ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa nuova misura

Assegno unico, al via i pagamenti sui conti correnti di 2 milioni di famiglie

Dal 15 marzo a lunedì 21 marzo due milioni di famiglie italiane riceveranno per la prima volta dall’Inps l’assegno unico e universale. In arrivo anche buste paga più “snelle” senza detrazioni e Anf

di Michela Finizio

aggiornato alle ore 15.56 del 15 marzo 2022

Italia senza figli, nascite in calo del 28% dall’inizio del millennio

4' di lettura

Dal 15 marzo a lunedì 21 marzo due milioni di famiglie italiane riceveranno per la prima volta sui loro conti correnti l'assegno unico e universale. Il nuovo contributo per i figli a carico entra così per la prima volta nei bilanci delle famiglie, a pochi giorni dall'arrivo delle prime buste paga più “snelle”, cioè ricalcolate senza le misure abrogate (detrazioni e assegni al nucleo familiare). «È un giorno importante - commenta la ministra per la Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti - che segna concretamente un nuovo passo e ridisegna il paradigma delle scelte nelle politiche familiari».

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Le domande accolte in pagamento

I 3,04 milioni di nuclei familiari che hanno presentato istanza entro il 28 febbraio scorso possono verificare sul proprio profilo Inps, accedendo tramite Spid al servizio dedicato, se l’istruttoria è stata accolta e se è stato disposto il pagamento. «Per tutti gli altri - ha ricordato ieri Stefano Lepri, relatore della legge delega sull'assegno unico alla Camera - c’e tempo fino a luglio per fare domanda, senza perdere gli arretrati. Occorre quindi un ulteriore sforzo per portare al traguardo la riforma». Le primissime domande pervenute a gennaio sono state messe in pagamento la scorsa settimana e, proprio in questi giorni, sarà possibile vedere gli importi accreditati sui conti correnti indicati in fase di domanda (la data di valuta è posticipata di 3-4 giorni rispetto alla data del bonifico). E così le erogazioni si concluderanno entro il mese di marzo per tutti coloro che hanno fatto istanza entro la fine del mese scorso, sempreché la pratica sia stata accolta.

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L’Inps ha fatto sapere che entro la fine del mese, in collaborazione con la Banca d’Italia, verrà erogata la prima mensilità per circa 5 milioni di figli beneficiari, riferiti a circa 3 milioni di domande presentate tra il 1° gennaio e il 28 febbraio 2022.

Assegno unico, domande e risposte
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La check list e le istanze respinte

La check list di controlli da parte dell’Inps, infatti, può concludersi con diversi esiti. Solo le domande «accolte» verranno essere messe in pagamento. In alternativa, l'iter può concludersi diversamente: istanza «respinta», «decaduta», «rinunciata», «in evidenza alla sede» (vuol dire che c'è qualche problema forse sanabile con un supplemento di istruttoria della sede Inps), «in evidenza al cittadino» (quando all’utente viene chiesto di integrare la domanda con della documentazione). Il rischio, visto l’elevata incidenza - pari al 56% - di domande inviate direttamente dal cittadino senza l’ausilio di un patronato abilitato, è che molte istanze risultino ancora incomplete o difformi rispetto. In questa fase sarà molto importante gestire le informazioni di ritorno da parte dei cittadini, dal call center Inps e dai patronati, in modo da correggere il prima possibile le domande respinte e poter procedere alle erogazioni.

Gli importi verranno adeguati

Dai primi riscontri, ad esempio, è emerso che alcuni di coloro che hanno fatto istanza subito a inizio gennaio e presentato solo successivamente l’Isee stanno ricevendo solo la quota minima dell’assegno unico universale, non modulata in base all’indicatore comunque presentato entro le scadenze richieste, come se l’istruttoria sulla domanda per l’assegno unico si fosse conclusa prima di quella dell'Isee. In questi casi l’Inps ha chiarito che «i dati Isee non inseriti in prima istanza verranno automaticamente aggiornati da Inps sulla base delle certificazioni acquisite dagli utenti tramite Caf o Agenzia delle entrate e le somme relative degli assegni saranno automaticamente adeguate».

La corsa entro giugno per i ritardatari

Chi presenterà domanda dal 1° marzo in poi, invece, non percepirà l'assegno unico subito a partire da marzo. L'Inps assicura di concludere le istruttorie e di procedere con la messa in pagamento della prestazione entro i 60 giorni dal momento di presentazione della domanda. Il problema è che nel frattempo, già a partire dalle buste paga di marzo, le famiglie registreranno nei loro “bilanci” mensili, la contestuale cancellazione delle misure attuali, che l'assegno va a sostituire: le detrazioni fiscali per i figli under 21 a carico e gli assegni al nucleo familiare per i minori. Un buco di liquidità che in tanti potrebbero percepire solo “a giochi fatti”, per cui è bene cercare di correre ai ripari fin da ora, per non rischiare di prolungare questa situazione.

I ritardatari, che non hanno presentato domanda per l'assegno unico nei primi due mesi dell'anno, solo se invieranno la pratica entro il prossimo 30 giugno riceveranno con la prima mensilità gli arretrati a decorrere da marzo. Per tutti coloro che presenteranno domanda successivamente, invece, l'assegno unico spetterà solo dal mese di presentazione della domanda e senza arretrati.

Ad aprile gli accrediti per i beneficiari di Rdc

L'accredito delle somme, invece, avverà in modo automatico, con una procedura ad hoc che non richiede istanze, per tutte le tutte le famiglie con minori a carico beneficiarie del reddito di cittadinanza (per loro è prevista un'integrazione degli importi con l'Rdc). L’Inps ha ricordato che i percettori della misura di contrasto della povertà in possesso dei requisiti necessari per l'assegno unico riceveranno d'ufficio sulla propria carta gli importi spettanti per il mese di marzo a partire da aprile, insieme alla rata del reddito.


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