Atelier o terrazze, i nuovi negozi fisici come ambasciate del made in Italy
Da Dubai a Los Angeles, dalla Cina al Brasile, le aziende propongono spazi di vendita che esprimono una narrazione coerente della propria identità mescolandosi con arte, cibo e bellezza
di Chiara Beghelli
3' di lettura
Entro la fine di quest’anno la pandemia di Covid19 potrebbe essere dichiarata ufficialmente finita, stando alle parole del direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Intanto, quello che tre anni dopo il lockdown globale è certamente finito è l’allarme per la fine dei negozi “fisici”, che si era diffuso a seguito del boom dell’e-commerce negli anni più difficili della pandemia. Anzi, il ritmo con cui le inaugurazioni si susseguono è serratissimo. «Vogliamo che ci sia un negozio Cassina in ognuna delle città più importanti - dice Luca Fuso, ceo dell’azienda fondata nel 1927 a Meda e parte del gruppo Haworth Lifestyle Design -. Poche settimane fa abbiamo aperto il primo negozio a Dubai, poi abbiamo inaugurato Seattle, e fra qualche mese apriremo la nuova boutique di Los Angeles, lungo Robertson Boulevard, che con i sui 1.300 mq sarà la più grande al mondo. Poi ancora in Francia, con tre spazi entro i primi nove mesi dell’anno, e ancora Cina, San Paolo, Città del Messico». Le aziende dell’arredo design made in Italy sono in fermento, sulla spunta di una rinnovata e più profonda passione per i loro prodotti, soprattutto in Cina, dove «il cliente è diventato più colto, più attento all’unicità delle creazioni, ai dettagli - spiega Giovanni del Vecchio, ceo del gruppo Giorgetti -. Questo atteggiamento premia certamente le aziende che rispondono meglio alle esigenze di questa nuova cultura del design». Anche gli investimenti di Giorgetti, però, sono rivolti soprattutto a ovest: «Ci siamo accorti che sul mercato americano avevamo ancora molte potenzialità di crescita - prosegue -. A maggio apriremo ufficialmente il nuovo punto vendita a New York, all’incrocio fra la Fifth Avenue e la 34th Street. Vi proporremo il nostro concetto di “atelier”, dunque non vetrine su strada, ma in una penthouse con una roof terrace di 450 metri quadrati affacciata sull’Empire State Building, dove vivere la nostra proposta lifestyle in un modo coinvolgente e immersivo». Che il mercato statunitense sia fra i più attraenti (si veda anche l’articolo a pag. 8) è confermato anche da Roberto Gavazzi, ceo di Boffi De Padova: «È una regione molto forte,subisce meno di altre le crisi contemporanee, e stiamo registrando un’estensione del gusto per il design in nuove aree, come il Texas, dove abbiamo in programma un negozio, la Georgia, il Colorado, sulla scia della forte migrazione interna al Paese».
Nonostante una presenza sempre più capillare sul pianeta, i marchi propongono spazi di vendita che esprimono una narrazione sempre coerente della propria storia e identità, e che nello stesso tempo sono anche una sorta di “ambasciate” del fatto in Italia. Per esempio, nel nuovo spazio Giorgetti Spiga - The Place, che l’azienda di Meda ha aperto a Milano per il suo 125esimo anniversario, ci sono «interferenze dell’arte, della musica, del cibo e, più in generale, di tutto ciò che contribuisce a diffondere un’esperienza legata alla bellezza - sottolinea ancora del Vecchio -. E per rimarcare quanto sia importante il rapporto diretto, ravvicinato, con un prodotto che farà parte della propria vita, ad alcuni clienti offriamo anche la possibilità di scoprire in prima persona i materiali che potranno poi scegliere, portandoli a visitare le aziende dei nostri partner, da quelle che si occupano di pietre alle vetrerie, un’esperienza che li entusiasma». «Nei nostri negozi le persone si sentono protette, seguite, sono protagoniste di una cerimonia d’acquisto - nota ancora Gavazzi -. È per questo che usiamo gli strumenti digitali soprattutto per condurre i clienti nei negozi».
Nonostante la sua rinnovata potenza la dimensione fisica non può sottrarsi al confronto con i canali digitali, pur se trovando formule, appunto, “su misura”. Lo scorso ottobre, per esempio, Cassina ha lanciato in Italia e in alcuni mercati europei il suo e-store (dove poter acquistare molte delle icone del suo ricco catalogo) e prevede di estenderlo ad altre aree entro la fine dell’anno: «Abbiamo creato la collezione di complementi d’arredo Details proprio per la vendita online, poiché sono più gestibili di un grande divano e si inseriscono perfettamente nella nostra offerta di total look», prosegue Tosi. E sullo sfondo, le apparentemente attrattive dei nuovi spazi retail nel metaverso: «Certo, ha potenzialità interessanti - prosegue il ceo di Cassina -. Lo stiamo esaminando, ma prima preferiamo capire come si muoveranno al suo interno anche altri settori».
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