America oggi

Twitter chiude definitivamente il profilo di Trump. Dimissioni o impeachment, Biden: decida il Congresso

In un messaggio video «The Donald» fa marcia indietro senza citare mai il suo rivale e chiarisce che non andrà all’inaugurazione del suo successore il 20 gennaio. Tra i dem si parla di impeachment. La speaker della Camera: un presidente instabile non può avere i codici nucleari

Trump riconosce Biden presidente e condanna violenze al Congresso

6' di lettura

«Se il presidente non lascerà l'incarico volontariamente, il Congresso procederà con la sua azione», lo ha detto la speaker della Camera, la dem Nancy Pelosi, aggiungendo che un presidente «instabile» non può avere in mano i codici per un attacco nucleare nè prendere decisioni militari di alcun tipo senza in queste condizioni. La speaker della Camera ha riferito di aver parlato con il capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley per precauzione, per prevenire qualsiasi eventuale iniziativa militare ostile o nucleare del presidente Donald Trump. La linea è sposata anche dal governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo: «Chiedo al presidente Trump di dimettersi. Se rifiuta, ne chiedo l'impeachment» ha scritto su Twitter.

Secondo Pelosi, la situazione di «questo presidente instabile non potrebbe essere più pericolosa», ragion per cui è tornata a chiederne la rimozione sulla base del 25esimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Per far questo, però, è essenziale un’iniziativa del vicepresidente Mike Pence, che al momento non c’è.

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Intanto Twitter ha chiuso definitivamente l'account di Trump, per «il rischio che inciti la violenza» anche il 17 gennaio. Il presidente Usa allora ha twittato da quello ufficiale Potus, ma il social ha cancellato anche quei post. In un comunicato, Trump annuncia di valutare una sua piattaforma. Piogge di critiche a Twitter dai repubblicani.

Trump: non parteciperò all’insediamento. Biden: bene. Pence è benvenuto

Donald Trump, da parte sua, ha annunciato che non parteciperà all’insediamento di Biden come nuiovo presidente Usa il 20 gennaio, a più di 150 anni da Andrew Johnson, l'ultimo presidente a non partecipare alla cerimonia inaugurale del successore. «È una cosa positiva» ha ribattuto Biden, aggiungendo invece che «Mike (Pence, ndr) è benvenuto». «Non è idoneo a servire, è uno dei presidenti più incompetenti di sempre», ha sottolineato in una conferenza stampa.

A 24 ore dall'assedio a Capitol Hill, Trump, almeno, è tornato in video e, per la prima volta, ha ammesso la sconfitta senza però mai citare il suo rivale elettorale. Il presidente in carica ha lanciato un appello alla «riconciliazione», spiegando che ora il suo obiettivo «è di assicurare una transizione dei poteri tranquilla e ordinata. Il 20 gennaio - continua - si insedierà una nuova amministrazione».

Biden: decisione impeachment spetta al congresso

Joe Biden ha detto che il suo focus ora è sull'urgenza di affrontare la pandemia e la crisi economica, rispondendo in conferenza stampa alla domanda se sostiene l'impeachment contro Donald Trump. L'impeachment, ha aggiunto, è una decisione che spetta al Congresso.

Morto anche un poliziotto

Si aggrava intanto il bilancio delle vittime degli scontri. Un agente della polizia del Congresso è morto in seguito alle ferite riportate durante l’assalto a Capitol Hill. Lo ha reso noto la polizia. L’agente Brian Sicknick stava «rispondendo alle rivolte di mercoledì 6 gennaio al Campidoglio ed è stato ferito mentre si opponeva fisicamente ai manifestanti - si legge in una nota -. Tornato in caserma è poi crollato. Portato in ospedale è però morto in seguito alle ferite».

Ministero giustizia, 15 persone incriminate per gli scontri

Il giorno dopo l’assalto dei sostenitori di Trump al Congresso degli Stati Uniti che stava certificando la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali dello scorso novembre, si procede agli arresti, 68 finora, ma il capo della polizia di Washington, Robert Contee, ha annunciato che alcuni dei fermati saranno incriminati nelle prossime ore per l’irruzione nel Campidoglio durante la quale sono appunto morte cinque persone. Quindici persone sono state incriminate a livello federale, a quanto riferisce il ministero della Giustizia, sottolineando che fra gli incriminati c'è Richard Barnett, il sostenitore di Donald Trump che si è seduto e ha poggiato i piedi sulla scrivania della Speaker della Camera, Nancy Pelosi

L’idea di Trump

Intanto il presidente Trump pensa da settimane a concedersi la grazia, riporta il New York Times citando alcune fonti, secondo le quali Trump avrebbe chiesto ai suoi se e quale sarebbe l'impatto della grazia a livello legale e politico.

