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Assemblea Federvini: calo delle vendite sul mercato interno conferma i segnali di crisi

Osservatorio Federvini Nomisma presentato all’Assemblea: nel primo quadrimestre vendite al dettaglio in calo su base annua del 9,6% per i vini, del 5% per gli spiriti e del 4,3% per gli aceti

di E.Sg.

Nel 2021 torna a correre il settore dei vini, spiriti e aceti

2' di lettura

Il mercato interno del settore vini liquori, acquaviti e aceti comincia a risentire del peggioramento della situazione economica con le vendite al dettaglio in Italia, nel periodo gennaio-aprile: nella Gdo queste sono in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente con una flessione del -9,6% per i vini, del -5% per gli spiriti e del -4,3% per gli aceti. Sono alcuni dati dell’Osservatorio Federvini, in collaborazione con Nomisma, presentato all’assemblea generale della Federvini in corso a Roma.

A soffrire maggiormente per la categoria Fermi&frizzanti sono i vini a denominazione Dop e i generici. Per quanto riguarda gli spiritse grappe e whisky sono i top-seller, ma gli unici distillati a crescere anche nel 2022 sono gin, tequila e vodka. Inoltre i liquori dolci più venduti sono sambuca e limoncello, ma nel primo quadrimestre 2022 aumentano solo quelli all'uovo. Gli aperitivi alcolici sono la categoria che soffre di più nella grande distribuzione anche anche perché nel primo quadrimestre 2022 i consumi in fuori casa sono ripartiti con forza, anche se va evidenziato che il settore è ancora distante dai valori raggiunti nel 2019 e che nel futuro inflazioni e timore per la situaizone economica potrebbero far ridurre il numero di pasti fuori casa.

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L’export del settore vini e liquori è cresciuto nei primi quattro mesi del 2022 nei principali mercati di destinazione: +12% per il settore vini, +45% per il settore spirits e +4,1% per il settore degli aceti.

«È un momento di grande incertezza, da mesi segnalavamo il peggioramento della situazione e oggi cominciamo a trarne le prime conseguenze. È necessario un confronto aperto e trasparente con il Governo e le filiere produttive: nessun settore si salva da solo –ha detto la presidente Micaela Pallini all’assemblea generale della Federazione a Roma – Noi chiediamo interventi di struttura e misure di mercato, in termini di semplificazioni, promozione e supporto a lungo termine per il nostro export»

Le principali preoccupazioni sono inflazione e guerra, seguite a ruota da disoccupazione e cambiamento climatico. Di qui la necessità di reagire in tempi rapidi e con proposte specifiche. A questo proposito, tre sono le parole chiave che hanno fatto da fil rouge durante l'Assemblea: rilancio, internazionalizzazione e reputazione. Ciascuna delle quali è stata approfondita in un panel dedicato e discussa con il contributo di ospiti istituzionali.

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