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Asg Superconductors porta in Russia il magnete made in Italy

di Raoul de Forcade

(ANSA)

2' di lettura

Oltre a realizzare 10 magneti superconduttori per il progetto Iter, che porterà alla costruzione del primo reattore al mondo per la fusione nucleare, a Cadarache in Francia, Asg Superconductors si concentra su una nuova commessa in Russia, del valore di 15 milioni di euro.

A spiegarlo è Davide Malacalza, presidente di Asg, nello stabilimento spezzino dell’azienda, a margine della presentazione del primo supermagnete completato per Iter. «Abbiamo stretto un accordo – spiega – con il Jinr, Joint institute for nuclear research, di Dubna, nella regione di Mosca, che lavora sulla fisica delle alte energie».

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«Noi realizzeremo - prosegue - una bobina per un esperimento simile a quello che sta facendo il Cern, con l’acceleratore di particelle. La nostra bobina serve per rilevare, appunto, le particelle atomiche. In pratica è una sorta di macchina fotografica che consente di ricostruire la meccanica delle interazioni nucleari». La bobina avrà un diametro di cinque metri, una lunghezza di nove metri e la forma di un grosso cilindro; la sua ultimazione è prevista per il 2019.

Per quanto riguarda, invece, il progetto per il nucleare pulito, che riproduce il meccanismo del Sole, Asg ha presentato il primo dei 18 magneti (10 costruiti da Asg e 9 in Giappone: uno è di riserva) che faranno funzionale la centrale di Cadarache.

Il progetto coinvolge sette Paesi: Usa, Europa, Russia India, Cina, Corea del Sud e Giappone e l’Italia, con Asg, è arrivata prima, battendo sul tempo il Giappone, nella consegna del primo dei magneti superconduttori, la più grande bobina al mondo. I magneti toroidali servono per il confinamento del plasma incandescente, cioè il materiale utilizzato per la fusione, che raggiungerà una temperatura di 150 milioni di gradi centigradi.

Bernard Bigot, direttore generale di Iter, chiarisce che l’accensione del plasma era stata prevista, in un primo tempo, nel 2017 ma è stata posticipata al 2025. «Questa nuova scadenza, fissata nel 2014, è confermata. Ed è molto importante – dice Bigot - che il primo magnete costruito da Asg sia stato approntato nei tempi e con la qualità previsti. Le bobine, infatti, sono un componente chiave per la riuscita del progetto Iter».

Johannes Schwemmer, direttore di Fusion for energy (F4e), l’organismo dell’Ue che gestisce il contributo europeo al progetto energetico internazionale, ricorda che «l’Europa sta impegnando e impegnerà molto denaro su questo progetto: 6,6 miliardi di euro tra 2007 (quando il progetto Iter ha avuto inizio, ndr) e il 2020; e altri 6 miliardi dopo il 2020».

Il progetto, aggiunge, «è molto importante per l’industria Ue in generale e, in particolare, per l’Italia, che è il secondo Paese europeo quanto a investimenti ottenuti grazie a Iter. La prima è la Francia, dove si costruisce la centrale, con oltre 1,5 miliardi di euro e poi c’è l’Italia con un miliardo circa». Seguono Spagna, Germania, Uk, Finlandia, Portogallo e Svizzera.

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