I democratici all’attacco

Una parte di democratici, il partito che tra due settimane esprimerà il nuovo presidente, Joe Biden, e la maggioranza sia al Senato sia alla Camera come non accadeva da dieci anni, non sembra vogliano far passare queste due settimane in attesa della cerimonia di insediamento del 20 gennaio. Sono almeno una trentina i parlamentari democratici che chiedono l'impeachment di Donald Trump, scrive il Washington Post. E Biden, presidente eletto, imputa a Trump l’intera responsabilità del giorno di follia vissuto nei palazzi della democrazia americana: «Donald Trump ha incitato l'attacco al Congresso - ha detto Biden - e non è al di sopra della legge». Ancora: «L'insurrezione ispirata da Trump è un assalto alla democrazia», ha accusato il presidente eletto senza usare giri di parole.

La U.S. Speaker della Camera, Nancy Pelosi 


I repubblicani abbandonano il «loro» presidente

Scaricato anche dall'establishment del suo partito, messo a tacere per la prima volta dai social come Facebook e Twitter che ne hanno decretato la fortuna elettorale, condannato da tutti i leader mondiali incluso l’ormai ex alleato Boris Johnson, The Donald è sempre più isolato.

Il suo vicepresidente, Mike Pence, intende partecipare alla cerimonia del giuramento di Joe Biden il prossimo 20 gennaio, rendono noto fonti vicine al vicepresidente uscente degli Stati Uniti, sottolineando come comunque non sia stato ancora invitato.

Il busto di un presidente americano vandalizzato durante l’assalto all’US Capitol

È vero che Trump alla fine ha concesso la vittoria al rivale (senza mai citarlo) ma deve rispondere di incitamento all’odio e ai tumulti che ne sono seguiti, dopo aver definito la certificazione della vittoria di Joe Biden al Congresso come «uno dei giorni più bui nella storia della nazione».

Dopo il caos che ha scioccato l'America e il mondo, The Donald ha promesso una transizione pacifica, pur ribadendo le sue accuse di brogli e avvertendo che questa “è la fine del più grande mandato presidenziale della storia, ma è solo l'inizio della nostra lotta per fare l'America di nuovo grande”. Ma le sue rassicurazioni non bastano.

Come cacciarlo dalla Casa Bianca: due vie

Come detto tra i dem, ma anche tra più di un repubblicano, cresce la richiesta di rimuovere il presidente prima del 20 gennaio per fargli pagare il prezzo di quello che in tutto il pianeta è apparso come una sorta di golpe. Oltre trenta parlamentari sono per un secondo impeachment, dopo quello per l'Ucrainagate. I capi di accusa sono già stati scritti dalla deputata Ilham Omar e sono pronti per essere presentati, ha annunciato la giovane star del partito, la pasionaria Alexandria Ocasio-Cortez. Ma per un processo del genere non basterebbero due settimane.

La polizia ripristina le transenne a protezione del Campidoglio

Un'alternativa più semplice e veloce, invocata da altri parlamentari, tra cui il leader dei senatori dem Chuck Schumer e la speaker della Camera Nancy Pelosi, è il 25esimo emendamento della Costituzione, secondo cui il vicepresidente può prendere i poteri del Commander in chief come facente funzioni nel caso il presidente muoia, si dimetta o abbia una incapacità fisica o psicologica manifesta. L'ultimo sarebbe il caso di Trump. Ma è necessario il consenso del vicepresidente e della maggioranza del governo che pare non ci sia.

Pare infatti che Biden sia molto cauto, forse nel timore di esacerbare le tensioni e le divisioni in un Paese che vuole pacificare e riunire come primo obiettivo della sua presidenza. Trump intanto sta comunque pagando le prime conseguenze e si è visto voltare le spalle da alleati come Mike Pence, Mike Pompeo e altri pezzi da novanta di un partito che ora dovrà ricostruirsi. Nell'amministrazione inoltre è attesa un'ondata di dimissioni. Il primo ministro a lasciare è stato quello ai Trasporti, Elaine Chao, moglie del leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell. Se ne sono già andati anche il vice consigliere per la sicurezza nazionale Matt Pottinger, la vice portavoce della Casa Bianca Sarah Matthews, la portavoce della first lady Stephanie Grisham e l'inviato speciale in Irlanda del Nord ed ex capo dello staff Mick Mulvaney. Fino a Betsy Devos.

Il presidente è stato poi imbavagliato dai social, la sua principale piattaforma di comunicazione: il suo account è stato rimosso per 12 ore da Twitter e per 24 da Youtube. Su Facebook e Instagram “a tempo indeterminato e per almeno le prossime due settimane.

Polemiche sulla sicurezza

E continuano le polemiche sulla sicurezza, per lo scarso numero di agenti, la connivenza di alcuni di loro che si sono scattati selfie con i rivoltosi o hanno aperto varchi al Congresso, il diverso trattamento rispetto ai militanti del movimento Black Lives Matter, denunciato anche da Biden. La sindaca di Washington Muriel Bowser ha scaricato la colpa sul governo ma sarà un'indagine a fare luce sulle responsabilità. A breve potrebbe rotolare qualche testa. Intanto si comincia a costruire una recinzione intorno al Campidoglio, dopo quella alla Casa Bianca: l'immagine di un'America sempre più sotto assedio.

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