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Assegni addio da maggio? Ecco perché potrebbero resistere alla rivoluzione digitale

IntesaSanPaolo vuole rottamare l’assegno per molti clienti ma è disposta a fare dietro front. Nulla cambia in Credem, Bpm, UniCredit, Bper, Mps e Banca Sella

di Lucilla Incorvati

Addio assegni bancari? Ecco perché è difficile

3' di lettura

Se la digitalizzazione imperversa anche nel mondo del credito, rivoluzionando l’uso degli strumenti più tradizionali come l’assegno bancario, il cui ricorso negli ultimi anni si è molto ridotto a favore di modalità di pagamento diverse, ci sono operazioni che non possono prescindere dall’uso dell’assegno. Ecco perchè l’annuncio di qualche giorno fa fatto da IntesaSanPaolo che ha deciso di “rottamare” a partire da maggio l’assegno a favore di strumenti digitali al momento non ha molto seguito. L’opzione offerta è quella del bonifico istantaneo senza alcuna commissione aggiuntiva, allo stesso costo del bonifico Italia.

Un uso insostituibile

Se app e l’home banking hanno messo all’angolo il caro vecchio libretto di assegni al quale si ricorre sempre più di raro (secondo Bankitalia nel 2022 i pagamenti con questo strumento sono stati inferiori all’1% ) ci sono operazioni che non possono prescidendere ancora dall’assegno. Anche perchè è bene ricordare che gli assegni sono titoli esecutivi di pagamento e sono normati dal codice civile e dai contratti. Anzi, sono in alcuni casi alla base della conclusione dei contratti. Si pensi a quando si acquista un’abitazione. Il prezzo della casa si paga al momento del rogito, normalmente con assegni circolari non trasferibili intestati al venditore, da richiedere in banca con alcuni giorni di anticipo. Anche i normali assegni bancari possono essere utilizzati ma solo con il consenso del venditore, che potrebbe anche rifiutarli. Non solo. Anche al primo incontro tra venditore e compratore per formalizzare l’intenzione di quest’ultimo nel procedere al negozio giuridico si ha solo quando si versa l’acconto o meglio la caparra confirmatoria. Di solito, la caparra confirmatoria viene versata tramite assegno circolare, oppure assegno bancario di conto corrente, solo in casi con bonifico bancario .

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La decisione unilaterale di Intesa

IntesaSanPaolo ha analizzato il comportamento dei clienti e a coloro che da tempo non fanno uso dell’assegno ha inviato una missiva con la quale informa che dal mese di maggio ritirerà gli assegni. Si tratta di una decisione unilaterale della banca ma come l’istituto ha precisato al Sole24Ore non è definitiva. Qualora il cliente comunichi l’intenzione di continuare a farne uso Intesa SanPaolo è diposta a fare marcia indietro.

Le posizioni di Credem, Bper, Bpm, Banca Sella e UniCredit

In Credem non c’è l’intenzione di mandare in soffitta l’assegno, sebbene molti clienti oggi ne hanno ridotto l’uso. «Non abbiamo al momento in programma di dismettere il servizio nel breve-medio periodo. Nel settore dei pagamenti gli assegni rimangono forse l’ultimo prodotto fisico in un contesto in cui la spinta alla digitalizzazione è in forte incremento - sottolineano dall’istituto emiliano - Occorre sottolineare che lo strumento copre ancora casi d’uso in un certo senso esclusivi, sia per la clientela privata sia per le aziende. Tuttavia si può affermare che sono maturi i tempi per una riflessione più ampia che miri ad identificare nel medio periodo un’alternativa digitale ed al passo con la user experience sui pagamenti». Vita lunga agli assegni anche in Banca Sella che continuerà a dare questa opzione ai suoi clienti e in Mps Banca che al momento continua a emettere, su richiesta dei clienti, blocchetti di assegni bancari.

UniCredit da anni, nell'ambito di una strategia di sostenibilità e digitalizzazione che la banca ha intrapreso da tempo, ha in catalogo prodotti quali Genius Green, un conto che non prevede emissione di assegni e, in generale, sensibilizza la clientela a scegliere di utilizzare strumenti di pagamento evoluti in ottica di incentivo alla sostenibilità, pur continuando la banca ad assicurare l'uso degli assegni in tutti i casi in cui sono preferiti dalla clientela. «Noi continuiamo a gestire gli assegni - fanno eco da Bper - anche se la sempre più accentuata preferenza dei clienti per l’utilizzo dei canali digitali della banca è un trend in atto da tempo e crediamo continuerà nel prossimo futuro. Ecco perchè l’utilizzo degli assegni è notevolmente diminuito». E poi soprattutto c’è una fascia importante di popolazione che continua ad usarli. Come sottolineano da Bpm. «È vero che l'assegno bancario ha un utilizzo sempre più limitato rispetto ad altri metodi di pagamento per esempio quelli digitali. Tuttavia, al momento, non abbiamo intrapreso riflessioni in materia anche perché per una fascia di clientela gli assegni continuano a costituire un valido strumento di pagamento».

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