ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùSiderurgia

Arvedi, ecco il piano per Ast con focus su idrogeno e rilancio produttivo

L’obiettivo è portare l’output a 1,5 milioni di tonnellate, previsti investimenti per un miliardo di euro e il ripristino della produzione di lamierino magnetico - Nerl mirino la completa decarbonizzazione del sito

di Matteo Meneghello

4' di lettura

Acciai speciali Terni guarda al futuro con investimenti per un miliardo di euro in impianti, tornando a produrre anche il lamierino magnetico, e con la prospettiva di raggiungere nel medio periodo la decarbonizzazione puntando sull’alimentazione a idrogeno verde. Il piano industriale targato Arvedi - presentato ieri alle istituzioni e ai lavoratori dal presidente del gruppo Giovanni Arvedi, dall’amministratore delegato di Finarvedi, Mario Caldonazzo, e dal direttore di stabilimento e componente del board, Dimitri Menecali - conferma in larga parte le indiscrezioni delle ultime settimane e trova la piena approvazione della controparte sindacale.

Uilm: Un piano che può avere successo

«Dopo anni di incertezza e di insoddisfacente gestione da parte di Thyssenkrupp - hanno detto a conclusione dell’incontro Guglielmo Gambardella, coordinatore nazionale Uilm per la siderurgia, e Simone Lucchetti, segretario generale Uilm - questo piano industriale ha tutte le caratteristiche per avere successo. La Uilm vuole raccogliere la sfida del gruppo di Cremona per lo sviluppo industriale ed occupazionale di Ast a cui deve però seguire la crescita del benessere complessivo dei lavoratori». I due rappresentanti dei lavoratori giudicano «imprescindibile» però, data la complessità degli investimenti «un fattivo e /concreto impegno delle istituzioni locali e nazionali nella riduzione dei tempi degli iter amministrativi legati ad autorizzazioni delle opere necessarie, a partire dall’Accordo di Programma», ricordando che «purtroppo già in passato abbiamo constatato il freno della burocrazia allo sviluppo del Paese».

Loading...

Fim Cisl: un progetto che guarda al futuro

Valutazione positiva anche da parte del segretario naazionale della Fim Cisl, Valerio D’Alò. «Come Fim - ha detto - valutiamo positivamente il piano, non solo per gli l’intenti di rilancio anche di quei pezzi di produzione che col tempo erano andati persi o erano diminuiti, ma anche soprattutto perché è un piano che guarda al futuro parlando già di idrogeno e acciaio verde. Arvedi ha parlato anche di sostenibilità energetica facendo riferimento alla necessità di ricorrere ad approvvigionamenti da energie rinnovabili. Un piano insomma che guarda al futuro e ad una produzione verde e sostenibile dell'acciaio. Ora - ha concluso - è importante in questo percorso di rilancio e investimenti che ognuno faccia la sua parte e soprattutto che le istituzioni e gli enti: sia locali, che nazionali, rendano agevoli tutti quei percorsi normativi ed autorizzativi che devono accompagnare un piano di questa portata. La Fim farà la propria parte e sarà attenta agli investimenti ma anche, alle esigenze e alle necessità di un’azienda come Ast strategica per l’intero Paese, come tutto il settore siderurgico e di una comunità che vede nell'acciaieria un asse trainante del lavoro e benessere del proprio territorio».

Tesei: importantissimo per la Regione

A questo proposito, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, si è dichiarata disponibile «a qualsiasi percorso per creare quelle condizioni abilitanti che possano portare avanti questo progetto di straordinaria importanza sia per Terni che per l’Umbria. Ora occorre accelerare sul tavolo per l’accordo di programma, strumento che consente a Governo, Regione e azienda di andare avanti su tutti i fronti».Secondo Tesei il gruppo Arvedi ha presentato «un piano industriale molto importante». Presenti all’incontro anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, e, in videoconferenza, il sindaco Leonardo Latini. «Il cavaler Arvedi ha le idee molto chiare, quindi il suo progetto che si delineerà nel corso degli anni vede comunque degli interventi prioritari molto importanti sulla sostenibilità ambientale» ha aggiunto Tesei, dicendosi «soddisfatta» dell’incontro. «Ci sono alcune cose che hanno bisogno di tempi un po’ più lunghi rispetto ai provvedimenti adottati nell’immediato - ha proseguito -, che servono a rivalorizzare ulteriormente il sito di Terni, ad ottimizzarne le performance e ad introdurre quelle famose gambe che sono venute meno nel corso degli anni». La presidente ha sottolineato che «Arvedi ha confermato che manterrà il livello dell’occupazione; poi, se in futuro ci sarà la crescita che noi auspichiamo ci saranno anche altre prospettive. La Regione ci sarà» ha concluso, ribadendo la disponibilità, per quanto di competenza delle istituzioni «a creare le condizioni affinché il gruppo Arvedi possa operare al meglio in Umbria».

Le stime di produzione

Nel dettaglio il piano, che punta a portare la produzione a 1,5 milioni di tonnellate a reguime, prevede investimenti in un nuovo laminatoio a freddo Sendzimir per la zincatura, una nuova linea di ricottura brillante, che si accompagnano a una nuova linea di decapaggio e ricottura per acciaio inossidabile. Il nuovo complesso di finitura per l’acciaio magnetico occuperà, secondo le previsioni, 50mila metri quadrati. Previsto infine l’investimento in un nuovo forno di riscaldo bramme, con combustione idrogeno-metano.

L’organizzazione del lavoro

Proprio nei giorni scorsi è stato raggiunto in Ast l’accordo tra azienda e sindacati in merito alla nuova organizzazione del lavoro, anche in vista dell’aumento produttivo annunciato. Tra i punti principali dell’intesa - in base a quanto si apprende -, la stabilizzazione di 118 contratti interinali, che diventeranno a tempo indeterminato e alle dirette dipendenze dell’acciaieria (11 subito e i restanti entro la fine dell’anno). Aumenterà inoltre da 15 a 21 turni la turnistica di tutte le linee dell’area a caldo dell’acciaieria, incremento che comporterà l’individuazione di almeno 30/35 assunzioni, entro il 2 maggio, nella stessa area rispetto a quelle attualmente in organico. Ribadito l’istituto degli straordinari, previsto nel contratto nazionale dei metalmeccanici, mentre per quanto riguarda la reperibilità verranno individuati 95 tecnici dell’azienda (con indennità che triplicano i minimi tabellari previsti sempre dal contratto nazionale) che dovranno essere a disposizione in caso di necessità e interventi urgenti. A firmare l’accordo sono state tutte le sigle sindacali rappresentate all’interno dell’azienda, cioè Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl metalmeccanici e Usb. Le sei sigle hanno giudicato l’accordo «significativo per rafforzare l’occupazione e il salario dei lavoratori, sia operai che impiegati dello stabilimento. Il percorso è iniziato ad un primo passo».

Riproduzione riservata ©

loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti