Associazione pazienti, il lavoro dei volontari vale più di 20 milioni di euro
Presentato a Milano il primo rapporto sul valore dell'associazionismo della salute. Le cinque associazioni considerate hanno raccolto fondi per oltre 56 milioni di euro, assistito oltre 58.000 persone ed effettuato 70mila visite gratuite specialistiche
di Francesca Cerati
3' di lettura
Quanto vale l’attività svolta dalle associazioni di pazienti? Oltre 20 milioni di euro, un milione di ore dedicate ad attività di volontariato, oltre 58mila persone assistite, 19.630 persone in campo. Questi i numeri che emergono dal primo rapporto sulla “Valorizzazione della rete dei volontari alleati per la salute”, presentato oggi a Milano.
L'analisi, una sorta di rendiconto del valore economico e sociale relativo al 2021, raccoglie i dati di 5 associazioni - Europa Donna Italia, movimento che tutela i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno, Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi, mielomi), Aisc (Associazione italiana scompensati cardiaci), Apmarr (Associazione naionale persone con malattie reumatologiche e rare), Uniamo Federazione italiana malattie rare - in collaborazione con Novartis e con il supporto tecnico-metodologico di PwC Italia - grazie alle quali sono state effettuate 70mila visite gratuite specialistiche e 15mila colloqui gratuiti con psicologi.
La fotografia - seppur parziale rispetto al numero delle associazioni di pazienti presenti in Italia - è comunque indicativa se si considera che le cinque associazioni considerate hanno raccolto fondi per oltre 56 milioni di euro tramite diversi canali, tra cui donazioni, bandi pubblici e privati, 5X1000 e sponsorizzazioni.
Promotrice dell’iniziativa Europa Donna Italia: «Le associazioni di volontariato legate alla salute hanno un ruolo importante nel nostro Paese, e questo rapporto lo evidenzia con enfasi grazie ai dati presentati oggi. L'idea alla base di questo progetto è quella di condividere e mettere a sistema le varie expertise delle singole associazioni per rilevare il reale supporto del volontariato sia verso i pazienti sia verso le Istituzioni e continuare in un'ottica di sempre migliori soluzioni per la salute in Italia» ha detto la presidente di Europa Donna Italia, Rosanna d'Antona.
«L'analisi che emerge dal Rapporto mette in luce la capacità del settore di sapersi adeguare, nei tempi stabiliti, alle nuove regole normative, di essere in grado di strutturarsi a livello organizzativo, seppure secondo le diverse dimensioni e risorse, di rappresentare un segmento significativo nel contesto economico e produttivo del Paese, ma soprattutto di rappresentare uno dei pilastri su cui si basa il sistema sanitario nazionale come enunciato nella mission 5 del Pnrr - ha spiegato Maria Rosaria Di Somma, Consigliere delegato Aisc, Associazione italiana scompensati cardiaci e prevenzione cardiovascolare - In tale ultimo ruolo, il terzo settore si identifica e vuole sempre più essere un interlocutore costruttivo e propositivo delle istituzioni nelle scelte che queste sono chiamate a delineare in un momento estremamente delicato per la nostra assistenza sanitaria. L'attenta lettura del Rapporto offre una fotografia chiara del grande valore rappresentato dai tanti volontari che vi aderiscono e che sono un patrimonio per l'intero Paese».
Le 5 associazioni coinvolte nel rapporto fanno parte della rete Alleati per la salute composta da circa 70 associazioni pazienti, un’alleanza strategica che Novartis ha avviato da oltre 15 anni con l’obiettivo di sviluppare insieme soluzioni mirate al miglioramento della vita dei pazienti cronici e che abbiano impatto sul sistema salute, oltre che individuare temi d'interesse trasversali del mondo advocacy.
«Siamo da sempre consapevoli del valore delle associazioni pazienti per il sistema Paese, attori fondamentali che offrono una prospettiva essenziale per i processi decisionali nel campo della salute - ha sottolineato Valentino Confalone, Country President e Amministratore delegato di Novartis Italia - A nostro avviso, esiste in questo contesto un ulteriore spazio di miglioramento attraverso una maggiore inclusione del punto di vista delle associazioni pazienti come componenti formalmente riconosciute. Questo è il motivo che ci ha spinto a supportare questa iniziativa che evidenzia l’essenziale valore economico e sociale dell’associazionismo e del volontariato in ambito salute. Ci auguriamo che questo progetto sia un’ulteriore conferma del valore di queste realtà sia dal punto di vista della comprensione dei bisogni dei pazienti che delle risorse che possono essere investite a livello territoriale».
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