Strategie

Assemblea Cia: piano strategico nazionale per sfruttare al meglio i fondi disponibili

Il presidente Scanavino: «Per centrare pienamente gli obiettivi della transizione ecologica e digitale, non si può prescindere dagli agricoltori e dalle aree rurali»

di Silvia Marzialetti

(Adobe Stock)

2' di lettura

Rendere l'agricoltura il faro e l'agricoltore il protagonista della transizione verde e digitale, utilizzando al meglio le risorse previste dal Recovery Plan e quelle in arrivo con il Ddl Bilancio, ma avendo ben chiaro quale sia la condizione di partenza: la diversificazione del reddito per chi l'agricoltura la fa come mestiere.

È questa la summa dei temi portati sul tavolo dell'Assemblea Cia del 22 novembre. Un'assemblea conclusa con la stesura dello Statuto preparatorio ai lavori del prossimo anno, da cui uscirà il nuovo presidente dell'associazione agricola, dopo i due mandati (durati eccezionalmente dieci anni) di Dino Scanavino.
«La diversificazione del reddito deve diventare il tema chiave del Pnrr – ha detto il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, in apertura di assemblea, dopo aver rivolto il proprio “endorsement” di ringraziamento a Scanavino –. Stiamo vivendo una fase sfidante, complessa, impegnativa, ma anche piena di sogni – ha ricordato il ministro – e credo che l’agricoltura abbia un ruolo fondamentale rispetto alla transizione e all’innovazione per il futuro e per le nuove generazioni. C’è però un elemento cui prestare la massima attenzione ed è quello del reddito di chi fa agricoltura». «Perchè l’agricoltore possa rimanere il custode del nostro territorio – ha ribadito il ministro – ha bisogno di un buon livello di reddito, che oggi è ancora troppo basso. Chi fa questo mestiere ha troppo spesso il portafoglio vuoto e questo non è più accettabile».

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«Per centrare pienamente gli obiettivi della transizione ecologica e digitale, non si può prescindere dagli agricoltori e dalle aree rurali, che costituiscono metà dell'Europa e rappresentano il 20% della popolazione», ha rilanciato Scanavino. Che è poi passato a elencare i must per garantire tenuta al sistema: risorse, strumenti e incentivi adeguati alle sfide in atto; salvaguardia del suolo e delle foreste contro il dissesto idrogeologico e i cambiamenti climatici; sostenibilità dei processi produttivi; biodiversità, ricerca e nuove tecnologie.

«Bisogna utilizzare bene i 6,8 miliardi del Pnrr destinati all'agricoltura, approvare una legge di bilancio più coraggiosa rispetto alle urgenze del comparto e costruire un Piano strategico nazionale della nuova Pac con aiuti e agevolazioni concrete agli imprenditori impegnati nell'obiettivo di un sistema produttivo più sano, equo, green e digitale», ha rilanciato Scanavino.
Il presidente si è detto soddisfatto delle risorse stanziate con il ddl Bilancio, ma ha chiesto al Governo di osare di più, per contrastare il rincaro delle materie prime e per sostenere le politiche del lavoro. Nel suo intervento Patuanelli ha affermato che in sede di conversione del ddl cercherà di incrementare le risorse.

Presente in videocollegamento anche Herbert Dorfmann, coordinatore Ppe Agri Parlamento Ue, il quale si è detto ottimista riguardo la buona penetrazione della strategia Farm to Fork nella politica agricola Ue. Dorfmann ha però aggiunto una considerazione: «Spesso ci si concentra troppo sul settore agricolo, senza tenere in considerazione gli anelli intermedi, il processo di trasformazione e soprattutto il consumatore finale che, anzi, rappresenta l’anello più importante della filiera. Io mi oppongo a una visione agricolturocentrica che non tenga conto di tutti gli altri passaggi, compresa la ricerca, che deve mettere a disposizione delle alternative per pesticidi e antibiotici», ha concluso.

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