Assassin’s Creed Mirage ritorna alle origini per rilanciare la serie
Ubisoft Bordeaux ci riporta alle meccaniche di gioco degli inizi di una delle saghe che hanno scritto la storia del videogioco. In questo episodio siamo a Baghdad nel IX secolo.
di L.Tre.
I punti chiave
2' di lettura
Salta, arrampicati, colpisci e scappa. Assassin’S Creed Mirage è un ritorno alle origini di una serie che ha scritto un pezzo di storia del videogioco. Siamo nella Baghdad del IX secolo e questa volta sei Basim cresciuto in in gilda di ladri e destinato a diventare un occulto. Dopo aver dragato la storia antica, moderna e contemporanea Ubisoft in crisi di idee confeziona un episodio che abbandona le meccaniche di gioco dell’ultima trilogia. Meno gioco di ruolo più di esplorazione, Mirage è il punto di raccordo tra gli eventi di Origins e Valhalla. Per gli affezionati della serie è comunque una meraviglia attraversare il passato. Chi invece si è stancato dei panni dell’assassino ritroverà qualche errore del passato come un sisteam di combattimento fin troppo semplice. La serie di Assassin’s Creed resta però qualcosa di unico, da raccontare ai propri figli.
Cosa ci è piaciuto.
Siamo nella capitale del Califfato Abbaside, camminare tre le affollate strade di Bagdad, imbattersi nei grandiosi monumenti dell’epoca è e resta una esperienza emozionante. Sopratutto per chi ama studiare il passato. Dietro questo progetto grandioso c’è una task force dedicata, composta da storici e consulenti interni, il team di sviluppo ha cercato di rappresentare in modo autentico questo periodo storico cruciale, con una precisa accuratezza culturale e religiosa. Assassin’s Creed Mirage è tra l’altro il primo gioco della saga pubblicato con inclusa la localizzazione in lingua araba in tutto il mondo. Poi ci sono gli assassini, gli agguati e le battaglie ma restano la parte più debole della saga.
Cosa non ci è piaciuto.
Va bene il ritorno al passato, va bene l’esplorazione e la semplicità. Parteciperete a pedinamenti e a indagini origliando e leggendo documenti. Dovrete essere furtivi e silenziosi, meno guerrieri e più strategici. E va benissimo. Ma la fase di combattimento è il vero punto debolie. Il nostro “assassino” dopo qualche ora di gioco sarà già pieno di gadget e con il progredire del gioco diventa un po’ troppo semplice risolvere le missioni. Resta la domanda? Vale la pena acquistarlo. Se siete fan della serie la risposta la sapete già.
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