 euro). Soddisfatta sul fronte commerciale Federica Schiavo, dell'omonima galleria: «Il merito va all'organizzazione della fiera e, in particolare, alla direzione artistica di Adriana Polveroni molto attenta verso noi galleristi: unica critica - prosegue Federica Schiavo - è verso il pubblico che ho trovato poco curioso alle novità, forse per il fatto che è mancata una maggior affluenza locale che avrebbe animato in modo diverso la fiera. Infatti i collezionisti con i quali ho avuto contatto sono quelli che abitualmente già vedo nelle altre fiere italiane» conclude la gallerista.
La Galleria Collicalireggi , altra new entry, ha presentato uno stand dedicato a tre artisti - Alice Cattaneo, Hugo Canoilas, Urs Lu thi - con un range di prezzo che oscillava dai 5mila agli 80mila euro della scultura di Urs Lüthi.
Ex Elettrofonica da Roma ha optato per una scelta, forse un po' difficile per il pubblico delle fiere: ha presentato opere di artisti che raramente si vedono esposti negli stand delle fiere, come ad esempio il wall paper di Ludovica Gioscia, “Infinito presente”, realizzato con scarti di materiali usati per far rivivere questo passato che si ferma quando l'opera viene acquistata. Il prezzo delle grandi installazioni è nell'ordine di 10mila euro.
Main Section. «Quest'anno abbiamo percepito una maggiore affluenza e una particolare presenza di giovani liberi professionisti, tra i 30 e i 45 anni, molto attenti e motivati nella scelta degli artisti, interessati ad opere con un range di prezzo inferiore ai 5.000» spiega Maria Livia Brunelli titolare della MLB Home Gallery di Ferrara. «Per noi è andata molto bene: oltre ad aver venduto diverse nuove fotografie ritoccate a mano di Silvia Camporesi, dedicate alle costruzioni bizzarre e ai luoghi dimenticati del nostro Paese per il progetto “Mirabilia” (4.500 euro), una nostra giovane artista, Anna Di Prospero, ha vinto il premio Level 0, venendo scelta da Peter Assman, direttore di Palazzo Ducale di Mantova , per una mostra negli spazi del prestigioso edificio dei Gonzaga».
La MLB Gallery Home ha esposto per la prima volta le nuove opere del fotografo italiano Mario Cresci (Chiavari, 1942), artista che è si è tenuto sempre defilato rispetto al mercato, del quale la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ha presentato lo scorso febbraio la prima grande mostra antologica dedicata al suo lavoro fotografico. Tra le opere di Cresci su cui si è focalizzato l'interesse di più collezionisti c'è “D'après Picasso Penn, 2015” (9.500 euro), lavoro in cui l'artista interviene sulla riproduzione di un celebre ritratto di Picasso di Irvin Penn, reinterpretandolo.
Studio Sales di Norberto Ruggeri per il suo debutto ad ArtVerona ha esposto i lavori di diversi artisti tra cui Flavio Favelli, vincitore del Premio Icona (prezzo 19mila euro). «Ho deciso di partecipare ad ArtVerona per il prezioso lavoro svolto da Adriana Polveroni - racconta Norberto Ruggeri - e per il territorio, con i suoi musei di grande qualità e i collezionisti che conosco da tanti anni>. Tra gli altri artisti esposti Davide Monaldi e i suoi lavori in ceramica vincitore della decima edizione del Talent Prize.
Officine Saffi , al secondo anno a ArtVerona, ha posizionato al centro dello stand un tavolo con in bella mostra una serie di ceramiche di artisti tra cui Picasso. Il valore economico del tavolo, ci spiega Laura Borghi va da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 130mila euro (ovviamente per l'opera di Picasso). Alle pareti due belle installazioni dell'artista Nero con prezzi pari a 4.500 e 5.500 euro.
Soddisfazione per Alberto Peola che tra gli altri artisti esponeva i lavori di Fatma Bucak (“A border view”, 2015 cm 80 x 63 - stampa digitale a pigmenti su carta cotone, 7.500 euro e un video “And then God blessed them”, 2013 Suggested place for you to see it 2HD digital video, colore, suono, 14.000 euro) entrambi acquistate dal Gruppo d'Acquisto Privato ArtVerona | Art Project Fair 2017. Per Giovanni Bonelli , titolare della omonima galleria di Milano, ArtVerona è una manifestazione con una buona organizzazione, che pone una particolare attenzione alle esigenze dei galleristi e dei collezionisti. «Si è percepito un miglioramento grazie alla maggiore presenza di nuove gallerie d'arte contemporanea che hanno attratto collezionisti sempre più giovani - spiega il gallerista. - La fiera è particolarmente radicata nel tessuto imprenditoriale del territorio e ha messo al centro il collezionista». Tra gli artisti esposti spiccava Gianni Pettena (Bolzano, 1940) tra i fondatori, alla fine degli anni '60 a Firenze, del movimento “Architettura radicale” al quale sono state dedicate mostre al Centre Pompidou di Parigi (1978), alla Biennale di Venezia (1996), al PAC di Milano (2010). Nello stand della Galleria Costantini di Milano diversi bollini rossi per i fotomontaggi (più precisamente, intersezione analogica di stampe fotografiche) realizzati da Roberto Rinella dedicati alle città abbandonate. Si tratta di colleges dal gusto retrò, caratterizzati dall'uso del bianco/nero, che sono stati accolti con interesse dai giovani collezionisti. Le opere sono state proposte con valori che vanno dai 1.000 e 1700 euro, secondo il formato.
Il Moderno. Nel padiglione dedicato all'arte moderna, dove comparivano molti lavori della Pop Art romana accanto a opere d'Arte cinetica e Pittura analitica, con diverse fasce di prezzo, si sono registrate buone vendite. La Galleria Poggiali di Firenze ha visto un grandissimo interesse per lo scultore torinese Fabio Viale, mentre la Galleria Open Art di Prato ha venduto opere di Paul Jenkins, Conrad Marca-Relli, Toni Scjaloia e Agenore Fabbri.
Sold out per la galleria Eidos immagini Contemporanee di Asti che lavora anche sul recupero dei grandi maestri storici del dopoguerra italiano, in questo momento sottoquotati dal mercato (Bertini, Del Pezzo), ha presentato in stand lavori storici di Concetto Pozzati per omaggiare il maestro a pochi mesi dalla scomparsa. In particolare, la Galleria 10 A.M. di Milano ha proposto alcuni lavori di Lucia Di Luciano come “Successione ritmica crescente” una piccola china su masonite (15 x 21 cm) del 1964 acquistabile con 3.200,00 euro oltre a opere di Marina Apollonio, Mario Balocco e Franco Grignani, precursore dell'arte ottico-visiva. La galleria Mazzoleni di Torino invece ha venduto lavori di Bonalumi e Tancredi. Arena Studio d'Arte di Verona ha venduto un grande Rodolfo Aricò. Ottimi scambi anche per la galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia che ha venduto Victor Vasarely, Hartung e Daniel Spoerri.
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