Atradius, nell’Asia Pacifico 9 aziende su 10 pagano in ritardo le fatture
di Laura Cavestri
2' di lettura
Nove aziende su 10 – su un campione di intervistate che opera nell’Asia Pacifico – registrano ritardi nei pagamenti su fatture commerciali e le attese sono di un possibile ulteriore allungamento dei tempi medi d’incasso delle fatture nei prossimi mesi. È l’esito dell’ultima rilevazione di Atradius (società di assicurazione del credito commerciale, cauzioni e servizi di recupero crediti in oltre 50 Paesi) sui comportamenti di pagamento. Un risultato apparentemente a sorpresa, se si considera che il Pil in Asia è destinato a crescere del 5,8% quest’anno. Ma che sconta l’instabilità, anche geopolitica, che la regione sta attraversando.
Secondo l’indagine, infatti, per 9 aziende fornitrici su 10 intervistate nella regione Asia Pacifico, il pagamento delle fatture emesse nei confronti delle aziende loro clienti è stato effettuato oltre la scadenza originaria della fattura. Questo si è tradotto in una media del 45,4% del valore totale delle fatture commerciali pagate in ritardo. Sul mercato domestico, invece, i ritardi di pagamento sono dovuti il più della volte a liquidità insufficiente (come riferisce il 43,8% delle aziende intervistate). Anche per questo, un terzo delle imprese fornitrici ha riferito di aver adottato specifiche misure di correzione del flusso di cassa a tutela della propria attività. Si va dai 31 giorni di ritardo medio Hong Kong ai 43 e 44, rispettivamente, di Taiwan e Giappone.
Va detto che la situazione non è uguale ovunque. Perchè alcuni Paesi come Indonesia e Singapore mostrano una certa vulnerabilità agli sviluppi economici regionali. L’India, invece, sembra aver assunto il ruolo di leader della crescita globale. Tra le cause, c’è la complessità delle procedure relative ai pagamenti transfrontalieri, che nel 2,1% si traducono in crediti inesigibili.
Secondo Andreas Tesch, chief market officer di Atradius «Nel 2018 la crescita del Pil globale dovrebbe crescere del 3%. Nonostante ciò, il crescente protezionismo, un minore disponibilità delle banche a concedere credito in alcune economie, oltre all’attuale rallentamento e riequilibrio dell’economia cinese potrebbero far aumentare l’incertezza che le aziende si trovano ad affrontare nel quotidiano. Ciò potrebbe creare un deterioramento dei livelli d’insolvenza a livello globale, indebolendo la fiducia delle imprese, gli investimenti e la spesa dei consumatori. Tenendo a mente questo, ogni azienda dovrebbe per prima cosa proteggere il proprio flusso di cassa».
«I mercati del sudest asiatico sono diventati strategici per il Made in Italy – conclude Massimo Mancini, Country Manager per l’Italia di Atradius – in particolare per i comparti meccanico e chimico. Ma è importante dotarsi di strumenti in grado di tutelare il proprio business».
loading...